venerdì 19 novembre 2021

Cosa era socialmente accettabile in epoca medievale ma sarebbe orribile oggi?

l Mos Teutonicus



Nel Medioevo non si temeva o esorcizzava all'inverosimile la morte come si fa oggi.
Anzi, vuoi per le guerre fin troppo frequenti, le epidemie o epizoozie, le persone vivevano praticamente tutti i giorni a contatto con morti e cadaveri.

In mancanza di ospedali (come li chiamiamo noi), la gente in casa viveva e moriva di continuo e la presenza di scheletri o teschi era familiare un po' a tutti.

Anche alcuni riti funebri che oggi ci apparirebbero disgustosi, nel Medioevo erano prassi consolidate.
Uno di questi era appunto la bollitura del cadavere (o Mos Teutonicus, costume germanico) per consentirne il trasporto sulle lunghe distanze.



Venne maggiormente praticato durante le Crociate, quando molti cavalieri, morti lontano da casa, volevano essere seppelliti nella propria patria.
Essendo difficoltoso il trasporto di tutto il corpo e, soprattutto per i tempi di percorrenza, non molto gradevole la convivenza con cadaveri in putrefazione, si procedeva bollendo le salme nel vino o in acqua per alcune ore.

Questo non solo cancellava il cattivo odore, ma permetteva il distacco degli organi interni dalle ossa e dalla carne.

Quindi, una volta recuperato, lo scheletro completo veniva posto in appositi bauli mentre, al contrario, la carne disossata veniva messa sotto sale in barili.

Una volta tornato in patria le parti del cadavere venivano nuovamente assemblate e sepolte nella tomba di famiglia.


lunedì 15 novembre 2021

Come si può perdere peso in modo piacevole?

Bere invece di mangiare.

Nel 17° secolo, i monaci medievali in Baviera ricevettero severe istruzioni di non mangiare cibi solidi durante la Quaresima.

Allora ebbero un‘idea.

Invece di bere solo acqua, i monaci decisero di creare una partita di birra estremamente potente piena di carboidrati e nutrienti.

Hanno poi chiamato la bevanda sankt-vater-bier, che si traduce approssimativamente come "birra del Santo Padre".

Nel 2011, un giornalista di nome J. Wilson ha contattato un birrificio locale per ricreare questa birra.

Lo bevve per 46 giorni durante la Quaresima e non mangiò alcun cibo solido.

La sua dieta consisteva nel bere quattro bicchieri di birra al giorno nei giorni feriali e cinque bicchieri di birra al giorno nei fine settimana.

Wilson disse che era piuttosto affamato nei primi giorni del suo esperimento, ma il suo corpo ha imparato rapidamente ad adattarsi.

"Il mio corpo... Ho cambiato marcia, ho sostituito la fame con la concentrazione e mi sono trovato in un tunnel di chiarezza come non avevo mai sperimentato prima".

Alla fine, Wilson ha perso 25 chili.

Non e‘ poi una brutta idea. In medioevo, la birra veniva considerata cibo.

E dei medici ancora la racommandano per le persone indebolite, per esempio di in Chemotherapia.

Ma deve essere fresca e genuina.



domenica 14 novembre 2021

Un'impresa militare clamorosa ma quasi sconosciuta

Dorset, Maggio del 1643

Durante la guerra civile inglese si creano due fazioni principali: i parlamentaristi, sostenitori del potere del parlamento, ed i realisti, fedeli al potere del Re. La protagonista di questa storia si chiama Mary Bankes, che appartiene al secondo schieramento, fedele al Re Carlo I.



Moglie di John Bankes, è reggente con il marito del castello di Corfe, una fortezza localizzata nel punto più alto di una ripida collina di gesso.

Dopo un anno dall’inizio della Rivoluzione Inglese il Dorset è interamente in mano alle truppe dei parlamentaristi, capeggiate da Oliver Cromwell; l’ultima fortezza militare da conquistare è proprio il castello dei Bankes. Ma John, con i figli maschi, viene inviato dal Re Carlo I a York, mentre sua moglie e le sei figlie rimangono nel castello. A supportare le donne una milizia composta da ben cinque uomini.

Al comando di Walter Erle, 300 uomini attaccano la fortezza, ma l’assedio si rivela infruttuoso. Mary Bankes riesce ad ottenere pochi giorni dopo dei rinforzi: un contingente di 80 uomini. Un mese dopo Erle orchestra un nuovo attacco contro la fortezza, contando sull’apporto di 600 soldati.

Mary e il suo minuscolo gruppo si difendono strenuamente, anche con pietre e pentole colme di liquidi bollenti, riuscendo a respingere gli assalitori e uccidendo o ferendo circa 100 uomini. L’assedio prosegue per qualche giorno finché altre truppe di realisti non giunge a dar man forte agli assediati. Lady Bankes continua imperterrita a difendere la fortezza con coraggio e per mesi la donna riesce nell’impresa.

Ma il nuovo comandante degli assalitori, il colonnello Bingham, trama un piano diabolico per impossessarsi del castello (coadiuvato da un colonnello traditore della Bankes): porta all’interno del castello un contingente di 100 uomini parlamentaristi travestiti da realisti. Giunti all’interno del castello, mostrano le loro reali effigi e la saggia Bankes immediatamente si arrende per evitare ulteriori spargimenti di sangue.

Il coraggio di Mary Bankes impressiona così tanto i nemici che non solo le concedono di aver salva la vita e quella delle proprie figlie, ma le lasciano persino le chiavi del castello.



Muore nel 1661.


sabato 13 novembre 2021

Cos’era il “porco-forte”?

Luigi XI, Re di Francia, fu un grande appassionato di animali. Il suo serraglio ospitava un elefante, scimmie, orsi e spesso egli attraversava il regno accompagnato da una leonessa ammaestrata.



Il sovrano lanciò una sfida all’abate di Baigne, uomo di spirito e di eccelsa creatività nel campo degli strumenti musicali: organizzare un concerto per voci suine.

L’impresa era reputata impossibile, ma l’uomo di chiesa non si lasciò prendere alla sprovvista e per allestire lo spettacolo chiese ed ottenne una certa cifra ed escogitò una trovata singolare.

Radunò un gran numero di maiali e li fece sistemare sotto un padiglione coperto di velluto, davanti al quale aveva collocato una tavola di legno dipinta, e con un certo numero di maiali fece uno strumento simile a un organo: quando pigiava i tasti, con dei piccoli pungoli punzecchiava gli animali, facendoli strillare con tale ordine ed armonia che il sovrano e tutta la corte ne furono divertiti.

Aveva creato il “porco forte”

Circa 400 anni dopo, l’originale strumento dell’abate venne riprogettato a Cincinnati con qualche modifica; i maiali erano posizionati in una cassa, separati da divisori e da appositi fori spuntavano i loro codini.

Grazie ad un meccanismo a tastiera i codini venivano pizzicati per costringere gli animali ad emettere una gamma armonica di strilli.


venerdì 12 novembre 2021

Un giullare particolarmente famoso

Stanczyk!


Conosciuto anche con il nomignolo di Gaska, fu un uomo arguto. Giullare per ben tre sovrani polacchi, usò la satira e l’ironia per influenzarli, e fu l’unico che pareva avere ascendente sui regnanti senza timore di ripercussioni.

Ma un giorno accadde qualcosa che stravolse questi equilibri, o forse no..

Cracovia, 1533.

L’intera corte di Sigismondo il vecchio fugge, terrorizzata da un enorme orso, che il sovrano aveva acquistato tempo prima, con l’intento di lasciarlo nei boschi per poi stanarlo. Prima di condurlo nei boschi però, il regnante volle mostrare l’esemplare alla sua corte, liberandolo dalle catene. Mai errore fu più fatale.

La consorte del re, Bona Sforza, cerca di sfuggire alla morte in sella ad un cavallo, ma l’equino imbizzarrito la disarciona, facendola svenire e provocandole un aborto.

Si, la sua consorte aspettava un bambino.

Sigismondo affranto dal dolore invece di prendersela con se stesso, inveisce contro tutto e tutti. Anche il fidato Stanczyk subisce aspre critiche, reo secondo il sovrano di non aver affrontato l’orso e di essere scappato.

Ma il giullare con estremo aplomb replica: “Maestà, potrà essere una follia fuggire per salvarsi dimenticando il mio dovere, ma non è ancora più follia lasciar uscire un orso che era già in gabbia?”.

Qualsiasi altro individuo dopo queste parole sarebbe stato torturato e dilaniato, ma non fu questa la fine del giullare.

Il re accettò le critiche e storicamente non ci sono più fonti che attestino di altre follie compiute dal regnante per sollazzarsi.


giovedì 11 novembre 2021

Chi era Katherine Howard?

Sebbene Katherine Howard fosse considerata una ragazza bella e affascinante, era l’ambizione al potere della sua famiglia che la metteva in grado di attrarre il re. La famiglia Howard era rigidamente cattolica e desiderosa di allontanare Enrico VIII dalla sua conversione protestante e di riportarlo all’ovile cattolico. Fu messa come dama in attesa della regina Anna di Cleves, dalla quale il re stava cercando di divorziare. Dopo aver incontrato la graziosa quindicenne Katherine, si dice che il quarantanovenne Henry si sia innamorato all’istante.



Quasi subito dopo l’annullamento dell’attuale matrimonio di Henry, Henry e Katherine Howard si sposarono. Katherine trascorreva gran parte del suo tempo tenendo balli elaborati, maschere e intrattenimenti per la corte. Eppure la fazione protestante della corte, terrorizzata di perdere influenza a causa della regina cattolica, iniziò una disperata ricerca di un modo per abbatterla. Le prove delle avventure romantiche di Katherine da ragazza vennero rapidamente alla luce, ma l’arcivescovo di Cranmer, il capo della fazione protestante, trovò una lettera della regina che suggeriva che Katherine stesse portando avanti una relazione illecita in corso.


mercoledì 10 novembre 2021

I cavalieri medievali combattevano di notte o erano limitati al giorno?

I cavalieri medievali non combattevano durante la notte.

A quei tempi, le notti erano nere come l'inchiostro e nessuna luce tranne le torce e le candele. Ma non è questo il vero motivo. "Nox nemini amica" - La notte non è amica di nessuno. La gente aveva paura.

L'oscurità era considerata malvagia. La parola latina per notte, "nox", significa anche danno. Tutto ciò che veniva prodotto durante la notte era considerato peccaminoso. Le strade non erano al sicuro dalle creature della notte, come i lupi mannari tedeschi.

Il Medioevo terminò nel 1500 e così anche l'era dei cavalieri. In Germania, i "Nachtgefechte", combattimenti notturni, sono segnalati fin dal XVIII secolo. Ma i combattimenti erano limitati a piccoli attacchi di fanteria e pattuglie notturne, nessun attacco di cavalleria o artiglieria. Non è stato fino alla fine della seconda guerra mondiale che il dispositivo per la visione notturna è diventato disponibile. Che alla fine ha cambiato il gioco. I "Cavalieri moderni" non sono più limitati alla luce del sole e al giorno.