Vi cito solo alcune delle innovazioni
che Caterina de Medici portò in Europa, sarebbe carino fare la lista
intera , aggiungete anche voi .
Caterina de Medici è stata una delle
figure femminili più importanti della storia europea,
Una donna atipica per i canoni
dell’epoca. Caterina de Medici divenne infatti una donna forte e
dai molti interessi che spaziavano dalla politica all’astrologia,
andando in controtendenza con la figura della donna remissiva e
“ignorante” dell’epoca.
Fu solo nel 1560 a seguito della morte
del marito e del loro primogenito, che Caterina de Medici poté
prendere a tutti gli effetti le redini del paese come reggente del
secondogenito Carlo Massimiliano, considerato troppo giovane per
poter effettivamente regnare sulla Francia.
Contribuì sensibilmente al
miglioramento della vita della sua corte e del suo popolo grazie ad
alcune innovazione introdotte in Francia.
Oggetti ormai entrati nella
quotidianità del popolo francese come la forchetta o le mutande si
dice siano stati introdotti proprio da Caterina, che portò
l’avanguardia italiana al servizio dell’antiquata corte francese.
Iniziamo la carrellata dei cibi
franco-fiorentini con le omelette, considerate dai francesi un tesoro
nazionale: in realtà la famiglia Medici era ghiotta di frittate da
generazioni e Caterina portò con sé oltralpe questo sistema di
preparazione dell’uovo con verdure. I Francesi l’apprezzarono e
non fecero altro che rinominarlo trasformandolo in omelette.
Caterina de' Medici portò in Francia
alcune delle ricette che hanno fatto grande la cucina francese:
macarons, omelette, crepes, bigné e zuppa di cipolle.
Discorso analogo per le “pezzole
della nonna“, che appartengono alla storia della Toscana antica:
anch’esse furono introdotte da Caterina in Francia, diventando
crépes: nelle campagne e presso le cucine di casa Medici le
chiamavano pezzole, frittatine, crespelle farcite di ricotta e
verdure ricoperte di “salsa colla” (antenata della besciamella).
C’è poi lo stiracchio, un piatto
tipico toscano che i francesi hanno assorbito, rinominandolo boeuf
miroton ed inserendolo nel loro menù. Curiosamente, in un secondo
tempo il nome del piatto ha poi riattraversato le Alpi ed è stato
adottato anche in Italia come “Francesina”. E cosa dire della
carabaccia, la zuppa di cipolle fiorentina (o meglio, originaria di
Certaldo), antenata della parigina soupe d’oignons, fatta conoscere
alla corte del re di Francia Enrico II d’Orléans da Caterina de’
Medici.
Dopo essere rimasta appannaggio della
corte di Versailles per secoli, la zuppa di cipolle è diventata un
piatto popolare solo in seguito alla rivoluzione francese.
I dolci di Caterina de’ Medici:
macarons, sorbetto, pasta choux…
Caterina de' Medici portò in Francia
alcune delle ricette che hanno fatto grande la cucina francese:
macarons, omelette, crepes, bigné e zuppa di cipolle.
E ancora, davvero pochi sanno che i
macarons arrivarono in Francia passando da Firenze: il loro nome
deriva dal verbo ammaccare, ossia pestare o schiacciare, e la
leggenda narra che i macarons siano nati a Venezia nel XVI secolo e
che siano stati poi importati in Francia nel 1533 da Caterina de’
Medici come dolce di corte per il suo matrimonio con il duca
d’Orlèans.
Proprio in quell’occasione fece il
suo debutto – grazie al gelatiere fiorentino Ruggeri – il
“ghiaccio all’acqua inzuccherata e profumata”, ossia il
sorbetto. La ricetta venne mantenuta segreta, finché un giorno,
stanco della Francia, Ruggeri recapitò a Caterina la ricetta
accompagnata da questo messaggio: “Con il vostro permesso ritorno
ai miei polli, sperando che la gente mi lasci finalmente in pace e,
dimenticandosi di me, si accontenti solo di gustare il mio gelato”.
Insieme a Ruggeri, in Francia Caterina
de’ Medici portò anche un pasticcere, tale Pantanelli, che inventò
la pasta choux. Il nome “choux”, che in francese significa
“cavolo”, deriva dal fatto che una volta cotti i bignè o i
profiteroles assomigliano ai cavoletti di Bruxelles. I francesi
amarono a tal punto la pasta choux che la fecero propria usandola
come base per i dolci eclair e religieus.
L’esperimento… fallito di Caterina
de’ Medici
Non tutti gli esperimenti di Caterina
de’ Medici andarono a buon fine, però: anche il cibreo, tipico
secondo piatto della cucina fiorentina, è celebre per essere stato
uno dei cibi preferiti dalla sovrana che tentò di esportarlo in
Francia, stavolta però senza successo duraturo (a differenza di
altri piatti fiorentini che furono assimilati dall’arte culinaria
transalpina). Si racconta che la regina ne fosse talmente golosa da
prenderne una pericolosissima indigestione.