lunedì 23 maggio 2022

Che vantaggi aveva il feudalesimo come sistema di organizzazione sociale?

Il feudalesimo nacque in una situazione di emergenza. Già con il dissolvimento dell'autorità effettiva dell'Impero Romano (avvenuta molto prima del 476 d.C.) i confini non erano più sicuri e le popolazioni dei territori stessi erano sottoposte a vessazioni di ogni tipo.

Una probabile soluzione fu vista nel delegare molti poteri ad alcune persone in grado di armarsi e difendere il proprio territorio in cambio del proprio servizio.
In pratica il lavoro (poi definitosi meglio come: "servitù della gleba") era il prezzo da pagare per essere protetti dal signorotto di turno.

Oggi questo concetto ci sembrerà un po' mafioso, ma tutta la realtà medievale un po' lo era.

Il signorotto di turno (poi definitosi meglio come conte, barone, marchese o duca, a seconda dei luoghi) si ritrovava a dover gestire con ampie autonomie il proprio territorio, ma anche obbligato a difenderlo dai signori vicini.

Quando anche sorsero alcune autorità superiori al signore stesso (re o imperatore) non poterono ignorare questo stato di cose, ma cercarono a loro volta di trarlo a loro vantaggio.

Insignendo questi signorotti dei titoli sopra elencati si dava in un certo senso legittimità al loro potere locale e al contempo li si vincolava a se stessi.
In pratica il sovrano chiedeva a sua volta al signorotto di essergli fedele, in cambio della conferma dei propri diritti (poi definiti come feudi) e al permesso di poterli tramandare agli eredi.
Un sovrano poi usava spesso questa facoltà di concedere feudi per premiare gli uomini a lui più fedeli ma anche per legarli alla propria autorità che, in molti casi, era poco più che formale.

Inoltre il feudalesimo funzionò anche per mantenere ciascuno al suo posto: sempre a causa del disordine successivo alla caduta dell'Impero Romano, era necessario ristabilire un certo ruolo gerarchico nella società.

Benché il vecchio schemino scolastico della piramide feudale sia alquanto semplicistico e impreciso, tuttavia fa capire abbastanza bene che una società suddivisa nei famosi tre ordini (oratores, bellatores e laboratores) con ruoli stabiliti e quasi immutabili poteva funzionare meglio.

In conclusione:

  • “Flusso di potere” molto veloce tra sovrano e signori: non erano presenti molti intermediari ad appesantire la catena. Questo poteva - al netto dei possibili attriti - velocizzare i processi di gestione del regno.

  • Per il motivo sopra citato, aggiungerei anche la grande semplicità: la nascita del sistema feudale fu, in un certo senso, la “soluzione” al problema di governare i vastissimi territori reduci della caduta dell’Impero Romano. Con una simile organizzazione, il sovrano fu messo nelle condizioni di gestire diverse popolazioni in maniera rapida e incisiva, tramite i suoi fiduciari.

  • Dal punto di vista dell’elite: il controllo sociale. Esso era relativamente facile, data la forte polarizzazione - a sfavore del popolo - dei fattori ricchezza e conoscenza.



Ovviamente sto semplificando molto. Ormai da anni si è dimostrato che la società medievale fu molto più fluida di così e ci furono periodi in cui era piuttosto semplice anche effettuare un certo avanzamento sociale.

Oltretutto il feudalesimo assunse sfumature molto diverse da Stato a Stato e persino da regione a regione.

In alcune aree più dinamiche, come gran parte dell'Italia, già le avvisaglie della crisi di questo sistema si hanno con l'anno 1000 e la nascita dei primi Comuni, in altre zone periferiche d'Europa durò di più.

Addirittura alcuni Stati come Polonia e Russia rimase in vigore (o fu introdotto ex-novo) fino al XIX secolo inoltrato.