mercoledì 2 marzo 2022

Qual è stata la "Guerra del secchio"?

Fu una guerra combattuta nel 1325 nel nord Italia tra le città-stato di Modena e Bologna.

È così chiamata perché i soldati di Modena, dopo aver sconfitto i bolognesi nella battaglia di Zappolino, inseguirono i nemici che si ritirarono all'interno delle mura della loro città e per deriderli presero come trofeo il secchio del pozzo che stava di fronte le porte della città.

Fu quindi esposto sulla cattedrale di Modena.



Nel diciassettesimo secolo il poeta modenese Alessandro Tassoni scrisse una poesia parodistica intitolata "Il secchio rubato" (La Secchia Rapita), in cui racconta questi eventi in modo satirico in cui anche gli dei dell'Olimpo si schierarono con i bolognesi o i modenesi, come nell'Iliade si erano schierati dalla parte dei Greci o dei Troiani.

È principalmente per questo che divenne nota con il nome "Guerra del Secchio".


il secchio, oggi esposto nel comune di Modena.


Tuttavia, la guerra tra Modena e Bologna fu una delle tante guerre tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini che infiammarono l'Italia nel Medioevo.

Bologna era la principale città guelfa (cioè pro-papale) della Romagna e si stava espandendo nei territori circostanti, sopratutto contro Modena, una città ghibellina (cioè pro-imperiale).

I modenesi furono tuttavia guidati da uno dei migliori capi dell'epoca, Passerino Bonacolsi, signore di Mantova, che aveva ottenuto anche la signoria su Modena dall'imperatore.

Bonacolsi era un comandante militare di grande esperienza e nonostante l'inferiorità numerica del suo esercito riconquistò alcuni dei castelli occupati dai bolognesi.

Nella battaglia di Zappolino, guidò l'esercito modenese composto da circa 8.000 soldati e sconfisse i bolognesi, che invece avevano 32.000 uomini.

L'inaspettata vittoria dei modenesi fu tuttavia vanificata da un trattato di pace di fatto imposto dal papato in cui fu ripristinato lo status quo tra le due città.