Stanczyk!
Conosciuto anche con il nomignolo di Gaska, fu un uomo arguto. Giullare per ben tre sovrani polacchi, usò la satira e l’ironia per influenzarli, e fu l’unico che pareva avere ascendente sui regnanti senza timore di ripercussioni.
Ma un giorno accadde qualcosa che stravolse questi equilibri, o forse no..
Cracovia, 1533.
L’intera corte di Sigismondo il vecchio fugge, terrorizzata da un enorme orso, che il sovrano aveva acquistato tempo prima, con l’intento di lasciarlo nei boschi per poi stanarlo. Prima di condurlo nei boschi però, il regnante volle mostrare l’esemplare alla sua corte, liberandolo dalle catene. Mai errore fu più fatale.
La consorte del re, Bona Sforza, cerca di sfuggire alla morte in sella ad un cavallo, ma l’equino imbizzarrito la disarciona, facendola svenire e provocandole un aborto.
Si, la sua consorte aspettava un bambino.
Sigismondo affranto dal dolore invece di prendersela con se stesso, inveisce contro tutto e tutti. Anche il fidato Stanczyk subisce aspre critiche, reo secondo il sovrano di non aver affrontato l’orso e di essere scappato.
Ma il giullare con estremo aplomb replica: “Maestà, potrà essere una follia fuggire per salvarsi dimenticando il mio dovere, ma non è ancora più follia lasciar uscire un orso che era già in gabbia?”.
Qualsiasi altro individuo dopo queste parole sarebbe stato torturato e dilaniato, ma non fu questa la fine del giullare.
Il re accettò le critiche e storicamente non ci sono più fonti che attestino di altre follie compiute dal regnante per sollazzarsi.