Cristoforo Colombo oggi è considerato un orgoglio nazionale, una delle figure di spicco che rappresentano l'italia nel mondo.
Pochi sanno però che fu arrestato nell’ottobre 1500, nel Nuovo Mondo, insieme ai suoi fratelli Bartolomeo e Diego.
L’accusa era quella di malgoverno nell’amministrazione dell’isola di Hispaniola, con tanto di ripetute violenze a danno dei locali: fu infatti imputato sia d’incompetenza sia di tirannia.
A eseguire l’arresto fu Francisco de Bobadilla, inquisitore reale giunto dalla Spagna proprio per indagare sulle cattive condizioni in cui versava l’isola, dove erano stati segnalati numerosi tumulti.
Colombo, assieme ai due fratelli, fu condotto in catene in Spagna, dove nel 1501 i sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona, suoi finanziatori, lo privarono della carica di viceré.
Decisione senza ripercussioni: non solo lo lasciarono in libertà, ma gli finanziarono, nel 1502, un nuovo viaggio transoceanico.