I lanzichenecchi erano mercenari.
Ciò già fa intuire in parte il motivo della pessima fama di cui godevano all'epoca. I mercenari infatti, essendo per l'appunto truppe al soldo di un committente, non erano garanzia di lealtà e cambiavano schieramento ogni qual volta fosse giunta un'offerta più alta. Lo stesso Machiavelli, così come Polibio, denunciava la pericolosità di queste truppe e ne sconsigliava l'uso.
Ciò però non giustifica del tutto la celebre nomea dei lanzichenecchi. Nel corso dei secoli si sono susseguite un enorme numero di compagnie di mercenari e non tutto erano così mal viste. Le compagnie di ventura ad esempio erano molto apprezzate in epoca tardo medievale. Molte città preferivano infatti pagare un esercito quando ce n'era bisogno piuttosto che mantenere una propria costosa forza militare anche in tempi di pace.
L'alternativa era quella di servirsi dei cittadini e formare un esercito solo in caso di guerra ma come sappiamo ciò non è mai conveniente quando si ha a che fare con vicini insidiosi: innanzitutto uomini non addestrati non possono reggere il ritmo di una guerra; in secondo luogo, privare la città dei propri artigiani e contadini porta in poco tempo ad una crisi di tipo economico e sociale.
Insomma, i mercenari, per quanto mal visti, non godevano comunque della fama cui invece dobbiamo la celebrità dei lanzichenecchi. Dunque vale la pena soffermarsi proprio su di essi. La parola landsknecht significa servo della terra o servo rurale. Ciò perché coloro che si arruolavano nelle compagnie mercenarie tedesche erano all'epoca i figli maschi non primogeniti delle famiglie contadine proprietarie di appezzamenti. Solo il primogenito infatti ereditava i possedimenti mentre gli altri figli avrebbero dovuto o lavorare per lui, oppure cercare fortuna altrove. Questi figli cadetti optavano dunque per la vita militare entrando nelle compagnie di soldati che, almeno in principio, essendo truppe irregolari, accettavano chiunque potesse contribuire, con due braccia in più, alle battaglie.
In principio comunque questi mercenari non erano inquadrati in veri e propri ranghi ed anche la gerarchia era spesso rozza e poco articolata. Fu solo sotto l'Imperatore Massimiliano I che queste forze iniziarono ad avere una struttura più o meno standardizzata, venendo per l'appunto ingaggiate dall'Impero in molte occasioni a partire dal 1486. Seguendo l'esempio dei mercenari svizzeri, Massimiliano voleva adoperare queste truppe come carne da macello. In molte battaglie infatti costituivano la massa dell'esercito imperiale e molti lanzichenecchi venivano pagati al doppio soldo (solitamente coloro che partivano per primi o che ricoprivano ruoli importanti). Con il passare degli anni però, la crescente inflazione e la scarsa solvibilità dei committenti (i lanzichenecchi erano adoperati non solo dall'Imperatore ma anche dai vari principi e signori locali) e dei reclutatori fecero sì che il saccheggio divenisse la principale forma di guadagno dei soldati.
Ma sarebbe sbagliato attribuire a questo fatto in particolare la loro pessima fama. Dopotutto essi non erano gli unici ad operare il saccheggio. Certo è che ciò, unito alla scarsa igiene dovuta alle umili origini, alla frequentazione continua di prostitute (tra le quali alcune vivandiere) e all'inadeguatezza di campi e strutture, ha contribuito a plasmare la loro immagine. Inoltre la scarsa igiene permetteva anche il diffondersi di malattie e morbi (in particolare la peste), da qui la fama di guerreri untori.
Ma il passo decisivo alla consolidatione della loro fama è senza alcun dubbio il famoso Sacco di Roma del 1527. L'Imperatore Carlo V mandò in Italia (con l'intento di disonorare Roma) 14.000 lanzichenecchi. Il motivo di questo attacco, perpetrato attraverso mercenari e non truppe imperiali, era quello di rispondere all'offesa della Lega di Cognac: una lega anti-imperiali ove, tra tutti, spiccavano la Francia di Francesco I (acerrimo avversario di Carlo) e Papa Clemente VII. Fu proprio la posizione dello Stato Pontificio che fece andare il sovrano su tutte le furie. Carlo, Imperatore del Sacro Romano Impero e che addirittura, in quanto sovrano di Spagna, godeva del titolo di Sua Maestà Cattolica, veniva tradito dalla Chiesa che egli stesso difendeva dagli attacchi dei riformatori (gli Asburgo rimasero cattolici, al contrario di molti nobili tedeschi).
Il comando dei lanzichenecchi era affidato al Duca Carlo III di Borbone-Montpensier (grande condottiero francese avverso a Francesco I) ma sul campo il vero capo era Georg von Frundsberg: fiero sostenitore della Riforma ed assolutamente avverso al Papa ed alla Chiesa di Roma. Costui avrebbe voluto, in cuor suo, impiccare pubblicamente Clemente VII. Le truppe dovettere, prima di giungere a Roma, affrontare molte difficoltà e scontrarsi con altri eserciti e ciò non fece altro che alimentare la determinazione di von Frundsberg e dei suoi uomini. Arrivati nella Aeterna Urbe, i lanzichenecchi misero a ferro e fuoco la città. Per volontà del loro capitano, andarano contro ad ogni possibile onore militare (onori che, a dire il verozl, i lanzichenecchi rispettavano raramente). Per otto giorni i romani non ebbero scampo e lo stesso Clemente VII riuscì a salvarsi per un soffio. Tale fu la brutalità di questi barbari (che diffusero anche la peste) che Carlo V cercò di richiamarli all'ordine, ma non vi fu modo di fermarli.
Irritati e nervosi dopo mesi di viaggio e battaglie ed aizzati dal loro capitano contro Roma ed i romani, i lanzichenecchi saccheggiarono di tutto (come detto, i bottini di guerra erano ormai prassi) ma non si limitarono a ciò. Stupri, violenze, massacri di ogni genere furono perpetrati a persone del tutto innocenti e senza possibilità di difendersi.
A questo episodio si deve la pessima fama dei lanzichenecchi. In Italia poche cose inorridivano e spaventavano quanto i lanzichenecchi - coloro che avevano ucciso Roma - e di conseguenza così fu per le culture affini a quella italiana ed in generale nelle nazioni cattoliche.
Sarebbe quasi il caso di dire che il Sacco di Roma sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: già prima i lanzichenecchi erano considerati barbari mercenari portatori di malattie, ma da quel momento la loro reputazione prese inevitabilmente la strada che noi tutti conosciamo: ai confini dell'umano.