Prendiamo il pretesto di questa domanda
per sfatare un
mito: è indubbiamente vero
che, nel Medioevo, vigeva a grandi linee una cultura legata alla
donna fatta di castità e repressione, ma questo è valido fino a un
certo punto. Il piacere sessuale non ha avuto un repentino
scollamento rispetto all’età antica; è vero, avvengono importanti
cambiamenti culturali, nascono le prime famiglie improntate sul
sistema monogamico e residenza neolocale (i due amanti-sposi si
trasferiscono in una diversa casa rispetto a quella natale, a
differenza del mondo romano, in cui poligamia e residenza patrilocale
erano più diffuse). Nonostante ciò, i piaceri degli uomini e delle
donne non sono così repressi e socialmente condannati come
erroneamente si può pensare.
Il mito della donna casta,
angelicata, è in parte vero e corrispondente ad una certa età
medievale.
I piaceri della carne, seppure non sempre tollerati o ben visti per via della concupiscenza agostiniana, erano parte della società medievale europea. A dimostrarlo, sono le numerosissime iconografie (soprattutto miniaturistiche) pervenuteci, come questa, simpatica:
I piaceri della carne, seppure non sempre tollerati o ben visti per via della concupiscenza agostiniana, erano parte della società medievale europea. A dimostrarlo, sono le numerosissime iconografie (soprattutto miniaturistiche) pervenuteci, come questa, simpatica:
O questa, dal gusto finemente
allegorico del piacere proibito:
Nel Medioevo
vi era un rito particolare,
utilizzato al fine di esorcizzare e tenere lontano il concepimento,
che consisteva nel porre, attaccato alle cosce della donna, un
piccolo cappio con appesi dei testicoli, come questo:
Per gli uomini,
soprattutto dal basso medioevo
(iniziano a spiegarlo le fonti, per quanto riguarda i secoli
precedenti è difficile saperlo con esattezza semplicemente perché
non ci sono fonti ed essendo i composti che venivano usati per i
profilattici biodegradabili, scarsissime se non nulle sono le
testimonianze archeologiche) era uso consueto il
budello
degli animali come copertura del
pene.
Per le donne
venivano usate specialmente delle
sostanze a base di
estratti
di cipolla ed altre spezie.
Venivano ingeriti questi infusi sulla base della credenza che potesse
alterare i liquidi corporei e, quindi, limitare la possibilità di
concepimento.
Si pensa, inoltre, sempre per le
donne, che usassero delle
bucce
(come quella di arancia) che
infilavano all’interno della vagina impedendo allo sperma di
entrare.