l Mos Teutonicus
Nel Medioevo non si temeva o
esorcizzava all'inverosimile la morte come si fa oggi.
Anzi, vuoi
per le guerre fin troppo frequenti, le epidemie o epizoozie, le
persone vivevano praticamente tutti i giorni a contatto con morti e
cadaveri.
In mancanza di ospedali (come li chiamiamo noi), la gente in casa viveva e moriva di continuo e la presenza di scheletri o teschi era familiare un po' a tutti.
Anche alcuni riti funebri che oggi ci
apparirebbero disgustosi, nel Medioevo erano prassi consolidate.
Uno
di questi era appunto la bollitura del cadavere (o Mos Teutonicus,
costume germanico) per consentirne il trasporto sulle lunghe
distanze.
Venne maggiormente praticato durante le
Crociate, quando molti cavalieri, morti lontano da casa, volevano
essere seppelliti nella propria patria.
Essendo difficoltoso il
trasporto di tutto il corpo e, soprattutto per i tempi di
percorrenza, non molto gradevole la convivenza con cadaveri in
putrefazione, si procedeva bollendo le salme nel vino o in acqua per
alcune ore.
Questo non solo cancellava il cattivo odore, ma permetteva il distacco degli organi interni dalle ossa e dalla carne.
Quindi, una volta recuperato, lo scheletro completo veniva posto in appositi bauli mentre, al contrario, la carne disossata veniva messa sotto sale in barili.
Una volta tornato in patria le parti del cadavere venivano nuovamente assemblate e sepolte nella tomba di famiglia.
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