sabato 8 ottobre 2022

I secoli bui… e puzzolenti: quando l’aria era un nemico invisibile

I secoli bui non erano solo oscuri per la scarsa illuminazione e le guerre incessanti, ma anche incredibilmente puzzolenti. Sì, proprio così: l’odore costante della vita medievale era qualcosa che oggi fatichiamo persino a immaginare.

Il problema era talmente diffuso da diventare un’urgenza pubblica. Ordinanze cittadine medievali cominciarono a disciplinare la posizione dei conciatori di pelli, dei tintori di stoffe, dei macellai e di altre professioni “odorose”. Questi mestieri, vitali ma pungenti, venivano sistematicamente relegati fuori dalle mura cittadine, a valle dei fiumi e dei torrenti, e spesso confinati nella parte orientale delle città.

Il motivo non era casuale. I venti prevalenti soffiavano da ovest verso est. Questo significava che le zone “eleganti” e più abitate dai ricchi si trovavano a ovest, mentre le aree operaie e i quartieri più rumorosi e maleodoranti erano ad est. Una sorta di zonizzazione medievale, dettata dal vento e dal buon senso… olfattivo.

E non finisce qui. I cavalli erano il principale mezzo di trasporto, indispensabili per caricare merci, muovere carrozze e trasportare persone. Il rovescio della medaglia? Sterco ovunque. Le strade erano un continuo intreccio di polvere, fango e… escrementi equini. Passare da un quartiere all’altro significava spesso navigare tra odori così intensi da far venire il mal di testa.

A complicare la vita c’era la cosiddetta teoria del miasma, la spiegazione scientifica dell’epoca per le malattie. Si credeva che le epidemie fossero causate dall’“aria cattiva”, dal miasma: un concetto che oggi ci fa sorridere, ma che per secoli influenzò urbanistica, igiene e persino politica sanitaria. Le persone tentavano di proteggersi bruciando erbe aromatiche, fumigando le case o camminando con fazzoletti imbevuti di profumi per filtrare l’aria… ma le città restavano, inevitabilmente, una giungla puzzolente di odori forti e penetranti.

In sintesi, i secoli bui non erano solo tempi di carestie, malattie e conflitti: erano un’epoca in cui camminare per le strade significava fare i conti con l’odore della vita quotidiana, delle attività industriali rudimentali e dei trasporti animali. Eppure, proprio in mezzo a tutto questo, le città impararono a organizzarsi, a regolamentare le professioni più puzzolenti e a cercare modi per convivere con l’inquinamento olfattivo, dando così i primi, fragili segnali di pianificazione urbana.