Il Medioevo, che si divide in Alto, che per assioma viene definito il periodo che va dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 fino all'anno 1000, e Basso che va dall'anno 1000 fino quasi alla fine del 1400, nell'immaginario collettivo e' stato da sempre considerato il periodo piu' arretrato,conflittuale e difficile della Storia recente.
Ma e' un dato errato. Gli storici ,grazie alla lettura ed alla comprensione di migliaia di scritti, hanno riconsiderato questo periodo.
La conoscenza, intesa come cultura da tramandare, ha visto nel clero il suo maggior artefice. Le biblioteche dei monansteri,sparsi in tutta Europa, grazie agli amanuensi,hanno testimoniato e tenuta viva, la cultura classica,ricopiando e salvando migliaia di testi degli antichi e conservando quelli del tempo.
Le fonti storiche delle quali ci si avvale si dividono in:
Fonti letterarie:
In questo ambito si trovano la trasmissione dei testi, che venivano copiati
Questa tradizione pero' aveva alcuni rischi come quello di modifiche, quali errori di lettura o d'interpretazione da parte dei copisti , che travisando il senso di parole difficili e non sapendone il significato,le traducevano semplificando il testo per renderlo più comprensibile. In altri casi venivano inserite frasi o brani presi da altri autori. Un altro aspetto era quello che i monaci davano molto spazio al simbolismo ed all'allegoria, che rischiava di travisarne il reale significato.
In alcuni scritti e' chiaro e definito , come nei Roman de Renard o Roman de la Rose, e quindi di facile riconoscimento. In altri e' più intrinseco e nascosto , come nel ciclo Bretone e Arturiano dei romanzi di Chrétien de Troyes. (I cavalieri della Tavola Rotonda).
Un altra fonte letteraria e' la tradizione orale.
Pur sembrando difficle ,e' possibile per gli storici, ricavarne il senso per mezzo della descrizione di essa, nell'osservazione del passaggio da essa nei testi scritti di cui è possibile ricavarne le radici orali. Un ruolo importante in questo lo avevano i giullari, i cantori ed i menestrelli che raccontavano sotto forma di racconto epico ,gesta e memorie.
Un famoso esempio è la Chanson de Roland,
del quale conosciamo il nucleo storico, l'eccidio della retroguardia dell'esercito di Carlo Magno a Roncisvalle nel 778 ,raccontato nel manoscritto custodito nella Bodleian Library di Oxford (qui sotto) e firmato dal misterioso Turoldo , risalente alla seconda meta' del XII secolo.
Vi troviamo molti elementi diversi, stratificatisi nel corso del tempo: il senso dell'onore feudale, la solidità dei lignaggi, l'amore per la Francia, la profondità del sentimento religioso, la conoscenza di episodi biblici e della storia antica, reminiscenze letterarie di Virgilio e di Lucano, ma soprattutto cogliamo la mentalità del tempo. I lunghi resoconti delle battaglie appassionavano gli ascoltatori (sembra che taluni passi siano stati cantati tra i Normanni durante la battaglia di Hastings del 1066). Vi possiamo trovare l'eco delle Crociate e della lotta contro l'Islam soprattutto in Spagna, terra ben nota a tutto l'Occidente cristiano per il pellegrinaggio a Santiago di Compostella, e una delle strade per Santiago passava proprio da Roncisvalle.
Altra fonte letteraria sono le fonti narrative
In questa categoria rientrano gli atti giuridici ed istituzionali,o le fonti giuridiche.
Queste sono un ottimo testimone dell'ambiente dell'epoca. Si trovano usi e consuetudini correnti che danno una visione piu' ampia della vita sociale Medioevale.
I diritti ecclesiastici o la trasposizione degli usi nel Carolingio De ordine Palatii (882) ne sono un esempio.
Le Fonti agiografiche.
La vita dei Santi,raccontata e tramandata ,lascia una importante traccia di come era intesa la Chiesa ed il Credo religioso medioevale con tutte le sue implicazioni nella vita quotidiana.
In appoggio alle fonti, ci si avvale anche dei reperti archeologici, che, servono a dare un quadro piu' completo del periodo.
Una cosa importante che nessuno storico e' in grado di ricostruire, e' la vita del popolo comune. Come vivevano e cosa pensavano le migliaia di contadini ed artigiani,che avevano un ruolo importante e successivamente riconosciuto nel tempo.
Ma con il supporto di tutte le fonti sopra descritte, si e' giunti alla conclusione che il Medioevo, e' stato, nonostante tutto, un periodo di cambiamenti sociali e di sviluppo tecnologico .
Con tutte le problematiche del tempo,come la sopravvivenza del popolino, le guerre combattute, l'ignoranza della massa, l'influenza e le manipolazioni della Chiesa.
Ma lo scambio commerciale e culturale,soprattutto in seguito alle Crociate (la prima fu nel 1096), furono un mezzo di crescita e di miglioramento sociale, con tutti i limiti del contesto storico.