sabato 7 maggio 2022

Dopo una battaglia nell'Europa medievale, diciamo almeno 1.000 morti da entrambe le parti, cosa veniva fatto con i corpi?

Dobbiamo usare anche un po' della nostra immaginazione, oltre alla documentazione pervenuta, per comprendere quanto dure e spietate erano le battaglie medievali. Nelle battaglie i cavalieri con più ardimento cominciavano a scontrarsi liberando colpi massicci con le loro spade, con asce, con lance. Queste iniziative valevano come esempio di coraggio, ma anche per incentivare maggiormente lo spirito combattivo dei gruppi di fanteria presenti sul campo. Le fanterie più addestrate combattevano con intelligenza, quelle meno preparate erano più caute, più attente, e dovevano essere guidate in modo mirato, continuamente, e per questo erano molto fragili sul campo di battaglia. Il numero maggiore di vittime,in una battaglia medievale, si contavano sul campo quando un esercito, piccolo o grande che fosse, batteva in ritirata. I perdenti venivano inseguiti dai nemici che brutalmente e inesorabilmente si accanivano per annientarli. Alla fine, sul campo, le vittime si contavano a centinaia, migliaia. In questi campi di battaglia le degne sepolture erano cosa rara. Ai cavalieri di alto rango, ai condottieri, ai re che perdevano la vita in battaglia veniva effettuata una sorta di imbalsamazione per rallentare il disfacimento del corpo e permettere il trasferimento del cadavere alla propria dimora di origine per la sepoltura. Per gli altri caduti non rimaneva che la fossa comune o pire sulle quali venivano accatastati i corpi per bruciarli ed evitare, cosi', il diffondersi delle epidemie. Queste soluzioni venivano adottate nel caso che l'esercito vincitore non dovesse spostarsi velocemente e riorganizzarsi per nuovi scontri . In caso contrario i corpi degli uccisi venivano lasciati sul campo a decomporsi.


Scena di battaglia medievale