lunedì 1 novembre 2021

Riccardo Cuor di Leone e il Saladino si scontrarono in una delle battaglie più epiche della storia, durante la terza crociata. Come si svolsero gli eventi e come mai Saladino riuscì ad avere la meglio?

Riccardo Cuor di Leone in marcia verso Gerusalemme


In breve: fu la strepitosa ascesa di Saladino e l'unificazione di buona parte del mondo musulmano a permettere ai Saraceni di riconquistare la quasi totalità dei territori che avevano formato gli Stati latini in Terrasanta, e soprattutto la sua capitale Gerusalemme.

Fu un colpo durissimo per i cristiani d'Europa che, a seguito di un accorato appello di papa Gregorio VIII, si accinsero a organizzare una nuova crociata (la terza).

Il primo ad aderire fu l'imperatore Federico Barbarossa, che partì alla volta di Gerusalemme nel maggio 1189. Il suo esercito era così vasto che non si riuscì a organizzarne il trasporto via mare, e il tragitto via terra non fu fortunato. L'imperatore morì annegato durante il guado del fiume Saleph, nel Sud della Turchia, e la maggior parte del suo esercito fu sopraffatta da un'epidemia di peste…

Nell'estate successiva il neo re d'Inghilterra Riccardo I (Cuor di Leone) partì a sua volta per la Terrasanta. Ad Acri, il re si unì al re di Francia Filippo II a Leopoldo V d'Austria, con i quali conquistò la città.

Tuttavia divisioni interne al fronte crociato portarono alla prematura partenza del re di Francia per l'Europa, lasciando il campo e l'iniziativa tutta a Riccardo. Seguì l'epica Battaglia di Arsuf che vide sconfitti i saraceni. Il problema è che nuovi dissidi interni ai crociati, dettati dai diritti all'alquanto ipotetico titolo di re di Gerusalemme, minarono la coalizione cristiana. Dopo alcune battaglie non decisive e un tentativo di Riccardo di assediare Gerusalemme, si giunse, un anno dopo Arsuf, a un accordo che concedeva ai pellegrini cristiani l'accesso alla Città Santa, che tuttavia dovette rimanere sotto il controllo islamico.

Una chicca per gli appassionati di storia, un interessante scambio epistolare fra Riccardo Cuor di Leone e Saladino:

Riccardo a Saladino

I musulmani e i franchi sono entrambi sfiniti. La terra è in rovina, completamente distrutta da entrambe le parti. Le proprietà e le vite da entrambi i lati sono distrutte. Detto ciò, ora tutto ciò di cui dobbiamo parlare è Gerusalemme, la Santa Croce e queste terre. Gerusalemme è il centro della nostra adorazione alla quale noi non rinunceremo mai, anche se dovesse rimanere uno solo uno di noi. Quanto alle terre, ci sia restituito ciò che è da questa parte del Giordano; e ci sia restituita la Santa Croce, cioè ciò che per te è solo un pezzo di legno senza nessun valore, ma che per noi è molto importante: lascia che il sultano la ceda a noi. Allora potremo fare la pace e riposarci da questo costante conflitto.


La risposta di Saladino

Gerusalemme è nostra tanto quanto vostra. Anzi, per noi è più grande di quanto non lo sia per voi, poiché è lì che il nostro Profeta venne nel suo Viaggio Notturno e raggiunse il luogo degli angeli. Che il re non pensi che ci arrenderemo, perché non siamo in grado nemmeno di pronunciare una parola in tal senso tra i musulmani. Per quanto riguarda la terra, originariamente essa era anche nostra. La vostra conquista è stata un incidente inaspettato a causa della debolezza dei musulmani in quel momento. Mentre la guerra continua, Dio non ti ha permesso di costruire qui nemmeno una pietra. Dalle terre nelle nostre mani noi, grazie a Dio, possiamo nutrirci dei loro prodotti e trarne il nostro beneficio. La distruzione della Santa Croce sarebbe ai nostri occhi una grande offerta a Dio, ma l’unica ragione per cui non ci è consentito di spingerci così oltre, è che dal suo possesso potrebbe derivarne qualche vantaggio più utile per l’Islam.