giovedì 30 dicembre 2021

Cortés tradì tutti gli aztechi?

Come è noto, Hernan Cortés in poco più di due anni (1521-22) conquistò tutto il Messico e distrusse l'impero degli Aztechi, alleandosi con tutte le popolazione scontente del loro dominio. Probabilmente solo con una persona del popolo azteco si dimostrò fedele e riconoscente: con Malinche.



Era una traduzione di Montezuma il donare ai suoi ospiti più illustri delle giovani da “compagnia”. Il 15 marzo 1519 a Cortés furono offerte 19 ragazze, che lui fece immediatamente battezzare. Per la cultura spagnola era infatti lecito il concubinato, a patto che le amanti fossero cristiane.

Tra esse c’era la splendida diciannovenne Malinche, nata da una nobile famiglia, ma caduta in disgrazia alla morte del padre, il governatore dell’importante città di Paynalla. La madre si era risposata e in combutta col nuovo marito, si era sbarazzata di lei vedendola come schiava.

Parlava il nahuatl, oltre alla lingua maya, e quando imparò anche lo spagnolo, il conquistador le chiese di diventare la sua interprete. In cambio le avrebbe combinato un prestigioso matrimonio, dato grandi ricompense e donato la libertà.

La donna, divenuta la sua amante, gli partorì un figlio, battezzato Martin (1523-1595). Ebbe un ruolo decisivo: si trasformò in una spia, rivelandogli anticipatamente molti agguati, e fu una diplomatica, traducendo al re Montezuma i principali dogmi del cristianesimo e sottolineando quanto fosse auspicabile che gli indios si sottomettessero a Carlo V.

Cortés rinunciò a lei solo quando fu raggiunto dalla moglie legittima, ma mantenne le promesse. Le donò la libertà e le assicurò un’ottima posizione sociale attraverso il matrimonio con Juan Jaramillo, un nobile hidalgo.

I due si stabilirono a Città del Messico ed ebbero una bambina, Maria. A Malinche non fu permesso di tenere con sé Martin, che fu affidato alle cure di un cugino di Cortés.