Ne riporterò uno che mi è rimasto impresso non per la spettacolarità o per la stravaganza, ma per le conseguenze, che portarono ad una carneficina, e il futile pretesto usato in questa strage.
La storia è vecchia: due nobiluomini, probabilmente per una donna. Un duello tra i Mignons, i femminelli del re, giovanotti leziosi di corte, che intrattenevano e si intrattenevano con il re.
Il duello dei Mignons, incisione di fine XIX secolo
Il nobile Quelus (o Caylus), che faceva parte dei Mignon del re, provocò un altro Mignon, detto Entraguet, alla vista di quest'ultimo uscire dalla stanza della dama. Quest'ultimo gli diede del mentitore, quindi Quelus ebbe gioco facile ad invitarlo alla tenzone. Bisogna dire che anche le "fazioni" a cui appartenevano i duellanti erano rivali o comunque ostili tra loro. I Mignons erano i cortigiani del Re, ma vi era una fazione legata al duca di Angiò, fratello di Enrico III, e l'altra era protetta dal duca di Guisa, lo Sfregiato, potente e influente nobile .
Il duello si svolse il 27 Aprile 1578, sulla strada per il vecchio ostello, poi Parc des Tournelles, vicino alla Bastiglia, dove di solito ci si trovava per queste faccende, alle cinque di mattino. (Oggi si troverebbe in Place des Vosges.) I padrini si avvicinarono e Ribérac, dalla parte di Entraguet, espresse il desiderio (soprattutto del duca di Guisa), di risolverla senza spargimento di sangue. Al che Maugirac, il padrino di Quelus rifiutò altezzosamente, più volte. I due padrini vennero alle lame, prima ancora dei loro amici duellanti, che comunque erano già in procinto di battersi. Bisogna ricordare che tutti i presenti non avevano protezioni di sorta, quali corpetti o cotte.
Ribérac mise mano alla spada e trafisse al petto il suo rivale, il quale accasciandosi dopo pochi scambi, cadde con la spada tesa in alto, che trafisse la gola del padrino di Entraguet, per pura sfortuna. Maugirac morì subito, mentre l'altro il giorno dopo, a mezzogiorno.
Anche gli altri secondi, si affrontarono a suon di stoccate. Dalla parte di Entraguet, Schomberg, un francotedesco abile, e dall'altra il signore di Livarot, Guy d'Arce; quest'ultimo era provvisto di spada e main gauche, daga d'accompagnamento alla spada, che di solito veniva usata appunto con la mano sinistra. Schomberg, più capace, mise alle strette d'Arce e deturpò quest'ultimo con un mandritto (colpo dato all'interno, con la spada all'altezza del viso), infliggendogli una brutta ferita sulla guancia sinistra. D'Arce infuriato incalzò il rivale abbastanza scompostamente ma con forza, riuscendo a ferire mortalmente il francotedesco al cuore, che morì immediatamente. Livarot invece rimase convalescente per sei settimane.
I due "veri" duellisti si affrontarono, Quelus con la sola spada ed Entraguet con spada e daga. Il primo si lamentò del fatto che il rivale aveva un' arma in più, ma l'altro sottolineò che era perfettamente lecito portare le due armi, poiché erano entrambe parte dell'armamentario da duello, e che era peggio per Quelus se era stato tanto sciocco da dimenticarsi a casa la main gauche. Cosa che in effetti si rivelò fatale, dato che Entraguet soffrì solo un taglio al braccio all'inizio dello scontro, mentre Quelus, che dovette parare le stoccate con le braccia, morì dopo trentatré giorni, il 29 maggio, per una delle diciannove ferite che l'altro gli inflisse. Tra l'altro, questo duello segnò l'importanza della daga, che anche in Spagna e in Italia si usavano con mortale disinvoltura, all'epoca; gli unici due sopravvissuti al duello erano coloro che avevano usato le due armi contemporaneamente.
Comunque, Quelus si rifiutò di fare il nome dell'autore delle sue ferite, fino alla morte. Per questo ed altri motivi, l'origine prettamente "politica" del duello sembra essere errata; io riporto comunque la divisione in fazioni, perché vi sono varie fonti, e non tutte concordi sulla causa del duello, che comunque appare futile.
Quindi, in un duello, quattro morti su sei, uno sfregiato e un ferito lieve. Mica male, eh?
Ma non è finita. Entraguet, che aveva ucciso uno dei favoriti del Re, riparò presumibilmente presso il duca di Guisa, che più tardi intercedette per la sua grazia. Livarot, il nobile sfregiato, cadde in disgrazia a corte, a causa della sua deturpazione, che gli dava una specie di ghigno innaturale sulla parte sinistra del volto. Prima era un Mignon di bell'aspetto, poi veniva schernito anche dallo stesso re. Livarot divenne più irascibile e ombroso, e nel 1581, due/tre anni dopo il casino con Quelus, ricadde nel vizio del duello, a Blois e con un altro giovane che rivolse delle parole a quella che Livarot considerava la sua bella. Il giovane in questione, (Antoine de Hallwin-Maignelay, figlio del marchese di Pienne), però, era appena rientrato dall'Italia; dove aveva potuto studiare, tra le altre cose, la scherma con il maestro Docciolini, che era stato allievo di Achille Marozzo, un importantissimo studioso dell'arte della spada.
L'1 maggio 1581, presso il castello di Blois e dopo pochi scambi, il giovane trafisse fatalmente Livarot al cuore (con una stoccata di cartoccio, tirando al fianco scoperto); il palafreniere di quest'ultimo, però, uccise il giovane pugnalandolo alla schiena con la daga. Il secondo del giovane stordì l'aggressore, che venne impiccato, mentre declamava orgogliosamente il suo gesto.
La storia di un duello evitabile sin dall'inizio, che portò alla morte di sette persone, tra conseguenze dirette e indirette. Non ho parole, quando leggo queste cose. Risolvere le cose con la violenza più cieca, per nulla. Avessero almeno fatto a cazzotti, nessuno sarebbe morto. Forse. Data la follia dei contendenti, non ci giurerei.