L’ascesa
di Fredegonda
è
senza pari, figlia della scaltrezza, cinismo e seduzione. Soltanto
così una povera giovinetta della Piccardia, entrata a corte del re
Chilperico,
poteva ambire a sostituire la regina e a lottare per decenni con
un’altra figura femminile di tempra ferrea, Brunilde,
figlia del re dei Visigoti.

Gregorio,
vescovo di Tours racconta che Fredegonda era
di una bellezza mozzafiato ed
era la servetta della regina Audovera. Proprio costei, ripudiata dal
marito su suo spregiudicato consiglio, sarà la sua prima vittima.
Quando
Chilperico sposa Galesvinta,
sorella di Brunilde, Fredegonda la scredita agli occhi del re a tal
punto da farla uccidere
nel suo letto per ordine di Chilperico.
L’ex
serva arriva così al trono, ma l’orrendo delitto accende Brunilde,
che induce il marito Sigeberto a prendere le armi. La guerra sarebbe
persa se Fredegonda non
armasse la mano dei sicari con due grossi coltelli intinti nel
veleno.
I killer sorprendono Sigeberto nell’accampamento e lo colpiscono a
entrambi i fianchi, uccidendolo. Brunilde finisce prigioniera a Rouen
e intesse una relazione con Meroveo, figlio di Austrasia e
Chilperico, coronata da un matrimonio segreto.
Fredegonda coglie la palla al balzo e pianifica l’eliminazione di
Meroveo, che braccato, preferisce farsi uccidere da un compagno
piuttosto che finire nelle mani della matrigna.

La
sua furia omicida colpisce anche Clodoveo, ultimo figlio di primo
letto del re. Fredegonda riesce a partorire un maschio, Clotario
e
poco dopo muore Chilperico, pugnalato
a tradimento dopo
essere rientrato dalla caccia.
La guerra fra le due regine riprende e nel 597, e il quattordicenne
Clotario sconfigge la rivale della madre. Fredegonda muore poco dopo,
mentre Brunilde, ormai ottantenne, viene torturata: legata per un
piede e un braccio a un cavallo è trascinata mortalmente per
chilometri.
Chissà se la sadica fine della nemica gli era stata proposta dalla
madre in punto di morte.