domenica 3 luglio 2022

Il rapporto tra coniugi era sempre accettato dalla Chiesa?

Nel Medioevo, quando si trattava di faccende di letto, la Chiesa riusciva a mettere il dito persino tra moglie e marito.



Infatti nell’XI secolo fu redatto il “penitenziale”, un elenco di peccati e relative punizioni stilato da Burchardus, vescovo di Worms.

Condannava, ad esempio, a cinque giorni di pane e acqua l’uomo che si era “unito con la propria moglie alla maniera dei cani”.

Il marito doveva scontare invece tre giorni di digiuno se se si era avvicinato alla consorte indisposta.

Ben 40 se aveva giaciuto con lei nei giorni successivi al parto e se aveva infranto l’astinenza quaresimale. Cinque giorni se la moglie era incinta, quattro se non rispettava la continenza domenicale.

Ma i peccatori potevano sostituire i digiuni inflitti con le preghiere. E a pronunciarle mendavano dei sostituti prezzolati, precettati persino per compiere i pellegrinaggi necessari a espiare le colpe più gravi