domenica 21 novembre 2021

Da dove deriva il termine cornuto?

Deriva da una bizzarra usanza dell’imperatore bizantino Andronico I Comneno.



Vissuto dal 1118 al 1185, il sovrano era notoriamente un gran donnaiolo, circondato da moltissime amanti.

Non si faceva alcuna remora nello sbandierare a tutto il popolo le sue conquiste, e per rendere noti a tutti i suoi successi amorosi, esponeva teste di cervo sul portone delle donne che conquistava.

Perciò le corna divennero l’elemento caratterizzante per definire il marito della donna fedifraga.


sabato 20 novembre 2021

Quali sono i più grandi esempi di guerre in cui una parte ha combattuto una "battaglia persa" senza alcuna aspettativa di vittoria, anche se con grande morale e disciplina e alla fine ha vinto?

Mi piace questa domanda. E sono convinto che la risposta sarà di interesse per molti. Oggi parlerò del miracolo di Empel.

Un miracolo è "un evento che avviene per un intervento speciale di Dio che sfugge all'ordine delle cause naturali da lui stabilite e destinato ad uno scopo spirituale". È logico che il Creatore possa agire sulle leggi della natura da lui stesso create, se questo atto non viene contraddetto. Dio non può far quadrare un cerchio o renderlo caldo e freddo allo stesso tempo. Ma può essere caldo per raffreddarsi improvvisamente o per guarire un moribondo. E questo fu precisamente ciò che accadde:

Il 7 dicembre 1585, il maestro di campo del Tercio Francisco Arias de Bobadilla fu assediato sull'isola di Bommel. I ribelli calvinisti dell'Olanda settentrionale gli offrono la resa. "La fanteria spagnola preferisce la morte alla vergogna. Parleremo della resa dopo la morte", fu la risposta.



La fanteria spagnola dominò i campi di battaglia per un secolo e mezzo.

Più tardi, i calvinisti olandesi aprirono gli argini del fiume per inondare il campo spagnolo. Rimane solo un pezzo di terra, la collina di Empel, dove si rifugiano i soldati del Tercio. In un momento critico, un soldato del Tercio trova un quadro fiammingo con l'immagine dell'Immacolata Concezione mentre scava una trincea.


Nel momento più difficile, gli spagnoli si affidano alla Vergine Maria.

Gli spagnoli mettono l'immagine su un altare di fortuna e la pregano. Quella notte, un vento gelido del tutto insolito raffreddò le acque del fiume Mossa. La temperatura scese improvvisamente sotto i -20°C, qualcosa che non si era mai visto in questo luogo all'inizio di dicembre.


Il freddo di quella notte fu così intenso che congelò i fiumi in modo che i soldati potessero camminarci sopra.

Gli spagnoli, marciando sul ghiaccio, attaccarono sorprendentemente le navi della flotta nemica in una clamorosa vittoria.


Gli spagnoli contrattaccano.

L'ammiraglio calvinista Hohenlohe-Neuenstein disse: "Sembra che Dio sia spagnolo nel compiere un miracolo così grande".

Per questo motivo, l'Immacolata Concezione fu dichiarata patrona dei Tercios e continua ad essere ancora oggi la santa patrona della fanteria spagnola, dato che in Spagna la festa nazionale è l'8 dicembre, giorno in cui noi spagnoli commemoriamo il miracolo di Empel.


Posizione dell'isola di Bommel.


venerdì 19 novembre 2021

Cosa era socialmente accettabile in epoca medievale ma sarebbe orribile oggi?

l Mos Teutonicus



Nel Medioevo non si temeva o esorcizzava all'inverosimile la morte come si fa oggi.
Anzi, vuoi per le guerre fin troppo frequenti, le epidemie o epizoozie, le persone vivevano praticamente tutti i giorni a contatto con morti e cadaveri.

In mancanza di ospedali (come li chiamiamo noi), la gente in casa viveva e moriva di continuo e la presenza di scheletri o teschi era familiare un po' a tutti.

Anche alcuni riti funebri che oggi ci apparirebbero disgustosi, nel Medioevo erano prassi consolidate.
Uno di questi era appunto la bollitura del cadavere (o Mos Teutonicus, costume germanico) per consentirne il trasporto sulle lunghe distanze.



Venne maggiormente praticato durante le Crociate, quando molti cavalieri, morti lontano da casa, volevano essere seppelliti nella propria patria.
Essendo difficoltoso il trasporto di tutto il corpo e, soprattutto per i tempi di percorrenza, non molto gradevole la convivenza con cadaveri in putrefazione, si procedeva bollendo le salme nel vino o in acqua per alcune ore.

Questo non solo cancellava il cattivo odore, ma permetteva il distacco degli organi interni dalle ossa e dalla carne.

Quindi, una volta recuperato, lo scheletro completo veniva posto in appositi bauli mentre, al contrario, la carne disossata veniva messa sotto sale in barili.

Una volta tornato in patria le parti del cadavere venivano nuovamente assemblate e sepolte nella tomba di famiglia.


lunedì 15 novembre 2021

Come si può perdere peso in modo piacevole?

Bere invece di mangiare.

Nel 17° secolo, i monaci medievali in Baviera ricevettero severe istruzioni di non mangiare cibi solidi durante la Quaresima.

Allora ebbero un‘idea.

Invece di bere solo acqua, i monaci decisero di creare una partita di birra estremamente potente piena di carboidrati e nutrienti.

Hanno poi chiamato la bevanda sankt-vater-bier, che si traduce approssimativamente come "birra del Santo Padre".

Nel 2011, un giornalista di nome J. Wilson ha contattato un birrificio locale per ricreare questa birra.

Lo bevve per 46 giorni durante la Quaresima e non mangiò alcun cibo solido.

La sua dieta consisteva nel bere quattro bicchieri di birra al giorno nei giorni feriali e cinque bicchieri di birra al giorno nei fine settimana.

Wilson disse che era piuttosto affamato nei primi giorni del suo esperimento, ma il suo corpo ha imparato rapidamente ad adattarsi.

"Il mio corpo... Ho cambiato marcia, ho sostituito la fame con la concentrazione e mi sono trovato in un tunnel di chiarezza come non avevo mai sperimentato prima".

Alla fine, Wilson ha perso 25 chili.

Non e‘ poi una brutta idea. In medioevo, la birra veniva considerata cibo.

E dei medici ancora la racommandano per le persone indebolite, per esempio di in Chemotherapia.

Ma deve essere fresca e genuina.



domenica 14 novembre 2021

Un'impresa militare clamorosa ma quasi sconosciuta

Dorset, Maggio del 1643

Durante la guerra civile inglese si creano due fazioni principali: i parlamentaristi, sostenitori del potere del parlamento, ed i realisti, fedeli al potere del Re. La protagonista di questa storia si chiama Mary Bankes, che appartiene al secondo schieramento, fedele al Re Carlo I.



Moglie di John Bankes, è reggente con il marito del castello di Corfe, una fortezza localizzata nel punto più alto di una ripida collina di gesso.

Dopo un anno dall’inizio della Rivoluzione Inglese il Dorset è interamente in mano alle truppe dei parlamentaristi, capeggiate da Oliver Cromwell; l’ultima fortezza militare da conquistare è proprio il castello dei Bankes. Ma John, con i figli maschi, viene inviato dal Re Carlo I a York, mentre sua moglie e le sei figlie rimangono nel castello. A supportare le donne una milizia composta da ben cinque uomini.

Al comando di Walter Erle, 300 uomini attaccano la fortezza, ma l’assedio si rivela infruttuoso. Mary Bankes riesce ad ottenere pochi giorni dopo dei rinforzi: un contingente di 80 uomini. Un mese dopo Erle orchestra un nuovo attacco contro la fortezza, contando sull’apporto di 600 soldati.

Mary e il suo minuscolo gruppo si difendono strenuamente, anche con pietre e pentole colme di liquidi bollenti, riuscendo a respingere gli assalitori e uccidendo o ferendo circa 100 uomini. L’assedio prosegue per qualche giorno finché altre truppe di realisti non giunge a dar man forte agli assediati. Lady Bankes continua imperterrita a difendere la fortezza con coraggio e per mesi la donna riesce nell’impresa.

Ma il nuovo comandante degli assalitori, il colonnello Bingham, trama un piano diabolico per impossessarsi del castello (coadiuvato da un colonnello traditore della Bankes): porta all’interno del castello un contingente di 100 uomini parlamentaristi travestiti da realisti. Giunti all’interno del castello, mostrano le loro reali effigi e la saggia Bankes immediatamente si arrende per evitare ulteriori spargimenti di sangue.

Il coraggio di Mary Bankes impressiona così tanto i nemici che non solo le concedono di aver salva la vita e quella delle proprie figlie, ma le lasciano persino le chiavi del castello.



Muore nel 1661.


sabato 13 novembre 2021

Cos’era il “porco-forte”?

Luigi XI, Re di Francia, fu un grande appassionato di animali. Il suo serraglio ospitava un elefante, scimmie, orsi e spesso egli attraversava il regno accompagnato da una leonessa ammaestrata.



Il sovrano lanciò una sfida all’abate di Baigne, uomo di spirito e di eccelsa creatività nel campo degli strumenti musicali: organizzare un concerto per voci suine.

L’impresa era reputata impossibile, ma l’uomo di chiesa non si lasciò prendere alla sprovvista e per allestire lo spettacolo chiese ed ottenne una certa cifra ed escogitò una trovata singolare.

Radunò un gran numero di maiali e li fece sistemare sotto un padiglione coperto di velluto, davanti al quale aveva collocato una tavola di legno dipinta, e con un certo numero di maiali fece uno strumento simile a un organo: quando pigiava i tasti, con dei piccoli pungoli punzecchiava gli animali, facendoli strillare con tale ordine ed armonia che il sovrano e tutta la corte ne furono divertiti.

Aveva creato il “porco forte”

Circa 400 anni dopo, l’originale strumento dell’abate venne riprogettato a Cincinnati con qualche modifica; i maiali erano posizionati in una cassa, separati da divisori e da appositi fori spuntavano i loro codini.

Grazie ad un meccanismo a tastiera i codini venivano pizzicati per costringere gli animali ad emettere una gamma armonica di strilli.


venerdì 12 novembre 2021

Un giullare particolarmente famoso

Stanczyk!


Conosciuto anche con il nomignolo di Gaska, fu un uomo arguto. Giullare per ben tre sovrani polacchi, usò la satira e l’ironia per influenzarli, e fu l’unico che pareva avere ascendente sui regnanti senza timore di ripercussioni.

Ma un giorno accadde qualcosa che stravolse questi equilibri, o forse no..

Cracovia, 1533.

L’intera corte di Sigismondo il vecchio fugge, terrorizzata da un enorme orso, che il sovrano aveva acquistato tempo prima, con l’intento di lasciarlo nei boschi per poi stanarlo. Prima di condurlo nei boschi però, il regnante volle mostrare l’esemplare alla sua corte, liberandolo dalle catene. Mai errore fu più fatale.

La consorte del re, Bona Sforza, cerca di sfuggire alla morte in sella ad un cavallo, ma l’equino imbizzarrito la disarciona, facendola svenire e provocandole un aborto.

Si, la sua consorte aspettava un bambino.

Sigismondo affranto dal dolore invece di prendersela con se stesso, inveisce contro tutto e tutti. Anche il fidato Stanczyk subisce aspre critiche, reo secondo il sovrano di non aver affrontato l’orso e di essere scappato.

Ma il giullare con estremo aplomb replica: “Maestà, potrà essere una follia fuggire per salvarsi dimenticando il mio dovere, ma non è ancora più follia lasciar uscire un orso che era già in gabbia?”.

Qualsiasi altro individuo dopo queste parole sarebbe stato torturato e dilaniato, ma non fu questa la fine del giullare.

Il re accettò le critiche e storicamente non ci sono più fonti che attestino di altre follie compiute dal regnante per sollazzarsi.