giovedì 30 dicembre 2021

Cortés tradì tutti gli aztechi?

Come è noto, Hernan Cortés in poco più di due anni (1521-22) conquistò tutto il Messico e distrusse l'impero degli Aztechi, alleandosi con tutte le popolazione scontente del loro dominio. Probabilmente solo con una persona del popolo azteco si dimostrò fedele e riconoscente: con Malinche.



Era una traduzione di Montezuma il donare ai suoi ospiti più illustri delle giovani da “compagnia”. Il 15 marzo 1519 a Cortés furono offerte 19 ragazze, che lui fece immediatamente battezzare. Per la cultura spagnola era infatti lecito il concubinato, a patto che le amanti fossero cristiane.

Tra esse c’era la splendida diciannovenne Malinche, nata da una nobile famiglia, ma caduta in disgrazia alla morte del padre, il governatore dell’importante città di Paynalla. La madre si era risposata e in combutta col nuovo marito, si era sbarazzata di lei vedendola come schiava.

Parlava il nahuatl, oltre alla lingua maya, e quando imparò anche lo spagnolo, il conquistador le chiese di diventare la sua interprete. In cambio le avrebbe combinato un prestigioso matrimonio, dato grandi ricompense e donato la libertà.

La donna, divenuta la sua amante, gli partorì un figlio, battezzato Martin (1523-1595). Ebbe un ruolo decisivo: si trasformò in una spia, rivelandogli anticipatamente molti agguati, e fu una diplomatica, traducendo al re Montezuma i principali dogmi del cristianesimo e sottolineando quanto fosse auspicabile che gli indios si sottomettessero a Carlo V.

Cortés rinunciò a lei solo quando fu raggiunto dalla moglie legittima, ma mantenne le promesse. Le donò la libertà e le assicurò un’ottima posizione sociale attraverso il matrimonio con Juan Jaramillo, un nobile hidalgo.

I due si stabilirono a Città del Messico ed ebbero una bambina, Maria. A Malinche non fu permesso di tenere con sé Martin, che fu affidato alle cure di un cugino di Cortés.


mercoledì 29 dicembre 2021

Galvarino è stato guerriero più temerario di sempre?

È sicuramente al primo posto nella mia classifica personale.

Galvarino è stato un guerriero Mapuche del '500 a cui gli spagnoli mutilarono entrambe le braccia. Tornato al villaggio, si fece medicare e si fece legare alle braccia delle lame, con le quali tornò a uccidere gli invasori.

Dopo aver devastato gli imperi aztechi e Inca, i conquistadores spagnoli decisero di sottomettere le tribù di nativi conosciute come Mapuche.

Galvarino, insieme ad altri 150 combattenti, fu catturato per ordine del governatore Garcia Hurtado de Mendoza, che condannò i prigionieri alla mutilazione.



Eseguita la sentenza, i prigionieri furono liberati. Quando il nostro eroe fece ritorno all'accampamento, mostrò le orribili mutilazioni gridando giustizia e vendetta.

Fu allora nominato comandante di uno squadrone, e non potendo utilizzare armi decise di far legare delle lame alle sue braccia mutilate.

Guidò i combattenti della propria tribù nella battaglia di Millarapue. Pur riuscendo a uccidere qualcuno, gli spagnoli vinsero la battaglia e Galvaino fu fatto di nuovo prigioniero.

Il poeta Ercilla riuscì a convincere Mendoza a risparmiargli la vita, ma Galvanino rispose: "Preferisco morire piuttosto che aver salva la vita da voi. Merito la morte per non essere stato in grado di farvi a pezzi con i miei denti." e fu così ucciso.



martedì 28 dicembre 2021

Perché nel mondo antico il viola era ritenuto prezioso?


Nel mondo antico il colore viola era ritenuto prezioso e riservato alle famiglie reali.

Questo era dovuto al fatto che il pigmento necessario per realizzarlo, la porpora, si estraeva da una lumaca di mare estremamente rara, tanto che il suo valore per grammo equivaleva a quello dell'oro.

Ne servivano 250.000 per produrre una sola oncia di tinta!

Il commercio della porpora era particolarmente florido nella città di Tiro, nell'attuale Libano.

Dopo la caduta dell'impero Bizantino, nel XV secolo, l'utilizzo del viola ad uso esclusivo dei reali incominciò a venire meno, ma comunque il colore rimase un privilegio per pochi fino a metà del 1800, quando le prime tinture sintetiche giunsero sul mercato.


lunedì 27 dicembre 2021

Qual è la differenza tra l'antisemitismo medievale e l'antisemitismo nazista?

Il termine "antisemitismo" riferito al Medioevo è fuorviante, se riferito all'Ottocento è a dir poco ambiguo.

Intanto perché con "semiti" si intendono molti popoli, lingue e religioni diverse. Non solo gli ebrei rientrerebbero nella categoria, ma anche la maggior parte di quelli che consideriamo "arabi" oltre a molti popoli dell'antichità come i Fenici e le loro colonizzazioni.

Annibale Barca, in quanto cartaginese, era a tutti gli effetti un semita.

Quindi sarebbe più opportuno il termine "antiebraismo" se non che, almeno in italiano, anche il termine "ebreo" è ambiguo, dato che ci si riferisce tanto al popolo antico, quanto alla religione.

Quando il Cristianesimo (nato peraltro dallo stesso ebraismo) divenne religio licita e poi, con Teodosio, l'unico culto ammesso, i problemi con gli ebrei si intensificarono.
Al di là di alcune considerazioni degli stessi Padri della Chiesa sugli ebrei (che sarebbero comunque da collocare nel loro contesto e non travisare in chiave contemporanea), la percezione era comunque negativa.
Gli ebrei venivano accusati senza giri di parole di deicidio, un po' prendendo alla lettera alcuni brani evangelici, un po' per differenziare ulteriormente il Cristianesimo dall'Ebraismo.
Va infatti detto che, per un Romano o Greco, gli ebrei e i primi cristiani erano quasi indistinguibili per loro, e venivano disprezzati allo stesso modo.

Nel Medioevo va però detto che, eccettuate sporadiche persecuzioni (del resto a carattere locale e quasi mai avallate dalla autorità), raramente si assistette a episodi di più larga scala, almeno fino alla soglie dell'Età Moderna.

Data l'estrema frammentazione politica del Mondo medievale è impossibile fare affermazioni che siano valide unanimemente. In termini molto generali si può dire che quasi sempre le autorità mantennero una posizione piuttosto precisa: tolleravano gli ebrei e in molti casi li proteggevano, tuttavia li consideravano un gradino sotto i sudditi cristiani, proibivano ovviamente le conversioni alla loro fede e, in alcuni casi, li costringevano ad alcune limitazioni, non imposte ad altri sudditi.

Una di queste fu ad esempio chiuderli forzatamente in ghetti, obbligarli a indossare vesti specifiche in modo da renderli immediatamente riconoscibili o costringerli a fare solo determinate professioni, perlopiù proibite ai cristiani.
Fu così che gli ebrei europei si dovettero giocoforza specializzare in alcuni particolari campi, come il prestito a interesse (per i cristiani era teoricamente proibito perché assimilato all'usura), il commercio di stracci e, in seguito, il taglio e commercio di diamanti ecc.
Molte di queste attività peraltro associate alla ricchezza non fecero altro che creare ulteriori malumori per i cristiani, addossando agli ebrei tutti gli stereotipi che ancora oggi hanno, come avidità, cupidigia e usura.



Grossomodo fu questa la situazione per tutto il Medioevo che cambiò poco con la Riforma Protestante. Da segnalare soltanto l'espulsione di ebrei e musulmani dai regni di Castiglia e Aragona da parte dei sovrani cattolici e le affermazioni dello stesso Lutero che si scagliò con veemenza contro gli ebrei


Lutero antisemita?

Nella tragica vicenda della Shoah, che viene ricordata in questi giorni, si intrecciano molti fattori di natura politica, sociale, psicologica su cui sono state condotte ampie analisi. Il fatto che questa terribile pagina di storia abbia avuto come epicentro la Germania, che spesso viene identificata con il protestantesimo luterano, ha suggerito a molti che si debba riscontrare un nesso causale fra Lutero e l’antisemitismo. C’è chi ha spinto questa connessione sino a parlare di un Lutero precursore di Hitler. Il prof. Daniele Garrone, docente alla Facoltà valdese di teologia a Roma, ha aperto quest’anno i corsi con una prolusione su questo tema verificando l’attendibilità della tesi.

Di tutt'altra matrice fu invece l'antisemitismo "scientifico" di fine 800 che vedeva gli ebrei (e non solo loro) come un popolo inferiore e a cui attingerà a piene mani Hitler e il suo Nazionalsocialismo.

I tedeschi di allora erano convinti che l'ebraismo fosse più una razza (inferiore) che una religione. Quindi non bastava che un ebreo rinnegasse la sua fede religiosa per essere salvo, perché sempre di "razza ebraica" rimaneva.
Inoltre c'è da aggiungere che le leggi razziali furono graduali: non si arrivò che alla fine con la Soluzione Finale e i campi di concentramento.
All'inizio ci fu più una sorta di apartheid, nel quale agli ebrei vennero negati alcuni diritti, venne proibito loro di insegnare o di esercitare determinate professioni, furono obbligati a portare una stella gialla per distinguersi dagli ariani, ecc.
Non era piacevole, certo, ma non era molto diverso rispetto alle discriminazioni a cui gli ebrei, specie nell'Europa Orientale, furono sottoposti fin dal Medioevo.
Per cui gli ebrei, finché fu loro consentito, preferirono sopportare queste angherie e continuare a ritrovarsi, praticare i propri culti e seguire le proprie tradizioni.

A pesare ancora di più in senso negativo sugli ebrei fu l'accusa di aver fatto perdere la guerra alla Germania (il Primo Conflitto Mondiale) costringendola alla resa quando avrebbe potuto resistere e forse vincere.
Secondo queste teorie mai suffragate, furono i generali tedeschi di religione ebraica a spingere per l'armistizio con gli Alleati, mentre il grosso della popolazione avrebbe preferito combattere ancora.
In questo caso gli ebrei furono tacciati altresì di tradimento, aumentando i capi di accusa nei loro confronti.


domenica 26 dicembre 2021

Quale documento ha diviso la Chiesa?



Per 600 anni i Papi hanno usato la Constitutum Constantini, "Donazione di Costantino", a sostegno della legittimità del potere temporale.

Stando a questo documento, Costantino avrebbe donato alla Chiesa metà dell'impero, Roma e le regioni d'Occidente, nel 315 d.C. in segno di gratitudine per essere guarito dalla lebbra.


Il documento confermava l'autorità spirituale della Sede Romana su tutte le chiese della Terra, e le conferiva autorità "temporale" su Roma, l'Italia e il mondo occidentale.

Quelli che avessero tentato di rovesciare tale dominio dovevano "bruciare in inferno e perire col Demonio e tutti gli empi".

L'autorità della donazione rimase indiscussa fino al XV secolo. Poi, Nicola di Cusa (1401 - 1464), il più grande studioso di questioni ecclesiastiche del suo tempo, fece notare che il vescovo Eusebio di Cesarea, contemporaneo di Costantino e suo biografo, non aveva menzionato il dono dell'imperatore.

Anche l'umanista Lorenzo Valla, che lavorò nella biblioteca vaticana, dimostrò la falsità del documento.

Questa curiosa "donazione" fu prodotta probabilmente nel 760, più di quattro secoli dopo la morte di Costantino, a Roma, e senza grande ingegno: per esempio, dichiarava l'autorità della Santa Sede su Costantinopoli prima che questa fosse stata fondata!


sabato 25 dicembre 2021

Da dove deriva l'espressione "hip, hip, hurrà!"?



La prima versione di questo grido di trionfo fu adottata dai crociati nel medioevo.

Si pensa che "hip" sia una corruzione di "hep": "Hierosolyma Est Perdita", cioè "Gerusalemme è caduta".

"Hurrà!" potrebbe venire dall'antica esclamazione della Slovenia Hu-raj!, cioè "in Paradiso!", grido con cui venivano messi a morte i nemici dei cristiani.


venerdì 24 dicembre 2021

Quale battaglia storica è stata un massacro a causa dell utilizzo di nuove scioccanti armi?

 Tenochtitlán 1521, un assedio navale sul lago che circondava la città, gli spagnoli costruirono 13 piccoli brigantini con un cannone a prua e affondarono tutte le canoe degli aztechi, più di 3000.




giovedì 23 dicembre 2021

Un fatto incredibile

Filippo IV il Bello, nella volontà di distruggere l’Ordine dei Templari con il quale era tremendamente indebitato, fece bruciare al rogo il grande maestro Jacques de Molay, il 18 Marzo del 1314.

Quando il grande Maestro vide il rogo, chiese ai suoi giustizieri di essere rivolto verso la cattedrale e disse:

Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che e’ ingiusto. Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.”

E poi rivolgendosi al papa Clemente V e al re Filippo il Bello aggiunse “Vi affido entrambi al tribunale di Dio, tu Clemente nei prossimi 40 giorni e tu Filippo prima della fine dell’anno”.

Pare, inoltre, che rivolse ulteriori parole volte a maledire tutta la stirpe di Filippo il Bello, fino alla 13esima generazione.

La predizione di Jacques de Molay si realizzò in breve tempo, poiché il papa Clemente V morì un mese dopo e il re Filippo il Bello fu vittima, nello stesso anno, di un incidente di caccia a Fontainebleau.

La maledizione sembra essersi protratta, nel corso dei secoli, con la decapitazione di Luigi XVI, discendente della tredicesima generazione di Filippo IV.

La leggenda narra che il boia disse:

"De Molay è vendicato"

Fu così che si arrivò all’apice della Rivoluzione Francese, nel 21 gennaio del 1793.

Pensa quanto questo fatto incredibile abbia fatto saltare la testa a Luigi XVI.


mercoledì 22 dicembre 2021

Un atto di crudeltà umana poco conosciuta ma estremamente inquietante

Simulazione di annegamento



Risalente all’inquisizione spagnola, la crudeltà di questa tortura non deriva dal dolore provocato, bensì dalla sensazione di sentirsi morire. Il malcapitato viene immobilizzato in posizione supina, inclinato in modo da avere i piedi più in alto della testa. Una volta immobile, il suo viso viene ricoperto da un panno e gli viene versata acqua in modo continuo, invadendo le vie respiratorie.


martedì 21 dicembre 2021

Se una persona di oggi facesse l'amore con una persona dell'antichità, in cosa potrebbe restare stupita?

(Premessa: ho tralasciato la ridicola questione della puzza, perché in una domanda fantastorica come questa non ha senso, in quanto l'elaborazione cerebrale dell'odore è influenzata dalla storia e dalla conoscenza).

I recenti studi sulla vita sessuale del medioevo, brillantemente riportati dallo storico e divulgatore Alessandro Barbero, ci raccontano bene senza grandi tabù, quale naturalezza, libertà e quale centralità, nella vita delle persone, avesse la sessualità nell'antichità. Cioè, non come ce lo aspettiamo sfogliando i manuali di storia.

Dal diritto al piacere, uguale per gli uomini e per le donne compreso il clero, all'omosessualità, che non sarà stata legalmente approvata, ma di sicuro era accettata, o quantomeno sul tema si chiudeva un occhio.

Nella lezione del medievista ci sono tantissime informazioni tratte dai documenti e dalla letteratura che ci consentono anche di rivedere in una chiave diversa i grandi classici, a partire dalle straordinarie novelle di Boccaccio, che non sono quella cosa che tutti pensano, al punto che si usa l'aggettivo Boccaccesco per definire la sessualità come una cosa sconcia! Anzi, a letto ci si capiva benissimo senza usare neanche un termine sconcio.

Il sesso come "passione morbosa" o "appetito perverso" ecc., sono concetti recenti che dalla fine dell'800, ad oggi, hanno talmente offuscato e imbrigliato di tenebra l'atto sessuale da renderlo poco spontaneo. Prova ne è il fatto l'enorme diffusione della pornografia, alla quale siamo ormai talmente assuefatti, che senza questa stimolazione apparentemente "liberatoria" dell'immaginario, pare proprio che nessuno riesca più ad avere rapporti sessuali. Oggi si ritiene il sesso non più un fatto naturale, ma culturale. Da questo punto di vista direi che un uomo dell'antichità ci potrebbe trovare paradossalmente medievali!

Questa dunque sarebbe senz'altro la cosa che ti stupirebbe maggiormente, se dovessi trovarti ad avere un rapporto sessuale con una persona dell'antichità: la spontaneità e la naturalezza del "gesto", che non richiedeva il "supporto" di suggestioni culturali, perché era semplicemente "normale".


lunedì 20 dicembre 2021

Cos’era il cottìo?

Il cottìo era un’antica tradizione romana, propria del periodo natalizio. La parola deriva dal latino medievale coctigium, “quotidianamente”.



A Roma (ma non solo) la vigilia di Natale era caratterizzata dal fatto che sin dalle prime luci del 23 dicembre e fino alla mezzanotte era tradizione recarsi al mercato del pesce. Questo perché il 24 dicembre la tradizione cristiana impone la rinuncia a tutto ciò che in cucina prevede l’uso di carni e derivati, indirizzando perciò tutto il popolo sul pesce.

Perciò i venditori organizzavano una vendita all’asta del pesce, e questa occasione veniva chiamata dai romani cottìo. Il mercato durante questa occasione brulicava di gente benestante che ostentava le proprie ricchezze.

I popolani erano anche presenti, ma inizialmente non erano parte attiva della compravendita, bensì godevano dello spettacolo di un ambiente allegro, colorato e rumoroso. Solo quando i facoltosi abbandonavano il mercato, compravano il pesce rimasto a buon mercato.

Coloro che si recavano al cottìo senza avere purtroppo la possibilità di acquistare, ricevevano solitamente un cartoccio di pesciolini fritti, di tradizione offerto dagli stessi venditori del pesce.

Oggi il cottìo non esiste più: già dal XIX secolo questa pratica andò spegnendosi.


domenica 19 dicembre 2021

Cosa sarebbe accaduto se l'Ungheria non fosse stata invasa dagli Ottomani nel 1526?

Nel 1522, la grande fortezza cristiana di Rodi era stata presa e gli Ottomani avevano riconquistato il dominio nel Mar Mediterraneo. Tutte le loro risorse potrebbero ora essere reindirizzate verso la terraferma. Il loro obiettivo era il Regno d'Ungheria, una terra fragile e piena di caos interno. La campagna ottomana sarebbe culminata nella battaglia di Mohács, una delle battaglie più significative della storia dell'Europa orientale.



Era stata l'ambizione degli Ottomani conquistare il cuore dell'Europa sin dal sultano Mehmed II (1451–1481). Gli Ottomani sapevano che il Regno d'Ungheria era la porta che poteva condurli nel cuore della cristianità; e con l'attuale clima politico in Europa gli ungheresi riceverebbero poco o nessun aiuto contro questa invasione in attesa. Il regno di Solimano iniziò con la conquista della fortezza di Belgrado controllata dagli ungheresi nel 1521.

Dal 1490, il regno ungherese era bloccato in una spirale discendente. Il re Ladislao II (1490-1516) era un re inefficace che cercò di compiacere la propria nobiltà vendendo loro quasi tutti i suoi possedimenti reali, ma riuscì solo a conferire potere ai magnati ungheresi. L'esercito permanente dell'Ungheria fu sciolto dai signori desiderosi di aumentare i propri profitti. Le cose peggiorarono nel 1514 quando un uomo d'arme di nome György Dózsa formò una crociata di 40.000 contadini originariamente destinata ad attaccare gli ottomani, ma si trasformò in una rivolta su vasta scala contro i magnati ungheresi. La rivolta fu brutalmente repressa dal Voivoda di Transilvania, John Zápolya e oltre 70.000 contadini sarebbero stati catturati e torturati in seguito.

Il giovane re Luigi II salì al trono ungherese nel 1516. Il regno era diviso e vulnerabile. Nel 1526, il sultano Solimano I lasciò Costantinopoli alla testa di un enorme esercito di 50.000 - 100.000. Suleiman sapeva che il posto migliore per gli ungheresi per resistere era la foce del fiume Drava, sotto la città di Osijek. Gli ottomani presero Petrovaradin dopo un assedio di 2 settimane, poi la città di Ilok cadde dopo poca resistenza. Quando Suleiman arrivò al fiume Drava, si aspettava di incontrare un enorme esercito ungherese, ma invece fu sorpreso di scoprire che non c'era nessun nemico lì.

Il re Luigi II aveva radunato un esercito di 25.000 uomini nella città di Tolna. Mandò il suo vice Stephen Báthory a difendere a tutti i costi la foce del fiume Drava. I nobili si rifiutarono di eseguire l'ordine, dichiarando che avrebbero seguito solo il re stesso. Così il re ungherese condusse il suo esercito litigioso in un grande campo aperto vicino alla città di Mohács, dove avrebbero incontrato l'esercito ottomano. Il 29 agosto 1526 iniziarono i combattimenti. L'ala destra dell'esercito ungherese caricò gli ottomani. I cavalieri rumeli non erano preparati per l'assalto e la cavalleria pesante ungherese sfondava le prime due linee di difesa ottomana. Ispirata da questo successo iniziale, anche la seconda linea ungherese si unì alla battaglia. Gli ungheresi litigarono coraggiosamente, sfondando nella posizione del Sultano.

Tuttavia, quando gli ungheresi entrarono nel raggio della fortezza del carro ottomano, una raffica di cannoni e artiglieria inflisse gravi danni alle loro linee. Subito dopo i giannizzeri caricarono i cavalieri ungheresi. Travolgendoli, la marea iniziò a cambiare. Dopo tre ore di mischia, anche la riserva ottomana si unì alla battaglia. Con il Gran Visir Ibrahim in testa, lanciarono un contrattacco, respingendo gli ungheresi nel loro campo. Gli ungheresi, numericamente completamente sopraffatti, non furono in grado di arginare l'assalto. L'infranto accerchiato fu massacrato e anche i cavalieri subirono pesanti perdite. Nel caos, il suo cavallo aveva gettato il re Luigi II in un ruscello e la sua pesante armatura lo aveva trascinato in una tomba d'acqua. La battaglia si era conclusa con una vittoria decisiva per gli ottomani, il governo del Regno d'Ungheria era stato effettivamente annientato.

Suleiman si aspettava un esercito più potente da un regno che un tempo era un formidabile nemico, quindi mantenne le sue forze di stanza a Mohács per alcuni giorni dopo la battaglia, aspettandosi che arrivassero altre forze nemiche. Quando nessuno venne, avanzò verso la città di Buda. Gli Ottomani saccheggiarono la città per un mese, poi tornarono a Costantinopoli, portando con sé un immenso bottino, inclusi libri preziosi della Bibliotheca Corviniana di Mattia Corvino e un enorme cannone che Giovanni Hunyadi aveva catturato dagli Ottomani durante l'assedio di Belgrado nel 1456 .


sabato 18 dicembre 2021

Chi vincerebbe? Un cavaliere medievale a piedi completamente equipaggiato o un centurione romano completamente equipaggiato?

Un cavaliere, vincerebbe facilmente, sia per la differenza di addestramento, ma soprattutto per l'equipaggiamento. Un cavaliere è una bestia corazzata, con un'armatura completa, compreso di scudo molto più resistente, e di un'arma molto più letale, ma anche molto più lunga, rispetto alla Gladius del centurione.


La Gladius infatti, era un'arma creata per infilzare ad una corta distanza, non era adatta ai fendenti, quindi il centurione dovrebbe avvicinarsi di molto, al cavaliere


ecco, come dire non potrebbe neanche scalfire un'armatura medievale. Ma ora il centurione avrebbe dalla sua come armatura, una cotta di maglia, una tunica e uno scudo di legno, certo la sua armatura potrebbe reggere gli attacchi di un cavaliere, ma quanto a lungo?


E poi come ciliegina sulla torta, i soldati Romani, non erano molto avvezzi nei combattimenti singoli, funzionavano molto meglio quando erano in gruppo, mentre i cavalieri venivano addestrati fin dalla gioventù ai duelli in singolar tenzone. 


venerdì 17 dicembre 2021

Nel Medioevo c'erano le "spose bambine"?


Ecco una miniatura che rappresenta Riccardo II, re d'Inghilterra, e Isabella di Francia il giorno del loro matrimonio nel 1396. Lei aveva sei anni, lui ventinove.

Due età inquietanti, e' vero.

Ma è molto improbabile che questo matrimonio sia mai stato consumato.

Ci sono alcune teorie convincenti che Riccardo II scelse deliberatamente una moglie così giovane perché gli permise di estendere ufficiosamente il suo periodo di lutto per la sua prima moglie, Anna di Boemia, senza far infuriare i suoi consiglieri, che avevano spinto aggressivamente perché si risposasse.

Riccardo e Anna ebbero una relazione sorprendentemente romantica per una coppia reale. Si sposarono da adolescenti, si adoravano a tal punto da indossare costantemente le iniziali dell'altro ricamate sui loro vestiti e si fecero costruire un'intera casa in cui nessuno poteva entrare tranne loro.

Quando lei morì inaspettatamente di peste lui inizialmente resistette a ogni tentativo di indurlo a risposarsi per il lutto di lei. Per sottolineare quanto la sua morte sembra averlo colpito, fece radere completamente al suolo la casa in cui lei morì e poi commissionò una doppia tomba per entrambi in modo che lui potesse essere sepolto con lei alla sua morte.

E' probabilmente la prima tomba doppia a Westminster e inizialmente raffigurava Richard e Anne che si tenevano per mano, come da sue indicazioni.



Poiché il suo regno era particolarmente instabile, i consiglieri di Riccardo II lo spinsero aggressivamente a risposarsi e ad avere figli il prima possibile, cosa a cui resistette per 3 anni prima di decidere finalmente di sposare la piccola Isabella.

Vale anche la pena ricordare che fu il padre di Isabella, Carlo VI di Francia, a suggerire inizialmente il matrimonio, come parte di un trattato di pace molto teso tra Francia e Inghilterra.

Quando i suoi consiglieri espressero preoccupazioni riguardo all'età di Isabella - non per il fattore disgustoso, ma perché era troppo giovane per produrre presto degli eredi - Riccardo sottolineò specificamente che era abbastanza giovane da aspettare un altro decennio o giù di lì prima di avere figli.

Una volta sposati, sembra che Riccardo II abbia avuto un contatto minimo con Isabella di 6 anni. Assunse i suoi tutori privati e le tate, le diede una casa e poi praticamente la ignorò, tranne che per le visite occasionali, che lei più tardi registrò di aver atteso con ansia perché lui le portava dei regali e perché lo considerava divertente e affascinante.

Riccardo subì una morte piuttosto orribile quando Isabella aveva circa 10 anni. Isabella torno' in Francia con la sua dote.

Quindi buon per lei, credo.


Quali sono i più grandi fraintendimenti sulle Crociate?

1: Le crociate hanno avuto luogo in Medio Oriente



Ci sono state crociate in Medio Oriente, come la prima e la nona crociata. Tuttavia, le crociate divennero molto di moda in Europa e le crociate si svolsero ovunque. Alcune includono

  • La crociata albigese combattuta nel sud della Francia.

    • Non fu altro che un genocidio che vide da 200.000 a 1.000.000 di persone uccise

  • Crociata dei Venedi

  • 1ª, 2ª e 3ª crociata svedese

  • Crociata prussiana

  • Crociata lituana

  • Crociata livoniana

  • Crociate danesi

  • Varie crociate spagnole

  • Le guerre/crociate hussite

2: I musulmani erano vittime innocenti


Nel corso di pochi secoli l'Islam si era espanso dai deserti dell'Arabia a tutto il Medio Oriente, la Spagna e parte dell'Italia. Questa espansione fu compiuta attraverso la spada.

L'espansione islamica aveva tagliato profondamente il territorio bizantino. Con le spalle al muro, i bizantini chiesero aiuto all'Europa. Il Papa in Europa, volendo guadagnare i bizantini come seguaci, indisse la prima crociata.

Gli imperi islamici erano bellicosi, tanto quanto i cristiani. I cristiani massacrarono i civili musulmani durante le crociate, e lo stesso fecero i musulmani. Quando Tripoli fu presa nel 1289 i civili furono massacrati a migliaia.


3: Le crociate furono un fallimento

Non sono sicuro che classificherei le crociate come "fallimenti". Alcune crociate fallirono, altre ebbero successo come quelle seguenti

  • 1a Crociata

  • 3a Crociata

  • 6a Crociata

  • Crociata perduta di Edoardo

  • Crociata alessandrina

  • Reconquista spagnola

  • Crociata prussiana

  • Crociata livoniana

  • Crociata lituana

  • Crociata svedese

  • Crociata Albigese

Ora, nel complesso, i regni crociati sarebbero caduti. Alla fine, le crociate mediorientali furono un fallimento, dato che Gerusalemme fu persa per sempre. Detto questo, non fu tutto un fallimento

4: I crociati e i musulmani si odiavano a vicenda



I due generali crociati più famosi sono Saladino e Riccardo Cuor di Leone. Un fatto divertente su di loro: alla fine della terza crociata si piacevano davvero. Riccardo offrì la mano di sua sorella ai fratelli di Saladino e Saladino rispettò profondamente l'abilità militare di Riccardo.

Infatti, Saladino era così onorevole che sarebbe stato sostenuto dai cronisti cristiani come l'immagine della cavalleria e dell'onore tra la nobiltà per i secoli a venire.

Nella sesta crociata, Federico II (imperatore del Sacro Romano Impero) fu in grado di negoziare per il controllo di Gerusalemme perché era buon amico del leader locale, al-Kamil.

Una cosa divertente accadde durante le crociate. I cristiani e i musulmani svilupparono effettivamente legami commerciali, sociali e politici. Non c'erano conversioni forzate o odio.


5: Le crociate in Medio Oriente erano importanti

Le crociate contarono molto per i cristiani. Le crociate non contarono nulla per i musulmani.

Gli imperi islamici erano enormi e si espandevano in tutta l'Asia e l'Europa. Combattevano decine di guerre da Damasco a Madrid. La piccolissima (e brevissima) serie di guerre nel Levante contava poco per il mondo islamico.

La maggior parte dei musulmani non aveva la minima idea che ci fosse una crociata. Poi nel 20° secolo, quando gli studiosi musulmani iniziarono a predicare concetti anti-occidentali, tirarono fuori le crociate come esempio dell'Occidente che cercava di distruggere l'Islam. Ecco perché le crociate contano oggi.

Infatti i musulmani moderni si preoccupano molto di più delle crociate che i musulmani che vivevano durante le crociate.

Ultima nota. Possiamo pensare che le Crociate siano state malvagie, ma lo sono state?

Se portassimo indietro un crociato del 10° secolo, probabilmente ci vedrebbe come il male. Combatteva per il suo dio, il creatore dell'universo. Abbiamo combattuto guerre molto più grandi per differenze politiche.


giovedì 16 dicembre 2021

Nel medio evo c'è stata una regressione tecnologica rispetto al mondo romano?

Dopo il 500 DC si è perso tutto, dall'ingegneria alla tecnologia costruttiva alla metallurgia, l'agricoltura e l'allevamento, inoltre se lino totale della cultura generale e dell'istruzione.

Fino al 1300 non si avrà la stessa tecnologia.

Nel Medioevo si era persa la capacità di costruire i mulini , le strade, la pavimentazione a piastrelle delle città, il calcestruzzo, gli argani, il vetro, l'acciaio.

Poi grandi costruzioni come Dighe, Ponti di pietre.

I cittadini romani erano alfabetizzati per il 98% mentre si dovrà arrivare dopo gli anni 60 in Italia per raggiungere lo stesso livello di istruzione. Quindi si nel basso Medioevo l'uomo è tornato indietro tecnologicamente all'età del ferro.



Cosa facevano le donne del Medioevo per evitare di rimanere incinte?

Prendo il pretesto di questa domanda per sfatare un mito: è indubbiamente vero che, nel Medioevo, vigeva a grandi linee una cultura legata alla donna fatta di castità e repressione, ma questo è valido fino a un certo punto. Il piacere sessuale non ha avuto un repentino scollamento rispetto all’età antica; è vero, avvengono importanti cambiamenti culturali, nascono le prime famiglie improntate sul sistema monogamico e residenza neolocale (i due amanti-sposi si trasferiscono in una diversa casa rispetto a quella natale, a differenza del mondo romano, in cui poligamia e residenza patrilocale erano più diffuse). Nonostante ciò, i piaceri degli uomini e delle donne non sono così repressi e socialmente condannati come erroneamente si può pensare. Il mito della donna casta, angelicata, è in parte vero e corrispondente ad una certa età medievale.

I piaceri della carne, seppure non sempre tollerati o ben visti per via della concupiscenza agostiniana, erano parte della società medievale europea. A dimostrarlo, sono le numerosissime iconografie (soprattutto miniaturistiche) pervenuteci, come questa, simpatica:



O questa, dal gusto finemente allegorico del piacere proibito:


Nel Medioevo vi era un rito particolare, utilizzato al fine di esorcizzare e tenere lontano il concepimento, che consisteva nel porre, attaccato alle cosce della donna, un piccolo cappio con appesi dei testicoli, come questo:



Per gli uomini, soprattutto dal basso medioevo (iniziano a spiegarlo le fonti, per quanto riguarda i secoli precedenti è difficile saperlo con esattezza semplicemente perché non ci sono fonti ed essendo i composti che venivano usati per i profilattici biodegradabili, scarsissime se non nulle sono le testimonianze archeologiche) era uso consueto il budello degli animali come copertura del pene.

Per le donne venivano usate specialmente delle sostanze a base di estratti di cipolla ed altre spezie. Venivano ingeriti questi infusi sulla base della credenza che potesse alterare i liquidi corporei e, quindi, limitare la possibilità di concepimento.

Si pensa, inoltre, sempre per le donne, che usassero delle bucce (come quella di arancia) che infilavano all’interno della vagina impedendo allo sperma di entrare.


mercoledì 15 dicembre 2021

Chi era davvero Robin Hood?


Una fusione di un bandito o un nobile medievale decaduto con una divinità pagana, forse un dio della foresta. Negli scritti e nelle ballate piú antiche é conosciuto anche come Robyn Hode. Non sto a raccontare la sua storia perché la conoscono tutti ma giá nel 1200 c'erano canzoni e ballate su di lui e nei secoli la sua figura si é arricchita e romanzata fino ad arrivare a noi nella forma che conosciamo. Il nome Robin potrebbe essere un diminutivo di Robert e Hood o Hod o Hode potrebbe riferirsi al cappello oppure al bosco, Hood e Wood (bosco) hanno la stessa pronuncia; secondo altri il nome significa semplicemente uccel di bosco, Robin (pettirosso) e Hood=Wood (bosco). Riguardo la figura storica si può identificare in Robert Hood, un guardaboschi che si oppose al clero locale e venne per questo celerbrato nelle feste pagane dedicate all'agricoltura. Altri candidati sono: Robert Foliot (1110–1165), Robert Hood (1290–1347), Robert de Kyme (1210–1285), Robert Hod e Sir Robert Fitz Ooth, conte di Huntingdon (1160–1247). Per altri non é altro che una divinità celtica dei boschi dalle corna di cervo, demonizzata dalla Chiesa Cattolica che cercò di far sparire il culto non riuscendoci del tutto, oppure una rappresentazione dell'anno nuovo (Robin Hood) che combatte contro l'inverno (Re Giovanni) il re del malgoverno. In questo caso Robin Hood e i personaggi della saga sarebbero allegorie medievali di origine celtica.

Statua di Robin Hood a Nottingham.


martedì 14 dicembre 2021

Curiosità sulla vita nel Medioevo


La vita nel Medioevo era molto diversa da quella di oggi.
Ecco qualche curiosità sulla vita nel Medioevo:
Una delle principali fonti di reddito delle città era il pedaggio alle porte. Entrare in città era gratuito per i residenti, mentre i mercanti dovevano pagare una tassa doganale a seconda della merce che intendevano vendere.


Le città erano le mete più ambite per chiunque. Dopo un anno e un giorno di residenza in una città infatti, si era considerati uomini liberi indipendentemente dalla propria condizione economica e sociale, a patto di rispettare le leggi e versare le tasse dovute.


Le locande non erano luoghi rozzi e i locandieri erano persone di classe. Quest'ultime infatti godevano di un'attività molto redditizia e facevano loro delle persone con molto potere sociale ed economico, insomma non erano uomini grossi e barbuti come ci immaginiamo


Gli sport non erano solo tiro con l'arco e corse di cavalli. Uno sport molto popolare era infatti il gioco della palla, molto simile al calcio moderno ma con qualche variante: le squadre erano composte da 300 giocatori che lottavano a calci e pugni per poi colpire la palla con qualsiasi parte del corpo.


Il cibo medievale era senza sapore. Questo era vero solamente per le persone meno abbienti, i ricchi potevano infatti permettersi spezie e sapori a cui siamo abituati tutt'oggi.


Per limitare la criminalità esisteva il coprifuoco. Non esistendo la polizia, per rendere più sicura la città poco prima del tramonto venivano chiuse le porte della città dopo il suono delle campane, così che nessuno potesse entrare o uscire fino al giorno successivo.


Le guardie notturne erano volontari. Chi veniva sorpreso a vagare di notte senza avere buone giustificazioni poteva essere arrestato e trattenuto in carcere fino al giorno successivo.


La prostituzione era legale. I bordelli erano permessi per evitare il più possibile i reati di violenza contro le donne, permettendo agli uomini di soddisfare i propri istinti sessuali.


Esisteva il fast food. Solamente il 3% delle famiglie disponeva di una cucina a causa del grande spazio che un forno richiedeva, erano quindi obbligati a rivolgersi a un'attività per farsi cuocere il cibo preparato prima a casa pagando una piccola quantità di denaro.


Esistevano già molte truffe. Era molto facile cadere in truffe di qualsiasi genere in mercati se non si stava molto attenti, dal sacco di grano andato a male coperto da una piccola quantità di grano fresco, ai marchi falsi di prodotti di vario genere.

lunedì 13 dicembre 2021

Quanto costava mantenere un castello nel Medioevo?


In generale, i prezzi erano molto diversi da quelli odierni. Il vero potere d'acquisto era molto più debole. Ad esempio, il cibo aveva un rapporto di 1:30 rispetto ai prezzi dei giorni nostri. Quindi, se 1 kg di grano costa 1 euro oggi, il prezzo per la stessa quantità nel 1300 era di 30 euro.
Per costruire un piccolo castello con un'unica grande torre centrale (palas), era necessario investire un importo medio di circa 800.000 euro, 600.000 euro per il pagamento di 30 operai specializzati e 200.000 euro per il materiale. Per il completamento erano necessari circa 8000 giorni lavorativi.




Ora, i costi di gestione di un castello dipendono molto da quante persone vivono lì, quante di loro erano soldati armati e dove in Europa si trovava il castello. Più un castello era a nord e più lontano era costruito, più costoso era trasportare lì le risorse necessarie. Durante periodi di carestia o guerre prolungate, i prezzi potevano salire fino al 500% in un solo mese.
L'attrezzatura per un singolo cavaliere armato con un cavallo da guerra costava circa 130.000 euro. Un cavallo da equitazione normale costa 25.000 euro, una mucca circa 5000 euro, un maiale 1000 euro.
In un castello medio vivevano e lavoravano circa 200 persone. 50 di loro erano operai specializzati, 5 erano cavalieri e il resto erano donne e bambini.





Tutti dovevano essere nutriti, pagati e curati. I vestiti e le scarpe erano estremamente costosi, così come tutti gli strumenti di ferro. Un semplice mantello costa circa 250 uova. Un semplice paio di scarpe costa circa 120 mele.


Latte, birra, porridge, uova, frutta e verdura erano le basi quotidiane. Zuppa al mattino, porridge a pranzo, pane, birra e burro a cena. Ma tutto sommato almeno un totale di 5000 calorie al giorno per un uomo adulto. Carne e pesce erano molto costosi e rari.
I lavoratori normali ricevevano i loro pagamenti il 50% in vitto e alloggio e il 50% in denaro. Durante l'inverno gli stipendi scendevano al 70% di uno stipendio estivo.


La differenza di stipendio tra un lavoratore specializzato e un cavaliere era di 1:10. Ciò significa che lo stipendio annuo di un cavaliere era 10 volte superiore.
Servizi come la scrittura di un documento o certificato ufficiale (certificati di proprietà, certificati di matrimonio, contratti) erano estremamente costosi. La stesura del certificato ufficiale per un maestro scultore in pietra costava l'equivalente di un'intera mucca.


La scultura di una piccola croce d'oro per la chiesa o la cappella costava l'importo di 10 stipendi annuali di un lavoratore.


Tenendo conto di tutto ciò, la gestione di un piccolo castello costava non meno di 5 milioni di euro all'anno.