domenica 26 dicembre 2021

Quale documento ha diviso la Chiesa?



Per 600 anni i Papi hanno usato la Constitutum Constantini, "Donazione di Costantino", a sostegno della legittimità del potere temporale.

Stando a questo documento, Costantino avrebbe donato alla Chiesa metà dell'impero, Roma e le regioni d'Occidente, nel 315 d.C. in segno di gratitudine per essere guarito dalla lebbra.


Il documento confermava l'autorità spirituale della Sede Romana su tutte le chiese della Terra, e le conferiva autorità "temporale" su Roma, l'Italia e il mondo occidentale.

Quelli che avessero tentato di rovesciare tale dominio dovevano "bruciare in inferno e perire col Demonio e tutti gli empi".

L'autorità della donazione rimase indiscussa fino al XV secolo. Poi, Nicola di Cusa (1401 - 1464), il più grande studioso di questioni ecclesiastiche del suo tempo, fece notare che il vescovo Eusebio di Cesarea, contemporaneo di Costantino e suo biografo, non aveva menzionato il dono dell'imperatore.

Anche l'umanista Lorenzo Valla, che lavorò nella biblioteca vaticana, dimostrò la falsità del documento.

Questa curiosa "donazione" fu prodotta probabilmente nel 760, più di quattro secoli dopo la morte di Costantino, a Roma, e senza grande ingegno: per esempio, dichiarava l'autorità della Santa Sede su Costantinopoli prima che questa fosse stata fondata!


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