Nel 1536, a Modena, veniva dato alle stampe il trattato di scherma intitolato “Opera nova de Achille Marozzo bolognese, mastro generale de l’arte de l’armi”.
Scritto dallo spadaccino Achille Marozzo, è l’opera più rappresentativa della scherma rinascimentale secondo lo stile della scuola bolognese che spodestò nel ‘500 la scuola tedesca dominante nel Medioevo.
Il manuale non è solo tecnico: il maestro forma l’allievo anche sul codice cavalleresco e sulla procedura del duello giudiziario.
Ad esempio, per sottrarsi ad un duello, si dovevano presentare giustificazioni validissime, pena l’accusa più disonorevole, l’infamia.
E non serviva nemmeno morire.
Se lo sfidato o sfidante moriva prima del duello, si chiamava un medico a verificare che il decesso non fosse stato causato dalla paura. In tal caso, il giudice decretava vincitore il sopravvissuto.
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