Dimentica l'idea di una stanza piena di ragazze nude sdraiate su dei cuscini che fumano il narghilè in attesa di "soddisfare" il sultano. È uno stereotipo nato dai racconti inventati dai viaggiatori europei che visitavano l'Oriente, in realtà le cose erano molto diverse.
Nella tradizione orientale un harem era semplicemente la parte della casa "privata" al quale normalmente gli ospiti e i visitatori non era permesso entrare, ed era la parte della casa in cui stavano le donne della famiglia, ma anche i bambini se è per questo. Diciamo la parte accessibile solo alla famiglia e non agli estranei.
Di per sé è solo una conseguenza del fatto che nelle società islamiche del passato le norme sulla separazione tra i sessi erano molto più rigide rispetto alla controparte europea, ma non è una cosa così esotica, se si pensa che già gli antichi greci avevano un ambiente simile chiamato "gineceo". Credo che tra gli Arabi fosse una pratica diffusa già in epoca preislamica.
Nel caso dell'Impero Ottomano, nel palazzo del Topkapi, l'harem era composto da una serie di appartamenti sfarzosi in cui si tenevano concerti, banchetti e le donne della corte vivevano con tutti i lussi che si potevano concedere: parliamo delle mogli, delle concubine o delle figlie di un imperatore. Nell'Harem gli unici uomini non della famiglia ammessi erano gli eunuchi di corte. Solo poche persone estranee potevano accedere all'harem, ad esempio delle donne selezionate che vendevano dei profumi, dei gioielli o altri beni alle donne dell'harem.
I sultani ottomani si sposavano poco, ma avevano molte concubine provenienti dalle varie zone dell'impero, soprattutto dai Balcani, infatti il serbo era la lingua più parlata a palazzo dopo il turco. Nel '500 Solimano il magnifico che sposò la sua concubina favorita Roxelana fu per molto tempo un eccezione e non la regola.
C'erano delle motivazioni pratiche perché i sultani turchi tenessero a corte molte concubine: generare tanti figli e poter scegliere come successore il migliore o il più adatto senza essere vincolato dalle norme giuridiche e religiose che regolano il matrimonio e l'eredità da dare ai figli legittimi. Il lato negativo fu che la corte ottomana era tristemente famosa per la rivalità tra fratelli e fratellastri che spesso sfociavano in congiure di palazzo.

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