Enrico VIII re d'Inghilterra e Irlanda
è un personaggio famosissimo, soprattutto per la sua vita privata
diciamo, molto movimentata

Sappiamo tutti, credo, che collezionò
la bellezza di 6 mogli, delle quali, più della metà, non fecero una
bellissima fine.
Ma veniamo alla seconda di esse, la
chiacchieratissima Anna Bolena madre peraltro di Elisabetta I.
Enrico la volle come sposa dopo essersi
infatuato di lei e aver constatato che la prima moglie, Caterina
d'Aragona, non le avrebbe più potuto dare un erede maschio.
Per poter sposare Anna le provò tutte
ma quando il papa negò, soprattutto per convenienze politiche,
l'annullamento del matrimonio con Caterina, Enrico colse la palla al
balzo per staccarsi dalla Chiesa di Roma e formarsene una nuova: era
così nato l'Anglicanesimo.

La Bolena viene incoronata regina ma,
dopo qualche anno, anche lei sembrava impossibilitata a partorire
l'agognato erede maschio al re.
Nonostante sia molto più giovane
di Caterina, l'unico figlio che riesce a dare a Enrico, dopo tanti
aborti, è una femmina: la futura Elisabetta I.
Intanto Enrico iniziava a stancarsi
della Bolena, avendo adocchiato Jane Seymour, una delle damigelle
dell'ex regina Caterina e che bazzicava ancora a corte.
L'ennesimo aborto di Anna è il
pretesto che Enrico trova per sbarazzarsi anche di lei.
Il re fa torturare la levatrice che ha
assistito al parto e la donna confessa che esso è un frutto del
diavolo.
Enrico confeziona ad hoc l'accusa
d’incesto con il fratello George. Incarica il cancelliere Cromwell
per istituire un processo.
I capi d'accusa, quando si vuole, li si
trovano e così Anna viene accusata anche di infedeltà coniugale e
di praticare arti stregonesche.
Veien quindi arrestata, assieme a una
lista di suoi supposto amanti, incluso il fratello.
Il 15 maggio – sono trascorsi solo
tre anni dal giorno della sua incoronazione – una giuria ostile, e
di cui fa parte anche lo zio Thomas Howard terzo duca di Norfolk, la
dichiara colpevole.
Al processo fu descritta come incapace
di controllare i propri “desideri carnali”.
L’imputata
respinse le accuse e cercò di difendersi meglio che poté, ma il suo
destino era stato già deciso ancora prima del processo.
Come
strega potrebbe essere bruciata viva, come nobildonna, invece,
decapitata.

Il giorno dopo la sua esecuzione,
Enrico VIII si sposò con Jane Seymour.
Con la nuova legge di successione del
1536, il re dichiarò che i figli che avrebbe avuto con Jane
sarebbero stati i primi nella linea di successione, che il matrimonio
con Anna era da considerarsi nullo e che la figlia nata da lei,
Elisabetta, era illegittima come la sorellastra Maria.
Essendo
Enrico, ormai capo assoluto della sua Chiesa, fa quello che vuole e
il Parlamento è pronto a obbedirgli.
La cosa curiosa, di tutta questa
faccenda, è che nessuno sembra essersi accorto di un paradosso
enorme.
Se il matrimonio con Anna era da
considerarsi nullo (e quindi mai avvenuto) anche le accuse che
portarono alla decapitazione (tradimento coniugale) sarebbero dovute
cadere.
Quindi, a rigor di logica, gran parte
delle motivazioni che portarono alla sua condanna a morte
giuridicamente sarebbero state illegittime!
In pratica Anna fu
considerata infedele nei confronti di un uomo… a cui non era mai
stata sposata!