lunedì 12 luglio 2021

Chi ha inventato lo sciacquone del WC? E quando?

La prima toilette moderna a "sciacquone" fu inventata nel 1596 da Sir John Harington, un cortigiano inglese e figlioccio della regina Elisabetta I.

Sciacquare la toilette di Harington richiedeva 28 litri d'acqua - un vero e proprio torrente. Harington ha scoperto che quando l'acqua era scarsa, fino a 20 persone potevano usare il suo bagno tra uno sciacquone e l'altro.

All'uscita inferiore di questo sistema, l'espettorato veniva poi smaltito da un dipendente.

Anche se Harington istallo‘ un modello funzionante per la regina Elisabetta a Richmond Palace, ci sono voluti diversi secoli - e i miglioramenti della rivoluzione industriale nella produzione e nello smaltimento dei rifiuti - perché lo sciacquone del bagno prendesse piede.

Considerando come sono funzionali e altamente tecnologici i nostri troni di oggi e come viene riciclata l'acqua...non vorrei aver vissuto in quei giorni....

…anche se sciaquore con questa massa di acqua sara‘ stato divertente.

E magari prima di farla lanciavi una monetina al servo di sotto.


domenica 11 luglio 2021

È vero che Giovanna d’Arco era schizofrenica?


Questo è quello che ipotizzano psichiatri e neurologi.

La pulzella d’Orléans infatti pare cominciò già verso i tredici anni ad avere allucinazioni sonore e visive, ovvero “sentiva le voci” e aveva le “ visioni”.

Ci sono però specialisti che affermano che il cervello di Giovanna fosse rimasto danneggiato dalla tubercolosi bovina che fra le sue conseguenze a lungo termine annovera la demenza.


sabato 10 luglio 2021

Perché gli inglesi usano due dita invece del dito medio?

Comunemente si ritiene che il gesto abbia origini medioevali, risalendo alla guerra dei Cent'anni tra inglesi - che usavano il micidiale arco lungo - e francesi:



"Ti posso far fuori da 300 yarde con questi."

venerdì 9 luglio 2021

Quale leader o re storico era fisicamente il più forte?

Carlo Magno, Re dei Franchi e Imperatore del Sacro Romano Impero.

Si dice che fosse molto alto e corpulento, che mangiasse un'intero prosciutto di vitello cotto e quantità di carne esagerata.

Una volta tirò un cazzotto ad un prigoniero sassone (popolo di cui fece carneficina, ne fece ammazzare circa 100.000), staccandogli la testa.

Un'altra volta, sempre con un pugno, penetrò nel ventre di un nemico danese, sbudellandolo.

Un'altra volta ancora, messosi il famoso elmo cornuto dei nordici, fece a cornate con un toro della Catalogna e lo ferì mortalmente.

Ancora, un giorno di fece legare ad ambo le braccia due cavalli e con la sua trazione li face arretrare fino al suo corpo (ebbe un po' di difficoltà col braccio destro, lui era mancino).

Una notte, pare abbia fatto sesso con dodici donne di fila, prendendosi neanche 10 minuti fra un'eiaculazione e l'altra.

Salì una volta su una quercia alta 200 metri in 15 minuti netti. Poi, disceso, con le nudi mani, in un'ora abbattè l'enorme albero.

Quando scese verso sud, nel Mediterraneo, andatosi a fare un bagno (erano 15 anni che non lo faceva), incrociò una balena e a pugni e testate la vinse; la trainò poi a riva e la mangiò coi suoi fedeli (1/4 solo per lui).

Quando aveva 15 anni, salito sul monte Ventoux, trovò un nido d'aquila con 3 enormi uova, che forò e cominciò a bere, quando arrivò l'aquila-madre, con cui ingaggiò una cruenta battaglia, ma della quale risultò vincitore e, seduta stante, spennatala con poche manate, se la mangiò, ossa comprese (esclusi gli artigli, che utilizzò in seguito, per grattarsi la schiena, su cui crescevano peli neri ed ispidi, lunghi fino a 30 centimetri).

Durante una spedizione nei Balcani, contro gli Avari, che gli avevano rifiutato un prestito senza garanzia, per dimostrare che non ne aveva paura, fece una nuotata di 12 ore nel Danubio, al centro del fiume, mentre gli arceri avari lanciavano i loro dardi avvelenati verso il nuotatore impavido, senza mai colpirlo: quel giorno il Danubio divenne rosso di sangue dei pesci colpiti.

Aveva un solo punto dolens: temeva il solletico sotto i piedi; per questo, per la paura di essere dopraffatto durante il sonno (che, peraltro, non durava mai più di 4 o 5 ore a notte), lui dormiva sempre seduto sulla Poltrona Imperiale.

Io non credo una parola di quello che di lui si è detto (episodi ripresi dalla "Chronaca Magistralis de Carolus Magnones, Rex Franchorum et Imperator Urbi et Orbi et Surdi" di Lucianino il Leccaulo), ma, poi penso a tutte le malefatte che quell'Imperatore fece e che fu pure dichiarato Santo! e allora tutto davver ci sta…




giovedì 8 luglio 2021

Perché nessun regno europeo è diventato un "Impero della polvere da sparo", una potenza che conquista i suoi vicini grazie alla precoce adozione di armi a polvere da sparo?


Perché le armi migliori in genere non fanno vincere le guerre.

Le prime armi a polvere da sparo erano un po' crude

Ciò che vince le guerre è una migliore capacità di fare la guerra combinata con una maggiore disponibilità a sopportare le inevitabili perdite che la guerra porta. La tecnologia militare superiore è una parte di quel puzzle, se le tue armi sono meno costose di quelle del nemico e infliggono perdite un po' più alte, hai bisogno di meno risorse complessive per avere ancora una possibilità di vincere.

In un esempio estremo, ci vuole molta più devozione alla causa per afferrare una lancia e caricare la postazione del cannone Maxim, sapendo bene che tu e tutti quelli intorno a te moriranno, solo perché la banda alleata abbia la possibilità di pugnalare il mitragliere, che non per presidiare il cannone Maxim e abbattere l'orda in arrivo come erba in estate.

Ma con abbastanza devozione e abbastanza carne per il macinino, l'impero che brandisce la lancia può ancora vincere. Le prime armi a polvere da sparo non offrivano un vantaggio sufficiente rispetto all'arco convenzionale e alle balestre per essere così decisive. All'inizio offrivano principalmente un modo per sfondare le fortificazioni un po' più facilmente e un modo per i contadini con un addestramento minimo di presentare una minaccia alla nobiltà rivestita di acciaio. La loro importanza è cresciuta con il tempo, ma non c'è mai stato un differenziale sufficiente per le armi superiori per consentire qualcosa di più di una performance leggermente migliore delle varie formazioni, rispetto ai loro nemici.


mercoledì 7 luglio 2021

In che modo monache e monaci vivono una vita di solitudine senza i piaceri terreni che altri possono avere? È un modo di vivere realistico nel mondo moderno?

Ai nostri tempi, una vita comunitaria del genere è retaggio di pochi eletti; pochi ricordano che la nostra cultura è dovuta proprio alla figura di un monaco. Leggendo libri di scuola e anche testi della tradizione greco e latina, tutti noi abbiamo incontrato una figura che non merita l’oblio che ha subìto.

È la figura del monaco amanuense che - per oltre mille anni - ci ha tramandato i testi della cultura greco-latina; ha avuto un influsso determinante sulla nostra civiltà occidentale. Erano religiosi, ritiratisi a vita comunitaria nei conventi, dediti allo studio e alla preghiera; affascinati quindi dalla “bellezza” di una vita offerta a Dio e dai valori evangelici.



Lo dobbiamo a quell’umile e modesta ma importantissima figura, se le grandi opere di quelle culture sono arrivate sino a noi. Sono stati autentici educatori; trascrivevano i testi antichi con una penna d’oca, alla luce di una tremolante fiammella di candela, prezioso ausilio di quelle fatiche e capolavori. In un angolo del loro scriptorium, un solo testimone: un teschio, a ricordare il prossimo grande appuntamento: sorella morte, come la definivano quei monaci, fiduciosi nella provvidenza divina.

Unico “svago”, il momento delle laudi comunitarie; proprio un “ora et labora” che impreziosiva ogni ora della giornata. Ci hanno lasciato in eredità miniature, così chiamate per l’uso del minio, (il rosso cinabro famoso tra gli alchimisti di ogni epoca), tanto belle e perfette, da essere considerate delle vere e proprie opere d’arte.

Sentite con che stile questo anonimo monaco amanuense veronese, qualche secolo prima di Dante, descriveva, con un ironico ritornello in volgare, la sua arte: "Se pareba boves, alba pratalia aràba, albo versorio teneba, negro semen seminàba"…" Spingeva avanti i buoi (le dita), arava un campo bianco (il foglio di carta), teneva il bianco aratro (la penna d'oca), seminava un seme nero (l'inchiostro)".

Se non ci fossero state quelle umili figure, non avremmo tra le mani i testi dei filosofi greci nè latini e forse nemmeno di Dante o S.Tommaso e altri.

Come al solito, è l’umiltà a giocare un ruolo primario, con un prezioso lavorio dietro le quinte; un ruolo fondamentale che balza all’occhio solo a distanza di tempo. Possiamo tranquillamente affermare che il nostro patrimonio in opere d’arte ha avuto come prodromo e propulsore, l’umiltà e l’operosità dei monaci amanuensi; senza la loro paziente opera non avremmo avuto quel patrimonio di conoscenze delle epoche precedenti che ha ispirato tutti gli artisti più famosi.

Se togliamo alla Divina Commedia i riferimenti storici, può essere riassunta in poche paginette. Non dimentichiamo che Dante, nel momento in cui, dopo la morte di Beatrice, prende ad occuparsi, tra il 1291 e il 1294, di filosofia, dichiara di essersi recato “là dov’ella si dimostrava veracemente, cioè ne le scuole de li religiosi e a le disputazioni de li filosofanti”. In Convivio II 12/7.

Queste scuole sono state tradizionalmente identificate in alcuni importanti studia legati a ordini religiosi attivi a Firenze negli ultimi decenni del XIII secolo; quello domenicano presso il Convento di Santa Maria Novella, quello Francescano di Santa Croce e quello Agostiniano di Santo Spirito.




martedì 6 luglio 2021

Come facevano i soldati medievali a distinguere gli amici dai nemici durante una battaglia?

Notare che gli scudi si sovrappongono, l'uomo con lo scudo protegge se stesso e l'uomo alla sua sinistra. Le lacune nel muro dello scudo consentirebbero al nemico di entrare nel vuoto e attaccare il lato non protetto dell'uomo. Hai fatto affidamento su tutti gli altri per la tua protezione.



Chiunque dietro il muro di scudi di fronte a te = cattivo = uccidi, uccidi, uccidi.

Chiunque dietro di te possiede un muro di scudi = buono = non uccidere.

Le battaglie non erano una sorta di mischia hollywoodiana in cui tutti sono mescolati.





Uno scrabble sciolto come questo, mentre è eccitante per uno spettatore, è sciocco. Come diavolo fai a sapere chi sta vincendo - finché non sei l'unico rimasto?