Nel IX secolo Venezia era una città ricca, ma le mancava qualcosa che ne aumentasse il prestigio.
Come le spoglie di San Marco, sepolto ad Alessandria d’Egitto, dove i Saraceni minacciavano di radere al suolo tutte le chiese cristiane. I resti mortali dell’evangelista erano dunque in serio pericolo.
Fu così che nel 828 due mercanti veneziani, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello, andarono in Egitto per trafugare le reliquie del santo, sostituendole con un cadavere anonimo.
I due avevano studiato tutto alla perfezione per non essere scoperti e in particolare avevano ricoperto il corpo del santo con dei prosciutti, un “alimento che generava ripugnanza tra i saraceni”.
Lo stratagemma funzionò e le reliquie raggiunsero Venezia dove vennero nascoste in un luogo segreto.
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