La tortura della goccia d’acqua
L’essere umano nella storia ha
compiuto gesti atroci, anche contro i suoi simili. C’è qualcosa
peggio dell’omicidio? Forse la tortura.
Quando sentiamo parlare
di torture ci viene subito in mente la caccia alle streghe iniziata
dalla Chiesa che fece migliaia di morti; ma la tortura ha origini
antichissime e, purtroppo, ancora oggi viene largamente usata in
segreto in tutti i paesi.
Contrariamente a quanto pensano alcuni,
la tortura non ha lo scopo di uccidere il malcapitato, al contrario:
nel medioevo uccidere una presunta strega sotto tortura significava
trasformarla in martire e dover ammettere di aver sbagliato perché
senza confessione la vittima era considerata innocente. Le cose non
sono cambiate e si può dire lo stesso oggi.
Ma allora qual è lo
scopo della tortura? Gli scopi sono principalmente due ( il puro
divertimento non lo considero uno scopo):
– ottenere la
confessione di un prigioniero: magari informazioni segrete del
proprio governo, o anche solamente delle “false informazioni”,
magari studiate apposta per screditare il nemico;
– causare
nella vittima danni fisici ( ma solitamente più psicologici) al
punto da renderla inutile o screditare ogni possibile sua
dichiarazione: portare una persona alla pazzia o alla confusione era
ed è uno dei metodi più efficaci per coprire i propri crimini e
ridurre drasticamente la credibilità della vittima.
Tra i
peggiori torturatori, sembrerà strano, ci sono gli asiatici e in
particolare i cinesi; anche la tortura di cui vi sto per parlare
viene della “cinese”, anche se il primo a descriverla fu
l’italiano Ippolito de’ Marsili nel XV secolo.
Tra le
centinaia di torture possibili io vi parlerò di una molto lunga, che
in realtà non faceva affatto male, ma che aveva un effetto
devastante collaterale ( sia fisico che psicologico).
E’
chiamata “tortura della goccia di acqua” perché il prigioniero
veniva legato a una sedia ( o comunque immobilizzato) e sulla sua
testa da una certa altezza gli venivano fatte cadere delle gocce di
acqua fredda sulla testa, sempre nello stesso punto e ad interventi
regolari. La tortura andava avanti giorni, a volte settimane, e per
tutto quel tempo veniva sempre colpito dalla solita goccia. sempre
allo stesso punto, provocando sempre la stessa sensazione…

Solitamente si faceva cadere la goccia sul capo o sulla nuca del prigioniero perché quelli sono punti molto sensibili che trasmettono velocemente le sensazioni al cervello; per far questo la testa del malcapitato era tenuta ferma con ganasce o immobilizzata con macchinari apposta
e poi era solo questione di tempo, di
molto tempo…
Si pensava che, come succede nelle grotte o in
fondo alle cascate in cui l’acqua erode la roccia, analogamente la
goccia a lungo andare la goccia potesse danneggiare il cranio fino a
formare un buco: in effetti non è così perché per far ciò ci
vorrebbero secoli con una sola goccia.
Tuttavia una goccia di
acqua che cade ritmicamente impediva al prigioniero di rilassarsi e
di dormire; perfino riflettere nel tempo diventava difficile e a
lungo andare, essendo quasi sempre acqua fredda, causava brividi e
poteva danneggiare l’organismo. La posizione forzata poi causava
problemi di circolazione e dolori muscolari.
Si trattava di una
tortura devastante che portava alla pazzia del soggetto, ammesso che
resistesse ai forti dolori dei crampi e delle posizioni scomode in
cui veniva solitamente messo.
Non è facile immaginare quanto
malvagia fosse, ma pensate ad una camera silenziosa in cui ci siete
solo voi ( i prigionieri che venivano sottoposti a questa atrocità
erano lasciati giorni e giorni in grotte umide e buie), bloccati e
con una goccia che vi cade addosso ogni tot secondi: nessuno vi può
sentire, non c’è speranza che l’acqua si fermi, ne che qualcuno
vi liberi se gli diciate ciò che vuol sapere ( perché in realtà lo
scopo di questo trattamento era solo far impazzire il prigioniero); e
venite abbandonati lì, nel buio completo, per giorni e giorni…
La
tortura della goccia d’acqua è stata descritta in molti romanzi
del XVIII e XIX SECOLO, anche se è probabile che non sia stata
applicata molte volte per via del troppo tempo che necessitava. In
ogni caso è sicuramente una delle peggiori torture di tutti i tempi.
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