Si tratta di tre casi profondamente diversi.
Copernico espose alcune teorie (presentandole sempre come tali) ma la pubblicazione conclusiva uscì poco dopo la sua morte. Quindi, anche a volerlo, non è che si poteva far troppo.
Giordano Bruno (esattamente come
Serveto) era scomodo un po' a tutte le confessioni cristiane, non
tanto per le sue idee sul cosmo, ma per il suo antitrinitarismo, la
sua opposizione a tutte le Chiese, ecc.
Il processo peraltro durò
7 anni e fu più volte chiesto a Bruno di abiurare; non c'era certo
la volontà di ucciderlo tout-court.
Su Galileo il discorso è ancora diverso. Nonostante fosse anche lui un sostenitore della teoria copernicana, tuttavia non riuscì a dimostrarla. Ad esempio la sua teoria sulle maree dovute alla rivoluzione si dimostrò errata.
Oltretutto, nonostante da più parti gli venne raccomandata prudenza, scrisse quello che è considerato il suo capolavoro "Il dialogo sui 2 massimi sistemi" dove inventò un personaggio del tutto simile al papa facendone una caricatura e trattandolo da ottuso
Era quasi inevitabile attendersi una reazione della Chiesa, pensando anche che, da Copernico, il clima era notevolmente cambiato, visto che si era in piena Controriforma ormai.
Galileo però era uno scienziato
rispettato in tutta Europa e che la stessa Chiesa stimava. Una
condanna al rogo sarebbe stata improponibile.
Per cui, dopo la sua
abiura, gli fu concesso di ritirarsi ai domiciliari senza particolari
ulteriori restrizioni.

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