"Di tutte le vocazioni [mestiere] che dovrebbero essere insegnate il più presto possibile nell'infanzia ci sono due, la più alta e più onorevole a Dio e al mondo, cioè il clero e la cavalleria; perché non si può essere un buon clerico se non si è iniziato dall'infanzia, e non cavalcherà mai bene chi non l'ha imparato da giovane". -Filip de Novara, cavaliere del XIII secolo, giurista, storico e filosofo.
Un cavaliere medievale era per definizione un guerriero a cavallo, e per svolgere questa funzione aveva bisogno di padroneggiare per primo l'arte dell'equitazione. Questo non significa cavalcare su un fantoccio su una pista predisposta dietro a un comandante. Non significa nemmeno cavalcare in un circolo ippico con un istruttore nel mezzo. Non significa saltare un ostacolo o dressage. L'equivalente moderno più vicino è la caccia reale ai segugi. Un cavaliere doveva essere in grado di cavalcare qualsiasi cavallo su qualsiasi tipo di terreno e con qualsiasi situazione meteorologica. Aveva bisogno di essere in grado di attraversare fiumi, di muoversi sul ghiaccio se si trovava nel nord Europa, di salire e scendere ripide salite, di cavalcare attraverso paludi, foreste, nebbia, fango e pioggia battente. Doveva essere in grado di gestire appieno il cavallo.
E poi, una volta che un giovane aveva imparato l'equitazione a questo alto livello di competenza, doveva iniziare a imparare a combattere a cavallo. Ci voleva circa un decennio per addestrare un cavaliere competente.
La specialità dei cavalieri era caricare in formazione stretta con una lancia, e poi combattere in scontro ravvicinato in una mischia con spada, ascia o mazza - la scelta era sua. Cavalieri diversi preferivano armi diverse, ma le spade erano più comuni.
Ovviamente, nel corso di 1000 anni di storia o 30 generazioni di cavalieri che vivono in un territorio che si estendeva dall'Islanda a Gerusalemme le capacità dei singoli cavalieri variavano. Stiamo parlando di ben 3 milioni di uomini nel corso del tempo. Sarebbe infatti meglio inquadrare le domande in modo più preciso, in particolare designando un periodo di tempo più ragionevole di 1.000 anni e una geografia più specifica (le competenze richieste ai cavalieri norvegesi erano diverse da quelle richieste in Spagna o a Gerusalemme!) Domande più specifiche incoraggerebbero risposte più qualificate e dettagliate.
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