Il più dissoluto di tutti i
pontefici fu sicuramente:
Papa Giovanni XII,
nato
Ottaviano dei conti di Tuscolo
(Roma, 937 circa - Roma, 14 maggio
964) è stato il 130° papa della Chiesa cattolica dal 16 dicembre
955 al 6 novembre 963, quando fu deposto, oltre ad un breve rientro
dal febbraio 964 alla morte.
Giovanni XII, benché fosse divenuto
papa, non pensò minimamente di interrompere la vita lussuosa cui si
era abbandonato fino all’elezione al Soglio pontificio, seguitando
a vivere tra sfrenati piaceri. Il palazzo del Laterano, da quando
divenne papa, si tramutò in una vera e propria casa di piacere, la
sede delle sue dissolutezze: amò circondarsi di belle donne e bei
ragazzi conducendo una vita depravata, totalmente estranea allo
spirito evangelico, indegna della carica di pastore della
Cristianità.
Il 6 novembre 963 Giovanni XII fu
deposto dal pontificato per la sua condotta, ritenuta indegna di un
pontefice. Venne sostituito da Leone VIII.
Ritornato al soglio pontificio con
tutti gli onori nel mese di febbraio 964, si vendicò dei sostenitori
di Leone, fece mutilare i due prelati che lo avevano osteggiato: ad
Azzone fu tagliata la mano destra, al cardinal Giovanni il naso, la
lingua e due dita.
Morì appena tre mesi dopo, il 14
maggio 964, a soli 27 anni, secondo alcuni per un colpo apoplettico;
altri riferiscono invece che fu sorpreso in flagrante adulterio con
Stefanetta, moglie dell'oste presso cui alloggiava e che il marito
(ironicamente identificato nel demonio che l'avrebbe ucciso, secondo
le dicerie popolari) lo gettò da una finestra. Il colpo non fu
mortale all'istante: il papa sarebbe rimasto in coma per otto giorni,
prima di spirare.
Morte di Papa Giovanni XII, disegno
tratto da Franco Mistrali, I Misteri del Vaticano o la Roma dei Papi,
vol.1, 1861.
Sulla condotta libertina del
pontefice sono concordi tutte le fonti storiche coeve e successive.
Tutti gli storici che si sono occupati di lui, concordano che
condusse una vita dissoluta.
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