Il Re Artù del ciclo cavalleresco, che
tutti noi ben conosciamo, e che va di avventura in avventura assieme
ai suoi prodi cavalieri della Tavola Rotonda è un personaggio
letterario inventato nell'XII secolo da Goffredo di Monmouth che
scrisse la fantasiosa Historia
Regum Britanniae (Storia
dei re di Britannia).

Battaglia di Camlann in
cui trovano la morte Re Artù e sir Mordred.
Anche se i temi, gli eventi e i
personaggi della leggenda arturiana variano considerevolmente da
testo a testo e non esiste una versione canonica, quella proposta da
Goffredo viene spesso considerata come punto di partenza per i
successivi racconti. Goffredo descrisse Artù come un re di Gran
Bretagna che sconfisse i Sassoni e fondò un impero in Gran Bretagna,
Irlanda, Islanda, Norvegia e Gallia. Molti elementi e personaggi che
ora sono parte integrante della storia di Artù figurano già nella
storia di Goffredo, tra cui il padre Uther Pendragone, Merlino,
la moglie di Artù, Ginevra,
la spada Excalibur, il
concepimento di Artù presso il castello di Tintagel, la sua ultima
battaglia contro Mordred a Camlann e il riposo finale ad Avalon.
Lo scittore francese Chretién de
Troyes del XII secolo, che aggiunse alla storia il personaggio di
Lancillotto ed il Santo Graal fu colui che dette inizio al genere del
romanzo arturiano che divenne un importante filone della letteratura
medievale.

Mappa fantastica
dell'Isola di Britannia, in base alle fonti letterarie del ciclo
arturiano.
L'ambientazione arturiana è all'inizio
del VI secolo, quando i Britanni lasciati a sé stessi da Roma (410
d.C.) sono costretti a dover provvedere da soli alla propria difesa
contro i barbari che vogliono impadronirsi della terra di Britannia.

Mappa della Britannia
Romana nel 410 d.C.
Da tempo gli studiosi discutono circa
la storicità della leggenda di re Artù, in quanto nessuna delle
scarsissime fonti coeve (es il
"De Excidio Britanniae” di
Gildas) lo cita. Nemmeno la
"Historia ecclesiastica
gentis Anglorum" , scritta dal monaco Sassone Beda a inizio
dell'VIII secolo, accenna all'esistenza di un Artù. I primi due
testi che parlano della figura di Artù, se si esclude un fugace
riferimento a un certo Arthur nell'Y Goiddin
(tratto dalle storie del bardo
Aneirin, che si suppone che risalgono alla fine del VI secolo), sono
la Historia Britonnum e gli Annales Cambriae due testi risalenti a
oltre 3 secoli dopo lo svolgimento dei fatti. La Historia
Brittonum, una compilazione storica scritta in latino del IX sec
d.C. , attribuita in alcuni manoscritti tardivi a un chierico gallese
chiamato Nennius, contiene la prima menzione databile di re Artù ed
elenca dodici battaglie a cui egli prese parte. Queste culminarono
nella battaglia del Monte Badon
(un evento riportato da quasi
tutte le fonti, coeve e non), dove si racconta che da solo riuscì a
uccidere 960 nemici. Studi recenti, tuttavia, si interrogano
sull'affidabilità della stessa Historia
Brittonum. L'altro testo che sembra sostenere la teoria
favorevole all'esistenza storica di Artù è l'Annales
Cambriae del
X secolo, il quale anch'esso correla Artù alla battaglia del Monte
Badon. Gli Annales datano
questa battaglia tra il 516 e il 518 e menzionano anche la battaglia
di Camlann, in cui Artù e Modred vennero entrambi uccisi,
collocandola tra il 537 e il 539. Questi dettagli sono stati spesso
utilizzati a sostegno dell'affidabilità dell'Historia Brittonum
e per confermare che Artù avesse combattuto realmente a Badon.
Tuttavia sono emersi dei problemi nell'utilizzare questa fonte a
sostegno della storicità dell'Historia Brittonum. L'ultima
ricerca dimostra che gli Annales
Cambriae si
basavano su una cronaca incominciata alla fine dell'VII secolo in
Galles. Inoltre, la complessa storia testuale degli Annales
Cambriae esclude
con ogni certezza che gli annali arturiani siano stati aggiunti a
essa prima. Vennero probabilmente aggiunti durante il X secolo e
potrebbero non essere esistiti in una precedente raccolta di annali.
La parte sulla battaglia di Badon probabilmente deriva dalla Historia
Brittonum.
Probabilmente il personaggio di Re Artù
è stato creato dalle imprese di uno o più condottieri di Britannia.
Taluni hanno voluto vedere in lui il condottiero britannico Riotamo,
altri San Germano o ancor più probabilmente il condottiero
(dux) romano-britannico
Ambrosio-Aureliano, che difesero la Britannia abbandonata dai Romani,
contro gli attacchi dei barbari del Nord (Pitti) e dell'Est (Sassoni)
e dai pirati d'Irlanda.

Mappa che mostra i
popoli che aggredirono la Britannia.
Non è un caso che nessuna fonte lo
chiamasse re, ma semplicemente venisse chiamato "Dux Bellorum",
in quanto non era niente di più che l'incaricato della difesa delle
città e regni, tra cui era ripartita l'ex-provincia di Britannia,
contro i barbari. Probabilmente per coordinare le difese dell'isola,
nonostante il particolarismo dei celti britannici, si riesumò o si
cercò di mantenere in vita l'antica carica romana del "Dux
Britanniarum".

Battaglia tra
Romano-Britanni e Sassoni.

Cavallieri
Romano-Britannici con il vessillo del drago, che poi diverrà il
simbolo del Galles, l'unica area dove è sopravvissuta l'antica
popolazione dei Britanni.

Mappa della Britannia
attorno al 500 ( presunta epoca di Artù ). In rosa i territori
controllati dai "tiranni "Romano-Britanni. In azzurro i
territori controllati dai Barbari loro nemici.

Mappa che ricostruisce
le supposte 12 battaglie di Artù.
Relativamente al nome Artù,
probabilmente questo nome è stato dato al condottiero che guidò la
resistenza dei Romano-britannici contro i barbari, in un secondo
momento da chi non avesse una conoscienza diretta dei fatti, e
facendo confusione tra la salvezza della Britannia avvenuta a inizio
del VI secolo, con una precedente salvezza dell'isola dai barbari,
accaduta ben prima a opera di un certo cavaliere romano Lucius
Artorius Castus vissuto nel III secolo e che riuscì a salvare la
Britannia dall'invasione dei Pitti del Nord, ottenendo quale
ricompensa della sua grande impresa il titolo di "dux leggionum
.. Britaniciniarum" (così appare nella sua epigrafe funebre
in Dalmazia).
Del resto non c'è da stupirsi sul
fatto che si possono essere mescolati due eventi in un unico evento,
dando al personaggio del secondo evento, il nome del personaggio del
primo, in quanto siamo nei c.d.
“secoli Bui” (Dark Age),
un'epoca in cui la civilizzazione
e l'alfabetizzazione scompaiono totalmente dall'isola, che ritorna
nelle tenebre dell'epoca preromana.