domenica 27 giugno 2021

Chi erano i Cagoti? Qual era la loro origine?

I Cagoti. Emarginati dalla società medievale, maledetti per sempre. Ma perché? Il territorio dei Pirenei, tra Francia e Spagna, è culla delle leggende di tesori, segreti ed eresie. Il tipico destino di tutti i territori di confine dalla lunga, complessa storia. Nel Medioevo i Pirenei ospitarono i Cagoti, una popolazione misteriosa oggi scomparsa, costretta a vivere nei ghetti, invisa, contraddistinta da un segno particolare di colore rosso che portava cucito sugli abiti. Chi erano questi infelici condannati alla proscrizione? Da dove venivano?

I Cagoti vivevano prevalentemente nelle regioni di Béarn, Navarra, Aragona e nei Paesi Baschi e l’ostracismo nei loro confronti, evidente già nell’XI secolo, dal 1300 si trasformò in una vera e propria persecuzione. Le condizioni in cui queste genti si trovavano costrette a vivere, erano disperate. Nemmeno la Chiesa aveva pietà di loro. I Cagoti avevano accesso agli edifici sacri da un’unica porta, più bassa delle altre, che li costringeva a chinare il capo quando penetravano nell’edificio, simbolo di mortificazione. L’acqua benedetta riservata all’uso dei Cagoti si trovava in un’acquasantiera a parte, per evitare un’eventuale contaminazione degli altri fedeli. I Cagoti potevano assistere alla messa soltanto in una zona particolare della chiesa, lontani dagli altri fedeli. Durante il rito della comunione, i Cagoti erano costretti a ricevere l’ostia dall’estremità di un bastone. Erano, insomma, intoccabili nel senso negativo del termine. Come degli appestati.

Nel 1326 le prescrizioni promulgate dal Concilio di Morcenx li autorizzarono a sposarsi, ma soltanto con i loro pari. Ovviamente questo provvedimento portava a unioni carnali fra consanguinei, facilitando così le nascite di bambini malati. Tale fatto contribuì a svilire ancor più la loro immagine. Alla fine del XVIII secolo lo studioso Ramond de Carbonnières scrisse: “Descrivere questi infelici è come parlare di persone affette da cretinismo”.

Non è difficile immaginare quale doveva essere la vita quotidiana dei Cagoti rinchiusi nel ghetto, la cosiddetta cagoterie situata fuori dalle mura della città. Per non parlare poi del fatto che non soltanto il ghetto gli impediva la partecipazione alla vita cittadina e quindi ogni possibilità di miglioramento della loro condizione, ma anche la sepoltura cristiana dopo la morte. Per i Cagoti non c’era posto nel cimitero cittadino. Venivano seppelliti in terra sconsacrata.



Verso la fine del XVII secolo, gli studiosi cominciarono a interessarsi per queste genti reiette e per le loro origini. La teoria più accreditata che mirava a far luce sulle radici dei Cagoti, si basava in primis su una possibile – quanto fantasiosa – etimologia del termine stesso Ca-goti che designava la popolazione. Questo era interpretato come un’abbreviazione dell’espressione „cani Goti“. Altro elemento indicativo in tale contesto sarebbero state le caratteristiche fisiche dei Cagoti, molti dei quali erano biondi con occhi azzurri.

La teoria li voleva discendenti dei Goti che avevano occupato diversi territori della Francia meridionale nei tempi antichi. La fine del regno dei Goti si verificò nel VI secolo d. C.. Fedele a tale tradizione, il letterato Florimond de Raemond scrisse nella sua opera L’Anticristo (1597) che i Cagoti erano figli di Goti ariani, e quindi degli eretici che rifiutarono di convertirsi al cristianesimo. È possibile? Una contraddizione essenziale smonta l’argomentazione di Raemond: fino al 1550 il termine Cagots non appare in nessun documento ufficiale. Il primo testo che cita una persona appartenente a queste genti, è conservato nel cartolario dell’abbazia di Lucq de Béarn e risalente all’anno Mille. Il documento qualifica l’interessato proprio con l’appellativo di… Christianus. Non si trattava, quindi, di eretici.

Ricostruendo poi una lista di tutti i documenti scritti più antichi, si scopre che le definizioni più usate per definire i Cagoti sono: Crestians, Christiaas, Crestianaria, Crestiàa, Crestias, e altri vocaboli analoghi. Non Cagots, che appare per la prima volta nel 1551. In origine, dunque, questi individui erano detti Christiani. Non poteva trattarsi di ariani. I Cagoti probabilmente non avevano nulla a che fare con i Goti. Una falsa pista.

Un’altra teoria molto dibattuta li voleva lebbrosi. La malattia giunse in Europa dall’Oriente puttygen , era all’epoca incurabile e si considerava ereditaria. Il medico de Chauliac descrisse nella sua opera Grande Chirurgie (1383) le caratteristiche fisiche salienti dei Cagoti che, secondo lui, corrispondevano a quelle dei lebbrosi: calvizie, rotondità degli orecchi e degli occhi, narici dilatate, labbra carnose, voce nasale, sguardo fisso. Manco a farlo apposta, i Cagoti veneravano particolarmente san Nicola di Tolentino che era proprio il patrono dei lebbrosi.

Di certo l’isolamento forzato in cui vivevano i Cagoti può aver contribuito all’identificazione delle loro comunità con quelle dei malati di lebbra. Ma anche questa teoria presenta dei punti deboli. La lebbra era un male molto diffuso in tutta l’Europa medievale, mentre i Cagots vivevano soltanto in alcuni territori dei Pirenei. Inoltre le maggiori epidemie ebbero luogo nei secoli VI e VIII, mentre i Cagoti appaiono nei documenti ufficiali soltanto nell’anno Mille. A ciò si aggiunge la testimonianza del letterato Charles Du Cange che scrisse nel suo Glossarium Manuale (XVII secolo): “I Cagoti non erano monaci, né eremiti e nemmeno lebbrosi(…) bensì una stirpe odiata da tutte le altre”.



Antica porta dei Cagoti murata. Chiesa Saint-Martin de Moustey. © Jibi44 CC-BY-SA-3.0

Allora chi erano? Andiamo alle radici. Il primo documento che attesta l’esistenza di queste genti, parla di un certo Auriol Donat, nato nel Béarn. Auriol proveniva da una famiglia benestante, suo fratello possedeva diversi terreni. Alcuni di essi furono ceduti, insieme alla persona stessa di Auriol, all’abbazia di Sylva Bona, la quale apparteneva al convento di San Vincenzo.

Si trattava di una fondazione particolare e di grande prestigio. Il complesso sacro era stato costruito sulle fondamenta di un luogo di culto cristiano risalente al V secolo in un bosco sacro (latino: silva) intitolato al dio celtico Lug. Da questa divinità derivò il suo nome la località Lucq de Béarn. E proprio qui era insediata la più antica comunità cagota di cui si abbia notizia. Prima del XIV secolo questa cagoterie vantava dei capi importanti, tra cui un certo Peyroulet, signore della crestiantat de Lucq. Ed ecco finalmente aprirsi una porta sul mistero dei Cagoti: Peyroulet era un maestro costruttore, definito roi d’argot, il re dell’argot, il linguaggio segreto della confraternita dei costruttori.

Nel mestiere dei tagliatori di pietra si cela la chiave all’enigma dei Cagoti. Oltre al termine Chrestianus, ce n’è infatti un altro, altrettanto antico, che serviva a definire queste genti: Gaffet, Gafo oppure Caffo. E non si può non riconoscere l’affinità con l’appellativo Gavot, nome simbolico dei membri della confraternita di costruttori ottocenteschi Compagnons du Devoir de Liberté. Nelle comunità cagote c’erano diversi maestri costruttori che appaiono negli incartamenti del Béarn e di Navarra. In epoca più tarda, invece, molti Cagoti spiccano tra i falegnami.

Nella società dell’Alto Medioevo la posizione dei maestri costruttori era più onorata di quella dei mastri falegnami. Questo rispecchia la condizione dei Cagoti nel corso dei secoli. Nei primi tempi i documenti indicano, infatti, la presenza di cagoti agiati come Auriol Donat, al contrario delle epoche più tarde Il processo peggiorativo della situazione cagota inizia tra il 950 e il 1000. Ma quale avvenimento, occorso nell’arco di questi cinquant’anni, portò alla rovina dei costruttori cagoti? Quale fatto determinò il loro declino sociale da maestri costruttori a falegnami?

Nell’anno 910 fu fondato l’Ordine Cluniacense, che in breve tempo divenne il più potente d’Europa. Di pari passo con l’aumento dell’influenza di Cluny, peggiorava la situazione dei Cagoti. Più le abbazie cluniacensi si moltiplicavano, più i Cagoti erano emarginati. Eppure la rapida espansione cluniacense esigeva l’opera di maestri costruttori. Perché allora i Cagoti persero terreno? La risposta deve essere cercata nella rivalità fra le confraternite di costruttori.

La richiesta crescente di Cluny portò alla concorrenza più spietata. Le confraternite rivaleggiavano per ottenere gli incarichi. Soprattutto due di esse : i Fils du Père Soubise e gli Enfants de Maître Jacques. I primi erano prevalentemente falegnami, i secondi veri maestri della pietra. Ed è proprio tra gli Enfants che troviamo i Cagoti. Gli Enfants de Maître Jacques avevano costruito gli edifici sacri situati lungo la rotta che portava a Santiago di Compostela. Un itinerario dalle origini precristiane, la cui esistenza fu trasmessa alla posterità dai monaci mozarabi che salvarono la memoria del cammino collegandolo alla leggenda dell’apostolo San Giacomo.

Originariamente il pellegrinaggio a Santiago non aveva nulla a che fare con San Giacomo. Era, invece, un viaggio iniziatico ai confini della terra conosciuta, dai Pirenei sino all’Oceano Atlantico, il mare celtico dei morti. È probabile che la causa della rovina dei Cagoti sia stata lo stretto legame degli Enfants de Maître Jacques con la tradizione pagana. Si può pensare che il potente Ordine Cluniacense abbia preferito i Fils du Pére Soubise agli Enfants cultori di un pensiero poco ortodosso, precipitando questi ultimi nella rovina.



Soltanto dopo la fondazione del nuovo Ordine Cistercense, la fortuna cambiò il suo corso e gli Enfants tornarono alla ribalta. Lavorarono per l’Ordine del Tempio. Il loro nome fu mutato. Divennero gli Enfants du Salomon. Poi, con la caduta dell’Ordine Templare, caddero anche gli Enfants du Salomon. Filippo il Bello ordinò lo scioglimento della confraternita di costruttori templari, li perseguitò. Gli Enfants furono costretti a cercare rifugio presso altre corporazioni. Le loro tracce emergono dall’ombra soltanto più di quattrocento anni dopo, durante la Rivoluzione francese, quando erano attivi come Compagnons du Devoir de Liberté, detti più semplicemente Gavots.

Ecco svelato il segreto dei Cagoti. Se i perseguitati Enfants du Salomon alla caduta dell’Ordine del Tempio persero il nome e la fama, i Cagoti pirenaici divennero addirittura dei reietti. Dall’arte di maestri della pietra si adeguarono a quella, più modesta, di falegnami. Con il passare del tempo, nessuno ricordava più i momenti di gloria che avevano conosciuto gli architetti del Cammino di Compostela. Il loro segno, però, rimase scolpito sugli edifici sacri. Era lo stesso che avevano adottato i loro predecessori, gli Enfants du Maître Jacques, e che i Cagoti portavano cucito sugli abiti: la zampa d’oca.

Nel 1314, dopo la morte dell’ultimo Gran Maestro del Tempio, a Parigi si diffondevano le cosiddette corti dei miracoli. Questi piccoli mondi di quartiere erano i rifugi di ladri, mendicanti e reietti. Qui i maestri dell’argot (la lingua segreta) regnavano sovrani. Victor Hugo ne parla nel suo capolavoro, il romanzo Nôtre-Dame de Paris, Nostra Signora di Parigi. Il suo personaggio Henri Sauval è uno degli ultimi capi della più grande corte dei miracoli parigina. Uno degli ultimi principi dei Cagoti. Uno che parlava l’argot.


sabato 26 giugno 2021

A cosa era dovuta la pessima fama dei soldati lanzichenecchi?

I lanzichenecchi erano mercenari.

Ciò già fa intuire in parte il motivo della pessima fama di cui godevano all'epoca. I mercenari infatti, essendo per l'appunto truppe al soldo di un committente, non erano garanzia di lealtà e cambiavano schieramento ogni qual volta fosse giunta un'offerta più alta. Lo stesso Machiavelli, così come Polibio, denunciava la pericolosità di queste truppe e ne sconsigliava l'uso.

Ciò però non giustifica del tutto la celebre nomea dei lanzichenecchi. Nel corso dei secoli si sono susseguite un enorme numero di compagnie di mercenari e non tutto erano così mal viste. Le compagnie di ventura ad esempio erano molto apprezzate in epoca tardo medievale. Molte città preferivano infatti pagare un esercito quando ce n'era bisogno piuttosto che mantenere una propria costosa forza militare anche in tempi di pace.

L'alternativa era quella di servirsi dei cittadini e formare un esercito solo in caso di guerra ma come sappiamo ciò non è mai conveniente quando si ha a che fare con vicini insidiosi: innanzitutto uomini non addestrati non possono reggere il ritmo di una guerra; in secondo luogo, privare la città dei propri artigiani e contadini porta in poco tempo ad una crisi di tipo economico e sociale.

Insomma, i mercenari, per quanto mal visti, non godevano comunque della fama cui invece dobbiamo la celebrità dei lanzichenecchi. Dunque vale la pena soffermarsi proprio su di essi. La parola landsknecht significa servo della terra o servo rurale. Ciò perché coloro che si arruolavano nelle compagnie mercenarie tedesche erano all'epoca i figli maschi non primogeniti delle famiglie contadine proprietarie di appezzamenti. Solo il primogenito infatti ereditava i possedimenti mentre gli altri figli avrebbero dovuto o lavorare per lui, oppure cercare fortuna altrove. Questi figli cadetti optavano dunque per la vita militare entrando nelle compagnie di soldati che, almeno in principio, essendo truppe irregolari, accettavano chiunque potesse contribuire, con due braccia in più, alle battaglie.

In principio comunque questi mercenari non erano inquadrati in veri e propri ranghi ed anche la gerarchia era spesso rozza e poco articolata. Fu solo sotto l'Imperatore Massimiliano I che queste forze iniziarono ad avere una struttura più o meno standardizzata, venendo per l'appunto ingaggiate dall'Impero in molte occasioni a partire dal 1486. Seguendo l'esempio dei mercenari svizzeri, Massimiliano voleva adoperare queste truppe come carne da macello. In molte battaglie infatti costituivano la massa dell'esercito imperiale e molti lanzichenecchi venivano pagati al doppio soldo (solitamente coloro che partivano per primi o che ricoprivano ruoli importanti). Con il passare degli anni però, la crescente inflazione e la scarsa solvibilità dei committenti (i lanzichenecchi erano adoperati non solo dall'Imperatore ma anche dai vari principi e signori locali) e dei reclutatori fecero sì che il saccheggio divenisse la principale forma di guadagno dei soldati.

Ma sarebbe sbagliato attribuire a questo fatto in particolare la loro pessima fama. Dopotutto essi non erano gli unici ad operare il saccheggio. Certo è che ciò, unito alla scarsa igiene dovuta alle umili origini, alla frequentazione continua di prostitute (tra le quali alcune vivandiere) e all'inadeguatezza di campi e strutture, ha contribuito a plasmare la loro immagine. Inoltre la scarsa igiene permetteva anche il diffondersi di malattie e morbi (in particolare la peste), da qui la fama di guerreri untori.



Ma il passo decisivo alla consolidatione della loro fama è senza alcun dubbio il famoso Sacco di Roma del 1527. L'Imperatore Carlo V mandò in Italia (con l'intento di disonorare Roma) 14.000 lanzichenecchi. Il motivo di questo attacco, perpetrato attraverso mercenari e non truppe imperiali, era quello di rispondere all'offesa della Lega di Cognac: una lega anti-imperiali ove, tra tutti, spiccavano la Francia di Francesco I (acerrimo avversario di Carlo) e Papa Clemente VII. Fu proprio la posizione dello Stato Pontificio che fece andare il sovrano su tutte le furie. Carlo, Imperatore del Sacro Romano Impero e che addirittura, in quanto sovrano di Spagna, godeva del titolo di Sua Maestà Cattolica, veniva tradito dalla Chiesa che egli stesso difendeva dagli attacchi dei riformatori (gli Asburgo rimasero cattolici, al contrario di molti nobili tedeschi).

Il comando dei lanzichenecchi era affidato al Duca Carlo III di Borbone-Montpensier (grande condottiero francese avverso a Francesco I) ma sul campo il vero capo era Georg von Frundsberg: fiero sostenitore della Riforma ed assolutamente avverso al Papa ed alla Chiesa di Roma. Costui avrebbe voluto, in cuor suo, impiccare pubblicamente Clemente VII. Le truppe dovettere, prima di giungere a Roma, affrontare molte difficoltà e scontrarsi con altri eserciti e ciò non fece altro che alimentare la determinazione di von Frundsberg e dei suoi uomini. Arrivati nella Aeterna Urbe, i lanzichenecchi misero a ferro e fuoco la città. Per volontà del loro capitano, andarano contro ad ogni possibile onore militare (onori che, a dire il verozl, i lanzichenecchi rispettavano raramente). Per otto giorni i romani non ebbero scampo e lo stesso Clemente VII riuscì a salvarsi per un soffio. Tale fu la brutalità di questi barbari (che diffusero anche la peste) che Carlo V cercò di richiamarli all'ordine, ma non vi fu modo di fermarli.

Irritati e nervosi dopo mesi di viaggio e battaglie ed aizzati dal loro capitano contro Roma ed i romani, i lanzichenecchi saccheggiarono di tutto (come detto, i bottini di guerra erano ormai prassi) ma non si limitarono a ciò. Stupri, violenze, massacri di ogni genere furono perpetrati a persone del tutto innocenti e senza possibilità di difendersi.

A questo episodio si deve la pessima fama dei lanzichenecchi. In Italia poche cose inorridivano e spaventavano quanto i lanzichenecchi - coloro che avevano ucciso Roma - e di conseguenza così fu per le culture affini a quella italiana ed in generale nelle nazioni cattoliche.

Sarebbe quasi il caso di dire che il Sacco di Roma sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: già prima i lanzichenecchi erano considerati barbari mercenari portatori di malattie, ma da quel momento la loro reputazione prese inevitabilmente la strada che noi tutti conosciamo: ai confini dell'umano.


venerdì 25 giugno 2021

È vero che gli arcieri di Enrico V ad Agincourt hanno combattuto senza pantaloni e senza calzoni a causa di una grave dissenteria?

Ci sono molti miti che circondano l'intera faccenda e questi sono ulteriormente complicati da chi non sa cosa indossavano le persone in quel periodo.

Le traduzioni sono irte di pericoli come sempre, ma quello che sembrano suggerire è che la calzamaglia (le calze lunghe, a questo punto della storia, sono state indossate fino a circa le ginocchia).

Questo è il modo in cui la calzamaglia è stata indossata completamente sollevata



In diverse scene qui sotto troviamo la calzamaglia abbassata raffigurata tra gli uomini che eseguono lavori manuali. La calzamaglia era tipicamente legata al giubbotto, ma con il caldo o lo sforzo potevano essere lasciati sciolti e spinti fino al ginocchio, in modo da formare qualcosa di simile ai calzini. Va da sé che questo permette una grande circolazione intorno alla parte superiore della gamba.

Si noti che nella prima foto l'uomo si è anche spogliato fino alla camicia con il suo giubbotto intorno alla vita. Sullo sfondo si vedono persone che indossano la stessa calzamaglia ma legata al loro giubbotto piuttosto consumato. Si noti anche che tutti loro indossavano ancora biancheria intima di lino.







Come potete immaginare questo equipaggiamento consente di avere un po' d'aria per rinfrescare le parti intime e, a differenza di quanto accade indossando la biancheria intima alle ginocchia, si può effettivamente correre e combattere in questo modo. Come potete vedere sopra le persone impegnate in lavori pesanti hanno adottato questa configurazione di abbigliamento che francamente sembra che ti raffreddi meglio dei pantaloncini moderni. In fretta permette anche un facile accesso alla biancheria intima vera e propria.

Ora c'è un dibattito su quanti ad Agincourt abbiano effettivamente avuto la dissenteria.

Quello che è chiaro è che la cena a base di pesce ad Harfleur ha fatto ammalare molti uomini. Dopo la caduta della città alcuni dei malati sono stati mandati invalidi in Inghilterra, mentre il resto si è spostato via terra verso Calais.

È qui che gli storici si dividono sulla questione, c'è chi sostiene che quasi tutti i malati furono lasciati indietro mentre solo quelli abbastanza sani continuarono, mentre altri suggeriscono che solo i malati gravi e i feriti furono riportati indietro. Uno dei cronisti inglesi che non era presente afferma semplicemente che moltissimi sono stati colpiti da dissenteria. La storica moderna Anne Curry ha esaminato alcune delle prove, come le liste dei malati, e ha concluso che praticamente tutti coloro che si erano ammalati ad Harfleur sono stati rispediti in Inghilterra.

Forse la maggior parte dell'esercito di Agincourt aveva la dissenteria, forse solo pochi l'avevano. Non lo sapremo mai con certezza.

Quello che trovo più interessante è sapere se i combattimenti con la calzamaglia abbassata possono essere legati o meno alla dissenteria. Come avete visto sopra nelle immagini, si trattava semplicemente del "vestito da contadino" per mancanza di parole migliori.

Se gli americani in Europa soffrono di intossicazione alimentare e qualcuno nota che molti americani in Europa indossano orribili pantaloncini da viaggio, ciò non significa che gli americani indossino pantaloncini da viaggio perché si cagano costantemente addosso.

Le fonti che citano gli arcieri di Agincourt che indossano la calzamaglia fino alle ginocchia sono le stesse che affermano che i combattenti non avevano l'armatura o erano equipaggiati solo con asce e martelli. In altre parole, indossavano l'abbigliamento dei lavoratori.

Non vedo un legame tra gli arcieri che vengono descritti come portatori dei loro abiti tipici degli uomini che lavorano e quelli che hanno la dissenteria, questo è un collegamento stabilito da uno storico moderno che forse non conosceva la moda tradizionale dei primi anni del XV secolo.

giovedì 24 giugno 2021

I fossati erano davvero usati intorno ai castelli? O è tutta una finzione cinematografica?


Lo scopo di un fossato non era SOLO quello di creare un ostacolo.
Veniva costruito anche per scoraggiare la creazione di tunnel…!
Il tuo castello è forte se lo sono le sue mura, e le tue mura sono forti se sono resistenti le fondamenta su cui poggiano.
Se il tuo castello si trova su una roccia, non è un vero problema. Tuttavia, se si trova sul terreno, c'è una tattica che il nemico utilizzerà per espugnarlo: scaveranno un tunnel sotto le mura del tuo castello, sostenuto da travi di legno. Quindi daranno fuoco alle travi per far crollare il tunnel.


Ovviamente, si possono usare delle tattiche contro gli scavatori di tunnel: capire dove sono i tunnel nemici e scavare altri tunnel per intercettarli.
Complicato.
Oppure, potresti semplicemente rendere impossibile la creazione di questi tunnel circondando di acqua i castelli.


Ecco come appariva la Torre di Londra nel 18° secolo. Un lato è protetto, ma gli altri tre lati sarebbero stati vulnerabili alla possibilità di scavare dei tunnel sotto le mura. Quindi furono creati dei fossati per rendere impossibile la creazione di tunnel - l'acqua sarebbe penetrata in qualsiasi tunnel e comunque il peso dell'acqua molto probabilmente avrebbe fatto collassare il più solido dei tunnel.


Ecco un disegno che mostra le conseguenze di un tunnel costruito con successo: e si tratta di eventi che sono successi davvero.
I fossati non devono essere profondi. Probabilmente puoi guadarne uno. Puoi sicuramente riempirne uno con dei materiali a portata di mano.


In questo diagramma, gli attaccanti non sono affatto rimosso il fossato. Ne hanno colmato una parte e la torre d'assedio può raggiungere le mura. Ma quelle mura almeno sono ancora in piedi.


mercoledì 23 giugno 2021

Nel Medioevo, quali erano le possibilità per una sposa di scappare da un matrimonio combinato?

 





Niente. E perché dovrebbe?

Di solito i genitori sanno meglio di chiunque altro cosa è bene per gli interessi di tutta la famiglia. I matrimoni combinati erano praticamente limitati solo alla nobiltà: i borghesi e i contadini si sposavano per amore.

I matrimoni erano una cosa seria (entrambe le parole in grassetto) tra la nobiltà. Serio, perché legare le famiglie con i vincoli del matrimonio era fare politica. Affari, perché le persone erano prima i rappresentanti delle loro famiglie e solo dopo gli individui. I nobili, sia maschi che femmine, dovevano mettere da parte i loro interessi personali e pensare a quelli delle loro famiglie.


martedì 22 giugno 2021

In epoca medievale, quando le persone non si lavavano molto, come potevano fare sesso senza essere respinte?

Se in epoca medievale un tizio non si fosse lavato molto, possiamo stare sicuri che sarebbe stato respinto…

È solo col Rinascimento che le persone riducono la loro igiene personale, in parte perché Riforma e Controriforma vedono di mal’occhio le terme e i bagni pubblici (dove solitamente ci si lavava tutti assieme, uomini e donne), in parte perché la sifilide — appena importata dalle Americhe — dava la sua mano nel convincere le persone che era meglio evitare certi luoghi…



E così la meravigliosa usanza romana dei bagni pubblici, che permettevano l’igiene personale di chi non era abbastanza ricco da potersene permettere uno personale, rimase viva solo agli estremi della civiltà romana: in Scandinavia (la sauna) e nel Califatto (l’hammam).


lunedì 21 giugno 2021

Alcune informazioni interessanti sui Vichinghi?

  • Un re Nordico unisse per poco la maggior parte delle isole Britanniche e la Scandinavia Occidentale,sotto il suo regno chiamandolo: Impero del Mare del Nord.


  • Le navi vichinghe potevano viaggiare anche per 200 km al giorno, è una velocità che non aveva mai raggiunto nessun'altra nave.

  • I nordici si curavano molto per l'epoca. Si lavavano una volta a settimana, si pettinavano ogni giorno, e cambiavano i loro vestiti regolarmente.

  • I nordici erano alcuni dei migliori coloni del mondo. In un paio di generazioni i coloni originali si adattavano alla cultura, alla lingua e alla religione della zona in cui si insediavano.


  • Anche se conosciuti come guerrieri, i nordici erano mercanti molto bravi. Con rotte mercantili e mercati in quasi tutta Europa.



  • Le donne nordiche avevano molto potere all'epoca dei Vichinghi. Potevano divorziare, ereditare terre e potevano persino andare in guerra a fianco degli uomini.

  • La Guardia Varangiana (Guardiani Nordici dell'impero Bizantino) avevano il diritto di polutasvarf cioè saccheggiare il proprio palazzo,garantito dall'imperatore. Dopo la sua morte i guardiani potevano prendere tutto l'oro e i gioielli che potevano trasportare e andare via da Costantinopoli.

  • I Nordici amavano la poesia e la musica. Gli Skald,l'equivalente Scandinavo dei bardi, avevano un ruolo importante a corte ed erano rispettati dagli Jarl.

  • Thursday(Giovedì) in inglese prende il nome dal dio Nordico Thor.

  • Davano in pasto una zuppa alle cipolle ai feriti in battaglia, e se dalla ferita usciva la puzza di cipolla,l'arto veniva amputato, perchè reputato insalvabile,

  • Dopo la cristianizzazione dell'area, i nuovi Nordici Cristiani avrebbero costruito molti ponti e strade. Credevano che queste avrebbero aiutato l'anima a raggiungere il paradiso.

  • Le società Nordiche generalmente non hanno praticato la pena capitale,fino al momento in cui la Scandinavia è stata cristianizzata. Praticavano il Guidrigildo, un'usanza Germanica. Era una somma di denaro che si doveva pagare alla famiglia in caso di omicidio, la somma variava in base al ruolo della persona deceduta nella società.

  • I Nordici sono stati i primi Europei ad arrivare nel Nord America. Lief Erikson aveva guidato la spedizione c he avrebbe trovato la colonia di Vinlandia, ora Canada).