domenica 5 giugno 2022

Come riuscivano due armate a trovarsi nell'antichità?

Gli antichi eserciti in campagna di solito viaggiavano con almeno piccoli complementi di esploratori. Gli eserciti a base di fanteria come i romani avevano contingenti di cavalleria che servivano a ricognizione di ruoli e fanteria leggera che poteva anche cercare l'esercito. Gli eserciti pesanti della cavalleria erano intrinsecamente mobili e qualsiasi contingente poteva servire da forza di scouting.

Per eserciti abbastanza grandi, ci sarebbero evidenti segnali rivelatori che una grande forza militare era arrivata nell'area. Terreni agricoli saccheggiati, sentieri sulle strade, accessori scartati, campeggi abbandonati, ecc. Se l'esercito nemico avesse attraversato villaggi e città, la gente del posto avrebbe potuto essere consultata per scoprire cosa aveva fatto l'esercito e dove stava andando l'esercito.

In alcuni casi, dove era in gioco l'onore dei generali o l'esito di una battaglia, gli eserciti si informavano reciprocamente delle rispettive posizioni e coordinavano un punto d'incontro su un campo di battaglia. In altri casi, un esercito ha lanciato una sfida affermando la sua posizione e chiedendo a un altro esercito di venire e affrontarlo sul campo.

In generale, per gli antichi eserciti non era così difficile trovare altri eserciti a meno che un esercito non volesse dare battaglia. I Parti furono il miglior esempio di ciò nel mondo antico. Quando i romani tentarono di invadere e ingaggiare i Parti in battaglia, gli eserciti dei Parti sfruttarono il vantaggio di mobilità posseduto dalle loro unità a base di cavalli e rimasero lontani dai Romani in battaglia. I romani non furono mai in grado di trovare gli eserciti dei Parti a meno che non fosse in circostanze partiche.

Secondo la logica, era più facile per i difensori trovare eserciti attaccanti. Il difensore conosce meglio il territorio, di solito ha il vantaggio di una popolazione amica e ha il lusso di scambiare spazio per il tempo. L'attaccante entra in un territorio sconosciuto, sperimenta una resistenza ostile ed è più colpito dalla nebbia della guerra.



Catafratti dei Parti. I Parti avevano una cavalleria leggera e pesante all'interno del loro esercito, armati con varie armi da archi a lunghe lance simili a lance.


sabato 4 giugno 2022

La gente mangiava carne ogni giorno nel Medioevo?

Solo i nobili mangiavano carne ogni giorno, tranne che durante la Quaresima. I contadini mangiavano raramente la carne. Nell'Inghilterra medievale i contadini allevavano gli animali. Quindi i loro nomi sono germanici come suino (Schwein), gallina (Hahn), mucca (Kuh) e pecora (Schaf). I nobili erano normanni, quindi i termini per la carne sono latinati come maiale (porc), pollame (poulet), manzo (boeuf) e montone (mouton).

I nobili avevano solo il privilegio di cacciare la carne. Quindi l'animale è chiamato cervo (Tier). La carne si chiama cervo (cervo).



Durante la Quaresima venivano importati dalla Scandinavia merluzzo essiccato (bacalao) e aringhe in salamoia. Sir John Falstolf difese con successo una carovana inglese piena di aringhe in canna durante la Guerra dei Cent'anni. Quando i norvegesi si convertirono al cristianesimo. Hanno fermato le incursioni vichinghe. Sono diventati esportatori di pesce. Il re danese fece pagare pedaggi alle navi che entravano e uscivano dal Mar Baltico, fino a quando l'Impero britannico non disse loro di fermarsi. (Immagino che fossero ancora vichinghi.)


venerdì 3 giugno 2022

Quale secolare omicidio non verrà mai risolto?

Roma, 14 giugno 1497.



È una fresca notte primaverile in cui Roma è immersa in un sonno profondo. Nei pressi del Tevere si aggirano ombre furtive di quattro uomini, seguite da quella di un cavaliere misterioso che trasporta un cadavere.

I quattro lo sollevano e lo gettano in acqua, per poi scomparire inghiottiti dalle fauci del buio, convinti che nessuno li abbia notati. Non è così: un barcaiolo ha visto tutto e il giorno dopo racconta la vicenda alle autorità papali.

Dalle acque del fiume viene rinvenuto un corpo martoriato da nove pugnalate; il cadavere è quello di Giovanni Borgia, figlio prediletto di papa Rodrigo e capitano delle armate pontificie. Era un ventenne scapestrato, donnaiolo e attaccabrighe.



La sera dalla scomparsa era stato a cena nel palazzo di sua madre insieme ai fratelli Cesare e Goffredo e dopo il banchetto si staccò dal gruppo. Nessuno lo rivide più vivo. Il 16 giugno viene recuperato il cadavere ed il papa, devastato, pretende che venga trovato il colpevole.

I sospettatati sono numerosi poiché Giovanni aveva molti nemici. Intrighi passionali, vendette private o giochi di potere lo hanno condotto alla morte. Inoltre i Borgia avevano tanti nemici che è difficile dire chi non avesse un movente.

E se invece fosse stato proprio uno della famiglia ad uccidere “Juanito”? Roso dall’invidia per i favoritismi accordati al fratello, Cesare era desideroso di prenderne il posto. Per volere del padre, era stato costretto a diventare cardinale, ma la sua vera indole era quella di condottiero.

In effetti dopo la morte del fratello poté realizzare il suo sogno. Le indagini si conclusero dopo qualche settimana con un nulla di fatto. Solo il Tevere conosce la verità di ciò che accadde in quella notte di sangue.


giovedì 2 giugno 2022

Un esempio di coraggio del passato che sorprende ancora oggi

Non so se considerarlo coraggio o qualcos'altro.

Caterina Sforza, signora di Forlì e contessa d Imola, era famosa per essere una combattente nata, come Giovanna d'Arco infatti amava indossare l'armatura e comandare di persona le proprie truppe in battaglia. Per le sue doti guerriere e il suo carattere forte fu soprannominata "la tygre di Romagna".

Si narra che durante l'assedio di una rocca i suoi nemici le avessero mostrato i propri figli tenuti in ostaggio, minacciandoli di ucciderli.

Lei, per nulla turbata, si sporse dalle mura sfidando i nemici e gridò loro:
"Fatelo, se volete. Ho con me lo strumento per farne degli altri!", alzando al contempo le gonne.



Fatto sta che respinse l'assedio salvando anche i propri figli.


mercoledì 1 giugno 2022

Perché nel Medioevo venivano tassate le vedove?

Le vedove che nel XIV secolo si risposavano entro 12 mesi dalla morte del marito dovevano pagare una tassa.



Era una normativa spagnola, che obbligava queste donne a versare due maravedis, la moneta iberica del tempo.

Il motivo? A causa delle numerose guerre ed epidemie, erano svariate le donne che rimanevano senza coniuge. La Spagna del ‘300 era governata dal re Alfonso XI di Castiglia (1311-1350) che combatteva contro i musulmani per la riconquista della Penisola iberica.

La legge prevedeva che le vedove osservassero un anno di lutto prima di un secondo matrimonio perché le notizie relative ai caduti e superstiti erano incerte.

Una volta risposate, avrebbero rischiato di essere vendute come serve insieme al nuovo coniuge se per caso si fosse scoperto che il primo marito era vivo.

Da questa tassa erano esentati gli uomini.



martedì 31 maggio 2022

Il fuoco greco


Il fuoco greco fu inventato, verso la fine del VII secolo, dai Bizantini: è a questo popolo che si deve una delle invenzioni più geniali in campo bellico del medioevo. Grazie infatti al fuoco greco i Bizantini riuscirono a prendere di sorpresa gli avversari che, a bordo delle proprie imbarcazioni, dovevano fare i conti con incendi indomabili sui quali l’acqua non sortiva alcun effetto.
Cos’è il fuoco greco?
Il fuoco greco era una miscela incendiaria che oggi sappiamo essere composta da pece, zolfo, nafta, salnitro e calce viva. Al tempo, la ricetta del fuoco greco veniva custodita gelosamente, tanto che solamente l’imperatore e pochi artigiani specializzati sapevano da cosa era composta questa miscela incendiaria. Effettivamente, è stato proprio grazie a questa invenzione innovativa che i Bizantini sono riusciti a vincere diverse battaglie ed è sempre stato grazie al fuoco greco che riuscirono a respingere il secondo assedio di Costantinopoli e a sconfiggere quindi gli arabi musulmani.
A dire il vero, l’espressione fuoco greco fu coniata dalle popolazioni straniere perchè i bizantini chiamavano la miscela fuoco liquido e fuoco romano.
Come funzionava il fuoco greco?


La particolarità del fuoco greco, che ne ha determinato l’enorme successo, era il fatto che questa miscela provocava incendi che non potevano essere neutralizzati con la semplice acqua. Anzi, per via della presenza della calce viva, questa non faceva che alimentare ulteriormente l’incendio! La miscela incendiaria veniva messa in grandi otri di pelle o di terracotta che venivano collegate a tubi di rame e spruzzata direttamente verso le imbarcazioni avversarie. In alternativa, i vasi venivano lanciati attraverso le petriere e gli avversari non potevano fare nulla per spegnare l’incendio che divampava.
Spegnere il fuoco liquido era un’impresa pressoché impossibile all’epoca: solamente i bizantini, che ne conoscevano la ricetta, erano in grado di spegnere gli incendi generati da questa miscela potentissima. Oggi sappiamo che l’unico modo per neutralizzare il fuoco greco era utilizzare urina, aceto o sabbia. All’epoca però gli invasori non sapevano che questo fosse il segreto per spegnere il fuoco liquido e fu proprio tale segreto a determinare il successo dei bizantini in numerose battaglie.
Fuoco Greco: il petrolio nel passato


La base del fuoco greco era costituita da petrolio, il che testimonia il fatto che nell’antichità questo liquido infiammabile era già ben conosciuto ed utilizzato. A dire il vero però, non sono stati i Bizantini i primi ad impiegare il petrolio a scopi bellici: già nell’Iliade Omero narra di un fuoco perenne che veniva lanciato contro le navi greche.


lunedì 30 maggio 2022

Cos'è un carroccio?

Il carroccio era un grande carro in cui vi erano i simboli dei comuni italiani nel medioevo, e con cui andavano in battaglia. L'esempio più famoso è quello del carroccio con cui i comuni della lega lombarda combatterono contro Federico I Barbarossa nella vittoriosa battaglia di Legnano. Fu famoso anche il carroccio fiorentino catturato dai senesi nella battaglia di Montaperti nel 1260, ed esposto come un trofeo nella cattedrale di Siena, almeno fino al 1500, di cui rimangono le antenne che sostenevano le bandiere. Praticamente era un fortilizio mobile in cui i difensori si raccoglievano.





Una delle antenne conservate a Siena