mercoledì 20 aprile 2022

Pieno Medioevo

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Il Medio Evo detto «classico» o «centrale» o «pieno Medioevo» è il periodo intermedio che collega il Basso Medioevo e l'Alto Medioevo, e si estende nei secoli XI, XII e XIII, corrispondendo quindi ad un apogeo del Medioevo, da cui i concetti di "Alto", poi di "Basso".
Infatti, quando gli storici cristiani hanno diviso questo periodo della storia in tre, essi hanno determinato che questo culmine non poteva che essere associato con l'età d'oro delle Cattedrali romaniche (fine XI, XII secolo) e poi gotiche (soprattutto nei secoli XI e XII). Queste denominazioni di alta e bassa sono squisitamente soggettive, così come la nozione di Medioevo, che è stato inventato nel tempo moderno,da filosofi dell'Illuminismo che volevano svalutare il periodo di circa un millennio coincidente con la piena affermazione della cristianità in Europa, a beneficio di quello che chiamavano il "Rinascimento".
Il periodo considerato è quindi quello che va dall'XI al XIII secolo (c. 1000–1300) cui fa seguito il Basso Medioevo, il quale termina convenzionalmente prima del 1500 (nel 1492, anno della scoperta dell'America o nel 1453, anno della fine dell'Impero Romano d'Oriente, a seconda). Nella storiografia italiana il periodo del Pieno Medioevo o Medioevo classico è talvolta compreso nel Basso Medioevo.


martedì 19 aprile 2022

Perché i cavalieri templari furono perseguitati nonostante il loro importante contributo per il mondo cristiano?


Perchè il re di Francia Filippo IV, «voleva solo soldi».
Introduzioni stupide a parte, il tragico epilogo del famoso ordine religioso va ricercato nella circostanza che esso era troppo potente e soprattutto troppo ricco, ma estremamente vulnerabile. Detta così potrebbe sembrare paradossale, ma in sintesi la motivazione è davvero questa. Vediamo perché.


Senza dilungarsi eccessivamente l’ordine dei templari, così come molti altri ordini religiosi cristiani, nacque nel XII secolo con lo scopo di difendere luoghi santi e pellegrini che decidevano di recarsi a Gerusalemme. Con il passare del tempo ed il consolidarsi della forza militare dei Templari, fondamentale durante le varie Crociate, il loro potere crebbe a dismisura.
Oltre appunto la loro indubbia valenza bellica, essi assunsero un peso economico fuori da ogni immaginazione. Gestivano una fitta rete di fortezze, proprietà terriere e insediamenti non solo in Terra Santa, ma anche in buona parte dell’Europa.
Ciò fu possibile grazie a vari fattori come il favore della Chiesa, il quale culminò con la decisione di Innocenzo II di esentare l’ordine dal pagamento di tasse e gabelle.
Il vero asso nella manica dei cavalieri era però l’attività bancaria, la quale raggiunse livelli elevatissimi, anche attraverso meccanismi usurai. Si pensi che essi arrivarono a finanziare con ingenti somme molti Stati europei diventandone creditori ed essendo in alcuni casi chiamati a gestire le casse di molti di questi Stati. Proprio questa attività segnò il loro destino nefasto, compiuto ad opera del signore qui sotto.


La Francia di Filippo IV era pesantemente indebitata con i Templari, avendo contratto nel corso del tempo circa 400.000 fiorini di debiti (una cifra esorbitante) con essi. Inoltre questi avevano enormi possedimenti in Francia: abbazie, castelli, terreni agricoli. L’onestissimo sovrano pensò dunque all’unica soluzione possibile per salvare lo Stato sull’orlo della bancarotta e devastato da una grave crisi economica: sopprimere l’ordine e massacrarne i componenti, in modo tale da non dover restituire le somme loro dovute e allo stesso tempo appropriarsi delle loro ricchezze in territorio francese.
“Ufficialmente” la motivazione di tali decisioni non potevano essere quelle reali, così attraverso i propri funzionari il re formulò tutta una serie di accuse infamanti nei confronti dei templari: eresia, connivenza col nemico, sodomia ed altro ancora, ben consapevole che la legge canonica del tempo prevedeva la perdita dei crediti e degli averi per chi veniva condannato per eresia. Con i terribili metodi di tortura dell’inquisizione francese, molti preferirono ammettere le false accuse.
Fu così che il 13 ottobre 1307, molti templari furono convocati con la scusa di accertamenti fiscali e vennero arrestati praticamente in contemporanea.
Molti di questi, a seguito di un processo-farsa, furono condannati al rogo.



lunedì 18 aprile 2022

Come funzionavano le taverne e le locande medievali

Quanto costavano le locande medievali? - Quora

Dipende da che periodo del medioevo si tratta, le Taverne mutano, come i costumi delle persone tra l'Alto e il Basso Medioevo. Cercherò comunque di dare una risposta che vada bene per tutto l'arco do questo periodo.
L'Alto Medioevo è caratterizzato per la sua presenza incredibile di Pellegrini, nasce proprio il concetto di Pellegrinaggio, quindi le Taverne e i primi rifugi per pellegrini fanno la loro fortuna, non solo servendo soldati e mercanti che spesso concludevano i loro affari nel luogo di ristoro, ma anche chi voleva andare in luoghi Sacri o un Terra Santa. Le Taverne erano ubicate sia nei centri urbani che nei piccoli borghi nelle campagne, ma soprattutto nei luoghi di mercato, lungo i fiumi in prossimità di ponti e traghetti e le strade, nei porti; tutti posti nei quali vi era molta gente di passaggio o stanziale. Erano sorvegliate dalle autorità.
La documentazione principale sulla presenza della Taverna nella vita sociale del Tardo Medioevo invece ci è fornita dagli Statuti delle città.
La Taverna medievale era caratterizzata da un’insegna e da dei lunghi sporgenti pali per la birra che però spesso recavano fastidio alla circolazione, e a Londra nel 1375 vi fu un provvedimento che ne limitava a 7 piedi la misura massima di sporgenza dalla facciata.
Lo statuto della città di Verona del 1327 ci trasmette la possibile esistenza di un cortivum o di un porticus: ne è facile dedurre che durante la buona stagione i vini, la birra e l’idromele venivano consumati all’esterno in quello che è altrove definito “circuito della taverna”.
Concludo sfatando un mito, le Taverne di notte dovevano essere chiuse, sempre, anche quelle poche che fornivano un posto dove dormire era tassativo. Era proibito il gioco d'azzardo e la prostituzione. Tuttavia, più la Taverna era ubicata in zone difficili da raggiungere, quindi a volte meno controllate oppure più ricco era il proprietario che riusciva a corrompere le autorità o amico di qualche potente di turno, non mancava il caso di vere e proprie Taverne dedite al gioco d'azzardo o all'essere uno strano ibrido tra una tavola calda e un bordello. Però la notte rigorosamente chiusi, mi raccomando!




domenica 17 aprile 2022

Quanto tempo ci volle all’Europa medievale per recuperarsi dal disastro della peste bubbonica

La Peste del 1656: il Lazzaretto dell'Isola Tiberina - Zhistorica



Se per recuperare si intende il tornare a com'era prima, non recuperò mai.
La catastrofe della peste modificò l'economia, la finanza, la socialità, i costumi.
Nei paesi del centro e nord europa modificò perfino il rapporto tra i cittadini e la chiesa.
Avvenne perchè nel corso della pestilenza i rappresentanti della chiesa imputavano la malattia al fatto che gli uomini si erano allontanati da Dio e perchè cessasse bisognava redimersi, pregare e riavvicinarsi alla chiesa. Ma i cittadini videro che anche i preti, i monaci, i vescovi morivano di peste e iniziarono a pensare che o il clero era corrotto almeno quanto i normali cittadini oppure che quello che dicevano non era vero. E in una situazione tragica e di disperazione come quella le reazioni non erano definibili come calme e tranquille.
Con questi presupposti invece che recuperare il passato è probabile che l'Europa trovò la spinta giusta per uscire dal medioevo.

sabato 16 aprile 2022

Come potevano gli arcieri mongoli a cavallo, sconfiggere una formazione di arcieri con archi lunghi che potevano colpire il cavallo a distanza



Non potevano.
Gli archi dei mongoli a cavallo avevano un peso di trazione di 20-30 kg. Questo è sufficiente per tirare a una distanza di 30–40 metri da cavallo. L'arco è stato appositamente progettato per essere usato da cavallo. Era piccolo e compatto. Le frecce erano in proporzione più piccole e più leggere.
Un mio amico fa tiro a cavallo in modo competitivo. Ho provato a cavalcare e tirare usando il suo cavallo e il suo arco. Ho fallito miseramente. È un'abilità molto difficile da padroneggiare. Soprattutto quando il cavallo non ha familiarità.
Quindi lo scopo di questo arco era tirare e molestare il nemico. Per contrastare gli arcieri nemici hai bisogno di qualcosa di più grande.
I mongoli portavano due archi. Il più piccolo era per il cavallo. Per i "grossi fucili" portavano quelli più lunghi. Questi tiravano in media a una distanza compresa tra 200 e 300 m. Il peso di trazione era di circa 50 kg. Devi smontare dal cavallo e tirare da terra.
Alcuni individui sono stati in grado di tirare ancora più lontano, con la distanza documentata più lontana di 536 metri.
Oggi, gli arcieri mongoli competono a una distanza di 75 metri per gli uomini e 65 per le donne. Il peso di trazione è in media di 25–35 kg. Gli archi di oggi sono più piccoli di quelli grandi portati
dai guerrieri mongoli, ma più grandi di quelli da cavallo.




venerdì 15 aprile 2022

A cosa la "spada del bastardo" o "spada bastarda" deve il suo nome?

La "Spada bastarda" è un tipo di spada usata tra la fine del Medioevo e il Rinascimento, tipicamente era lunga tra i 110 e i 130 cm.


Riproduzioni moderne di spade bastarde


Era una spada un po' più lunga delle spade comunemente usate dai cavalieri, che dovevano essere maneggiate con una mano (perchè ovviamente l'altra doveva essere usata per tenere le redini del cavallo), che erano lunghe intorno ai 90 cm.


replica moderna di una spada da cavaliere del 1200.


Questa spada era però una spada più corta delle spade della fanteria, che invece erano così lunghe (in alcuni casi sfioravano i due metri di lunghezza) che dovevano essere impegnate con due mani. Infatti ad esempio la spada dei Lanzichenecchi tedeschi era chiamata Zweihänder, cioè "A due mani". Erano così lunghe per abbattere nemici a cavallo e spezzare le picche dei nemici.


Una vera spada a due mani del 1500.


La Spada bastarda era una via di mezzo e per questo era chiamata anche spada a una mano e mezza, perchè si poteva usare sia con una che con due mani.

Quindi si pensa che il termine "bastarda" possa riferirsi semplicemente al fatto che era un "incrocio" tra due tipi di spade. Secondo un'altra ipotesi, spada bastarda potrebbe essere un termine dispregiativo perchè i cavalieri che usavano questa spada di solito per impugnarla con due mani non potevano reggere lo scudo con lo stemma della loro casata, di conseguenza non si capiva a quale famiglia appartenessero.


giovedì 14 aprile 2022

Quali fiabe medievali nascondono un fondo di verità


Una è Il pifferaio magico che, nella sua forma originale più drammatica e inquietante, con la scomparsa dei bambini dentro la montagna, sembra rifarsi a un fatto realmente accaduto, come racconta un'iscrizione affissa sul muro di una casa della città di Hameln, risalente al 1600 circa che recita:

Anno 1284, nel giorno di San Giovanni e Paolo, il 26 giugno, un pifferaio con abiti variopinti adescò 130 bambini nati ad Hameln che furono persi al Calvario del Koppen.

La targa racconta un fatto di cronaca che deve aver scosso la popolazione, la perdita di 130 figli della città a causa di un “pifferaio” che li portò a morire sul monte Koppen, sacrificati per una ragione sconosciuta.
La veridicità dell’episodio ci viene non tanto dall’iscrizione, realizzata oltre 300 anni più tardi, ma dalla vetrata di una chiesa, ubicata nella piazza del mercato, nella quale figurava la scena del pifferaio che spinge i bambini all’interno della montagna. La vetrata oggi non esiste più, ma ne abbiamo l’immagine, realizzata attraverso una descrizione che è stata ritrovata in antichi documenti.


E' interessante che nella città c'è tuttora il divieto assoluto di suonare musica nella via “Senzatamburi“ e anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni suono.
Sono state fatte diverse ipotesi per spiegare questo fatto apparentemente storico:
  • I bambini furono portati a morire, perché infettati dal "ballo di san Vito" come narrano la “Cronaca di Erfurt” del 1237 e la “Cronaca di Maastricht” del 1278.
  • I bambini furono costretti a lasciare la città per una nuova Crociata dei Fanciulli o per una campagna militare.
  • I bambini furono protagonisti di una migrazione verso l’Est Europa, in Transilvania, come narrato nella prima versione della fiaba dei Grimm.
  • I bambini sarebbero stati sacrificati durante un rito pagano su un monte poco distante, in un luogo chiamato "Teufelsküche, la “Cucina del Diavolo", dove pare si svolgessero cerimonie orgiastiche, al suono di un pifferaio.
La cucina del diavolo