mercoledì 3 novembre 2021

Quali sono gli eroi nazionali meno eroici e più ‘romanzati’?

Guglielmo Tell, eroe nazionale svizzero, molto probabilmente non è mai esistito



La stessa cosa si può dire di Alberto da Giussano, mitico fondatore della Lega Lombarda e considerato simbolo di lotta contro l'invasore da patrioti risorgimentali, fascisti e leghisti vecchio stampo.

El Cid Campeador ossia Rodrigo Diaz de Bivar eroe nazionale spagnolo, condottiero e politico fu invece un personaggio storico davvero esistito



Anche se ingigantite dall'epica, molte sue gesta furono reali: prese parte direttamente ad alcune battaglie e, grazie al suo piccolo feudo, costituì per anni l'ago della bilancia tra i piccoli regni iberici, spesso rivali tra loro.

Durante il Franchismo rappresentò la sintesi dell'anima spagnola: fiera, coraggiosa e cattolica.

In realtà fu un mercenario che combatté spesso per il miglior offerente. Non disdegnò infatti di allearsi anche con Stati musulmani per combattere quelli cristiani.


martedì 2 novembre 2021

Nel Medioevo la lebbra era diffusa?




Sfortunatamente, sembra che siano stati i Crociati ad aver portato la lebbra in Europa.
La gente medievale era terrorizzata da questa malattia e trattava le sue vittime come - beh - come lebbrosi. Le leggi richiedevano che i lebbrosi trasportassero degli oggetti che facessero rumore, come dei battenti o dei corni per avvertire la popolazione che stavano arrivando.


Si dovevano indossare abiti speciali, compresi dei "guanti" in pelle. Dovevano marcare i loro vestiti in modo distintivo.
Gli era proibito entrare in alcune città e ne venivano allontanati alle porte d'ingresso. Non potevano entrare nelle chiese ed erano costretti ad ascoltare la messa da un "agioscopio", una fessura nei muri delle chiese che consentiva loro di ascoltare le parole del sacerdote.
Mantenere i lebbrosi a distanza era molto importante per i timorosi.
I lebbrosi che chiedevano la carità portavano una tavoletta con una ciotola appesa a un'estremità. In questa maniera chiedevano la carità mantenendosi a debita distanza da chiunque poteva far cadere una moneta o un pò di cibo nella ciotola.
Come migliaia di altri pellegrini del tempo, e come narrato da Chaucer nei suoi "Racconti di Canterbury", i lebbrosi si recavano nei santuari sperando di stare meglio, se non addirittura di guarire. Canterbury in Inghilterra era uno di questi santuari.
I lebbrosi spesso "si accampavano" in campagna, ma alla fine alcune case religiose iniziarono a specializzarsi nella cura di queste sfortunate persone. Da qui sarebbero nati gli ospedali, le cliniche, i dipartimenti governativi, ecc. che aiutano e sostengono le persone in difficoltà oggi.
La vita di un lebbroso era di solito breve e brutale - eccezionalmente brutale per un periodo che poteva essere brutale comunque.


lunedì 1 novembre 2021

Riccardo Cuor di Leone e il Saladino si scontrarono in una delle battaglie più epiche della storia, durante la terza crociata. Come si svolsero gli eventi e come mai Saladino riuscì ad avere la meglio?

Riccardo Cuor di Leone in marcia verso Gerusalemme


In breve: fu la strepitosa ascesa di Saladino e l'unificazione di buona parte del mondo musulmano a permettere ai Saraceni di riconquistare la quasi totalità dei territori che avevano formato gli Stati latini in Terrasanta, e soprattutto la sua capitale Gerusalemme.

Fu un colpo durissimo per i cristiani d'Europa che, a seguito di un accorato appello di papa Gregorio VIII, si accinsero a organizzare una nuova crociata (la terza).

Il primo ad aderire fu l'imperatore Federico Barbarossa, che partì alla volta di Gerusalemme nel maggio 1189. Il suo esercito era così vasto che non si riuscì a organizzarne il trasporto via mare, e il tragitto via terra non fu fortunato. L'imperatore morì annegato durante il guado del fiume Saleph, nel Sud della Turchia, e la maggior parte del suo esercito fu sopraffatta da un'epidemia di peste…

Nell'estate successiva il neo re d'Inghilterra Riccardo I (Cuor di Leone) partì a sua volta per la Terrasanta. Ad Acri, il re si unì al re di Francia Filippo II a Leopoldo V d'Austria, con i quali conquistò la città.

Tuttavia divisioni interne al fronte crociato portarono alla prematura partenza del re di Francia per l'Europa, lasciando il campo e l'iniziativa tutta a Riccardo. Seguì l'epica Battaglia di Arsuf che vide sconfitti i saraceni. Il problema è che nuovi dissidi interni ai crociati, dettati dai diritti all'alquanto ipotetico titolo di re di Gerusalemme, minarono la coalizione cristiana. Dopo alcune battaglie non decisive e un tentativo di Riccardo di assediare Gerusalemme, si giunse, un anno dopo Arsuf, a un accordo che concedeva ai pellegrini cristiani l'accesso alla Città Santa, che tuttavia dovette rimanere sotto il controllo islamico.

Una chicca per gli appassionati di storia, un interessante scambio epistolare fra Riccardo Cuor di Leone e Saladino:

Riccardo a Saladino

I musulmani e i franchi sono entrambi sfiniti. La terra è in rovina, completamente distrutta da entrambe le parti. Le proprietà e le vite da entrambi i lati sono distrutte. Detto ciò, ora tutto ciò di cui dobbiamo parlare è Gerusalemme, la Santa Croce e queste terre. Gerusalemme è il centro della nostra adorazione alla quale noi non rinunceremo mai, anche se dovesse rimanere uno solo uno di noi. Quanto alle terre, ci sia restituito ciò che è da questa parte del Giordano; e ci sia restituita la Santa Croce, cioè ciò che per te è solo un pezzo di legno senza nessun valore, ma che per noi è molto importante: lascia che il sultano la ceda a noi. Allora potremo fare la pace e riposarci da questo costante conflitto.


La risposta di Saladino

Gerusalemme è nostra tanto quanto vostra. Anzi, per noi è più grande di quanto non lo sia per voi, poiché è lì che il nostro Profeta venne nel suo Viaggio Notturno e raggiunse il luogo degli angeli. Che il re non pensi che ci arrenderemo, perché non siamo in grado nemmeno di pronunciare una parola in tal senso tra i musulmani. Per quanto riguarda la terra, originariamente essa era anche nostra. La vostra conquista è stata un incidente inaspettato a causa della debolezza dei musulmani in quel momento. Mentre la guerra continua, Dio non ti ha permesso di costruire qui nemmeno una pietra. Dalle terre nelle nostre mani noi, grazie a Dio, possiamo nutrirci dei loro prodotti e trarne il nostro beneficio. La distruzione della Santa Croce sarebbe ai nostri occhi una grande offerta a Dio, ma l’unica ragione per cui non ci è consentito di spingerci così oltre, è che dal suo possesso potrebbe derivarne qualche vantaggio più utile per l’Islam.


domenica 31 ottobre 2021

Le battaglie medievali erano così brutali come vengono rappresentate nei film?

In Assassin's Creed Valhalla i combattimenti saranno brutali ...



Il medioevo è un periodo molto lungo, quasi un millennio, e con una grande variabilità anche solo all’interno del continente europeo. Per cui qualsiasi cosa si scriva in risposta a questa domanda, si finirà per essere imprecisi.
In molti casi, soprattutto in Italia, si trattava di esigui eserciti di mercenari, il cui obiettivo era misurare le rispettive forze ed evitare per quanto possibile una morte prematura. In Francia nell’alto medioevo si trattava di confronti tra nobili che si conoscevano da anni e che normalmente arrecavano più danni al territorio che a se stessi, credo che ad un certo punto il Papa dovette minacciare di scomunica i cavalieri che bruciavano le case ai contadini per stanare i rivali. La cattura del rivale era molto più ambita dell’uccisione, dato che poteva dare luogo ad un riscatto.
Diverso è il caso della frontiera orientale, dove i confronti con Parti, Arabi, Mongoli ed Ottomani furono estremamente cruenti, vista la natura esistenziale dei conflitti.
Diverso ancora il caso delle battaglie in Asia orientale, dove il numero di morti in battaglia arrivò ad eguagliare le perdite dei conflitti moderni.
Una cosa che difficilmente si desume dai film è che i soldati entravano in battaglia molte volte ubriachi, al fine di sopprimere l’istinto di conservazione che li avrebbe spinti a scappare.
Inoltre durante la classica battaglia medioevale di fanteria le spade non venivano inizialmente sguainate, il primo impatto veniva portato per quanto possibile con armi più economiche e d’impatto come mazze e asce o con picche e lance, le spade invece venivano generalmente utilizzate per letteralmente tagliare le gambe all’esercito in fuga. Per questo motivo i reperti ossei mostrano crani frantumati e tibie tagliate nella parte posteriore.
Da notare anche ciò che provavano i soldati in mezzo alla mischia, sudore, urina, escrementi, sangue, interiora, tutto questo era presente in un campo di battaglia. E comunque gli scontri non erano singoli duelli ma uno scontro generale in cui bisognava uccidere per non essere uccisi, e uccidere il più velocemente possibile e con qualsiasi mezzo, senza riguardi per il nemico.

sabato 30 ottobre 2021

Perché i boia medievali indossavano maschere?

La risposta breve è che i carnefici medievali non indossavano maschere.
Basta guardare queste rappresentazioni medievali di esecuzioni:





L'immagine di Hollywood di carnefici medievali o dei primi anni moderni che indossano cappucci o maschere neri non si trova da nessuna parte in nessuna arte o racconto del periodo: è un mito.
Nell'Inghilterra del diciottesimo secolo i carnefici non solo non indossavano maschere, erano in realtà celebrità, con i fan tra le folle enormi che guardavano le esecuzioni. Fu solo nel tardo diciannovesimo secolo, quando le esecuzioni cessarono di essere spettacoli pubblici e divennero tragedie deplorevoli ma necessarie che i carnefici diventarono più anonimi e iniziarono a indossare maschere durante l'esercizio delle loro funzioni.


Hollywood, che tende a sbagliare praticamente tutto sulla storia pre-moderna, supponeva semplicemente che i carnefici avessero sempre indossato delle maschere. E un boia mascherato crea un'immagine più drammatica in una scena di morte rispetto ai soldati o agli ufficiali in abiti normali che troviamo nel materiale originale.
Come tante altre cose sul Medioevo, questo è un altro mito.





venerdì 29 ottobre 2021

Una delle esecuzioni più cruente con cui venne giustiziato un nobile nel medioevo

Avete presente come muore il fratello di Danerys Targaryen, Viserys, all'inizio della prima stagione del Il Trono di Spade? Provo a ricordarvelo:



Viserys voleva ricchezza e potere, e ricchezza gli venne data, con una bella colata d'oro in testa.

Una fine tutt'altro che originale.

Nel 1599, un governatore spagnolo nel primo Ecuador coloniale fu giustiziato versandogli oro fuso in gola. Gli indiani nativi della tribù Jivaro credevano di essere stati ingiustamente tassati nel commercio dell'oro e, di conseguenza, attaccarono l'insediamento di Logrono e giustiziarono il governatore.


giovedì 28 ottobre 2021

Il duello più idiota della storia

Ne riporterò uno che mi è rimasto impresso non per la spettacolarità o per la stravaganza, ma per le conseguenze, che portarono ad una carneficina, e il futile pretesto usato in questa strage.

La storia è vecchia: due nobiluomini, probabilmente per una donna. Un duello tra i Mignons, i femminelli del re, giovanotti leziosi di corte, che intrattenevano e si intrattenevano con il re.


Il duello dei Mignons, incisione di fine XIX secolo


Il nobile Quelus (o Caylus), che faceva parte dei Mignon del re, provocò un altro Mignon, detto Entraguet, alla vista di quest'ultimo uscire dalla stanza della dama. Quest'ultimo gli diede del mentitore, quindi Quelus ebbe gioco facile ad invitarlo alla tenzone. Bisogna dire che anche le "fazioni" a cui appartenevano i duellanti erano rivali o comunque ostili tra loro. I Mignons erano i cortigiani del Re, ma vi era una fazione legata al duca di Angiò, fratello di Enrico III, e l'altra era protetta dal duca di Guisa, lo Sfregiato, potente e influente nobile .

Il duello si svolse il 27 Aprile 1578, sulla strada per il vecchio ostello, poi Parc des Tournelles, vicino alla Bastiglia, dove di solito ci si trovava per queste faccende, alle cinque di mattino. (Oggi si troverebbe in Place des Vosges.) I padrini si avvicinarono e Ribérac, dalla parte di Entraguet, espresse il desiderio (soprattutto del duca di Guisa), di risolverla senza spargimento di sangue. Al che Maugirac, il padrino di Quelus rifiutò altezzosamente, più volte. I due padrini vennero alle lame, prima ancora dei loro amici duellanti, che comunque erano già in procinto di battersi. Bisogna ricordare che tutti i presenti non avevano protezioni di sorta, quali corpetti o cotte.

Ribérac mise mano alla spada e trafisse al petto il suo rivale, il quale accasciandosi dopo pochi scambi, cadde con la spada tesa in alto, che trafisse la gola del padrino di Entraguet, per pura sfortuna. Maugirac morì subito, mentre l'altro il giorno dopo, a mezzogiorno.

Anche gli altri secondi, si affrontarono a suon di stoccate. Dalla parte di Entraguet, Schomberg, un francotedesco abile, e dall'altra il signore di Livarot, Guy d'Arce; quest'ultimo era provvisto di spada e main gauche, daga d'accompagnamento alla spada, che di solito veniva usata appunto con la mano sinistra. Schomberg, più capace, mise alle strette d'Arce e deturpò quest'ultimo con un mandritto (colpo dato all'interno, con la spada all'altezza del viso), infliggendogli una brutta ferita sulla guancia sinistra. D'Arce infuriato incalzò il rivale abbastanza scompostamente ma con forza, riuscendo a ferire mortalmente il francotedesco al cuore, che morì immediatamente. Livarot invece rimase convalescente per sei settimane.

I due "veri" duellisti si affrontarono, Quelus con la sola spada ed Entraguet con spada e daga. Il primo si lamentò del fatto che il rivale aveva un' arma in più, ma l'altro sottolineò che era perfettamente lecito portare le due armi, poiché erano entrambe parte dell'armamentario da duello, e che era peggio per Quelus se era stato tanto sciocco da dimenticarsi a casa la main gauche. Cosa che in effetti si rivelò fatale, dato che Entraguet soffrì solo un taglio al braccio all'inizio dello scontro, mentre Quelus, che dovette parare le stoccate con le braccia, morì dopo trentatré giorni, il 29 maggio, per una delle diciannove ferite che l'altro gli inflisse. Tra l'altro, questo duello segnò l'importanza della daga, che anche in Spagna e in Italia si usavano con mortale disinvoltura, all'epoca; gli unici due sopravvissuti al duello erano coloro che avevano usato le due armi contemporaneamente.

Comunque, Quelus si rifiutò di fare il nome dell'autore delle sue ferite, fino alla morte. Per questo ed altri motivi, l'origine prettamente "politica" del duello sembra essere errata; io riporto comunque la divisione in fazioni, perché vi sono varie fonti, e non tutte concordi sulla causa del duello, che comunque appare futile.

Quindi, in un duello, quattro morti su sei, uno sfregiato e un ferito lieve. Mica male, eh?

Ma non è finita. Entraguet, che aveva ucciso uno dei favoriti del Re, riparò presumibilmente presso il duca di Guisa, che più tardi intercedette per la sua grazia. Livarot, il nobile sfregiato, cadde in disgrazia a corte, a causa della sua deturpazione, che gli dava una specie di ghigno innaturale sulla parte sinistra del volto. Prima era un Mignon di bell'aspetto, poi veniva schernito anche dallo stesso re. Livarot divenne più irascibile e ombroso, e nel 1581, due/tre anni dopo il casino con Quelus, ricadde nel vizio del duello, a Blois e con un altro giovane che rivolse delle parole a quella che Livarot considerava la sua bella. Il giovane in questione, (Antoine de Hallwin-Maignelay, figlio del marchese di Pienne), però, era appena rientrato dall'Italia; dove aveva potuto studiare, tra le altre cose, la scherma con il maestro Docciolini, che era stato allievo di Achille Marozzo, un importantissimo studioso dell'arte della spada.

L'1 maggio 1581, presso il castello di Blois e dopo pochi scambi, il giovane trafisse fatalmente Livarot al cuore (con una stoccata di cartoccio, tirando al fianco scoperto); il palafreniere di quest'ultimo, però, uccise il giovane pugnalandolo alla schiena con la daga. Il secondo del giovane stordì l'aggressore, che venne impiccato, mentre declamava orgogliosamente il suo gesto.

La storia di un duello evitabile sin dall'inizio, che portò alla morte di sette persone, tra conseguenze dirette e indirette. Non ho parole, quando leggo queste cose. Risolvere le cose con la violenza più cieca, per nulla. Avessero almeno fatto a cazzotti, nessuno sarebbe morto. Forse. Data la follia dei contendenti, non ci giurerei.