mercoledì 16 giugno 2021

Qual è la più grande ironia della storia?

Ucciso da un morto...



Sigurd the Mighty era un famigerato vichingo, il secondo conte di Orkney e il capo di una conquista sulla Scozia settentrionale.

Alla fine del suo regno, sfidò un nobile pitto chiamato Máel Brigte the Bucktoothed ("denti da coniglio") a una battaglia, quaranta uomini per ciascuna parte. Sigurd era subdolo e inaffidabile, e finì per portarne ottanta, rendendo facile la sua vittoria sull'esercito dei Pitti. Per commemorare il massacro di Máel, prese la sua testa come trofeo e la legò al suo cavallo.

Mentre cavalcava, però, la testa mozzata sbatté contro la sua gamba e il suoi denti prominenti la tagliarono. La gamba si infiammò e si infettò, e morì giorni dopo. E così, fu ironicamente ucciso dall'uomo che lui stesso aveva ucciso.

La morale della storia? Metti le tue teste mozzate in una borsa o in una scatola!




martedì 15 giugno 2021

The White Ship: la sciagura del “Titanic” di 900 anni fa

Il 25 novembre 1120 affondava la ”White Ship”, o meglio la Nef Blanche, con 300 persone a bordo, morirono tutti tranne un uomo, unico testimone di quanto accaduto. Fu per l’epoca una tragedia immane, la si trova in tutte le cronache del tempo, a bordo c’erano i rampolli della miglior aristocrazia inglese e francese e soprattutto c’era William Adelin, l’erede al trono inglese. Fra le altre conseguenze il naufragio portò a quasi 20 anni di guerra.


Il naufragio della White Ship


Partiamo dall’inizio. Enrico I fu il terzo re normanno d’Inghilterra. Era figlio di Guglielmo il Conquistatore che aveva iniziato la dinastia normanna sconfiggendo ad Hastings nel 1066 l’esercito di Aroldo II, ultimo re anglosassone.

Enrico I, detto il Chierico per la sua attitudine allo studio piuttosto che al combattimento, ebbe da Matilde, figlia del Re di Scozia, la figlia Matilde, nata nel 1102, e il figlio William nato nel 1103. Ebbe comunque una quindicina di figli illegittimi che amava e considerava al pari di quelli legittimi, com’era usanza in epoca medievale.


Re Enrico I


La figlia Matilde era diventata imperatrice del Sacro Romano Impero nel 1114 sposando Enrico V di Germania, William invece aveva sposato Alice d’Angiò nel 1119.

Nel 1120 Enrico I insieme al figlio William, due dei suoi figli illegittimi, Matilda e Riccardo, e dignitari di corte, si erano recati in Francia per la nomina di William a Duca di Normandia a conclusione delle lunghe dispute con Re Luigi VI di Francia. Con loro doveva imbarcarsi per l’Inghilterra anche il nipote di Enrico, Stefano di Blois, figlio di Adele, sorella del re.

Il 25 novembre 1120 gli inglesi si apprestavano a rientrare in patria quando il Capitano FitzStephen mise a disposizione del Re Enrico la nave White Ship, nuova di zecca, grande, veloce e lussuosa.

Enrico I rifiutò la nave per sé, ma la accettò per il figlio e il gruppo dei giovani al seguito.
Pare che William avesse insistito per poter fare il viaggio su quella nave così veloce e ritardò la partenza, dopo quella del padre, per poi raggiungerlo, così i festeggiamenti continuarono ancora per ore dopo aver imbarcato una grande quantità di vino. Prima della partenza si presentarono sottobordo dei frati che volevano benedire la nave, come da consuetudine, per il suo viaggio inaugurale, ma vennero cacciati fra lazzi e risate dei passeggeri, tutti ubriachi fradici.

In seguito questo scherno venne considerato causa della collera divina.


L’affondamento della White Ship


La nave salpò a mezzanotte, la notte era buia, c’era solo un quarto di luna, ma il tempo era buono e la Manica era calma. Le uniche insidie erano date da affioramenti rocciosi vicini alla costa francese, ma il Capitano era esperto della zona e accettò di seguire la rotta a nord, più breve anche se più insidiosa.

A solo un miglio dalla costa la nave urtò la roccia più grande, la Quillebeuf, e cominciò ad affondare, la gente di Barfleur sentì voci e urla ma le interpretò come il prosieguo dei festeggiamenti e non vi diede importanza.

A bordo c’erano 160 nobili, 90 servitori e 50 uomini di equipaggio, che finirono nelle gelide acque della Manica Si salvò solo Berold, un macellaio di Rouen, che riuscì ad aggrapparsi all’albero della nave e a sopravvivere all’ipotermia grazie al suo cappotto di montone e alla sua costituzione grassa e robusta.

Venne salvato dai pescatori solo la mattina successiva e fu l’unico in grado di raccontare cosa accadde.

Raccontò che il Capitano era completamente ubriaco, così come l’equipaggio e tutti i passeggeri. Le guardie del corpo del principe avevano fatto imbarcare William sull’unica scialuppa, ma le richieste d’aiuto della sorellastra Matilda, anche se secondo Berold furono più bestemmie e insulti, convinsero William a tornare indietro per salvarla.
La scialuppa fu presa d’assalto dai naufraghi che cercando di salire a bordo e la fecero rovesciare e affondare.

Berold raccontò che il Capitano FitzStephen si era anche lui aggrappato a un pezzo di legno, ma resosi conto della morte di tre figli del re si lascio andare e annegò. Quasi nessuno all’epoca sapeva nuotare e comunque l’elegante abbigliamento di seta e trine non era certo d’aiuto, e anche i marinai morirono di ipotermia. I corpi arrivarono sulla spiaggia per settimane, ma quello di William non fu mai recuperato nonostante le spedizioni inviate dal padre.

Si salvò invece Stefano di Blois, nipote del re, che all’ultimo momento non si era imbarcato per un malore, ma forse anche spaventato dall’idea di una traversata con l’equipaggio ubriaco.

Il giorno seguente in Inghilterra nessuno si spiegava il mancato arrivo della nave e si comincio a temere il peggio, ma fu solo dopo il salvataggio di Berold che si seppe la verità.

Nessuno aveva il coraggio di riferire al re, e alla fine incaricarono un valletto di portare la notizia, sentendo la quale Enrico fu devastato e venne visto piangere disperatamente.


Enrico I guarda piangendo l’affondamento della White Ship.


Bisognava però mettere da parte il dolore e pensare alla successione, Enrico aveva 52 anni e poteva ancora avere figli, così nel 1121 sposò Adelisa di Lovanio, vedova e già madre.
La figlia Matilde restò vedova nel 1125 e venne richiamata in patria dal padre, che non avendo avuto figli dalla seconda moglie, prese la decisione di nominarla come successore, cosa inaudita ai tempi. Il Concilio, nonostante molte riserve, giurò fedeltà a Matilda. Giurarono anche Stefano di Blois, che aveva avuto speranze per il trono, e il figlio illegittimo maggiore di Enrico, il potente Roberto di Gloucester.

In verità Enrico non voleva Matilde sul trono ma sperava in un suo nipote come re d’Inghilterra. Nel 1128 Matilde sposò Goffredo d’Angiò, detto Plantageneto, per volere del padre. Per lei che era stata principessa e imperatrice fu un notevole declassamento divenire solo Contessa d’Angiò.


L’imperatrice Matilde


Goffredo aveva solo 15 anni mentre Matilde ne aveva già 26, e si trovava quindi sposata a un uomo che in realtà era poco più di un bambino. Nonostante l’insoddisfazione, nel 1133 nacque suo figlio Enrico.

Il matrimonio con un francese, nemico storico dei normanni, scandalizzò il Concilio che ritirò il giuramento a Matilde, ma nel 1131 Enrico costrinse tutti a giurare nuovamente fedeltà a Matilde e a suo marito.

Giurarono ma nel 1135, alla morte di Enrico I, nominarono re Stefano di Blois, cugino di Matilde sbarcato in Inghilterra appena appresa la morte dello zio che divenne Re il 26 dicembre del 1135.

Matilde protestò e si infuriò, ricordando a tutti il giuramento, ma era incinta del terzo figlio e non poté raggiungere subito l’Inghilterra.

Si appellò al Papa Innocenzo II per violazione al giuramento ma dopo 2 anni la decisione del Papa, influenzata pesantemente da Enrico arcivescovo di Winchester, fratello di Stefano, fu che il giuramento era stato invalidato dal matrimonio di Matilde. Matilde aveva i suoi sostenitori in patria, scontenti di Re Stefano, e nel 1139 sbarcò in Inghilterra con il suo esercito e il suo fedelissimo fratellastro Roberto di Gloucester. Iniziava la guerra civile, chiamata Anarchia, che fu uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese, vere carneficine che misero a ferro e fuoco l’Inghilterra.


Re Stefano di Blois


I continui cambi di bandiera dei nobili, a favore dell’uno o dell’altra in base a chi pareva in vantaggio in quel momento, provocavano stragi, distruzione e carestie. Matilde cedette i suoi diritti al figlio Enrico nel 1148, Stefano nominò suo erede il figlio Eustachio, che morì prematuramente, e poi al secondogenito Goffredo. Ormai era stanco, invecchiava, e non aveva più voglia di lottare contro la cugina e suo figlio. Enrico II nel frattempo aveva sposato Eleonora d’Aquitania, ex moglie di re Luigi VII di Francia.

La moglie era molto più grande di lui ma portava in dote vasti possedimenti ed ebbero 8 figli, fra i quali Riccardo detto Cuor di Leone e Giovanni detto senza Terra. Della loro storia parla il bellissimo film ”Il leone d’inverno’ con Katherine Hepburn e Peter o’Toole, ma anche tante altre pellicole e il celebre “Robin Hood” Disney.


Re Enrico II


Nel 1152 Re Stefano ed Enrico si incontrarono, Enrico riconobbe Stefano come re e Stefano riconobbe il figlio di Enrico, Enrico anch’egli, come suo successore. A Goffredo, re mancato, venne offerta una contea in risarcimento.

La guerra era finalmente finita.

Stefano morì nel 1154, salì al trono Enrico II e così iniziava la dinastia dei Plantageneti. All’ascesa al trono del figlio Matilde si ritirò nell’abbazia di Notre-Dame-du-Pré, a Rouen, dove morì il 10 settembre 1167.

In tempi recenti è stato sollevato il sospetto che dietro al naufragio ci potesse essere la mano di Stefano di Blois, che aveva tutto l’interesse a eliminare l’erede al trono e che era fortuitamente restato a terra per un malore. A detta dei dubbiosi pare incredibile che un capitano serio ed esperto, con l’enorme responsabilità della vita di tre figli del re e del nobile carico a bordo, si fosse ubriacato ed avesse permesso al timoniere e altri membri fondamentali dell’equipaggio di ubriacarsi. Essendo passati 9 secoli, ovviamente, la verità su quel disastroso naufragio non si saprà mai.


Nel medioevo i re facevano davvero buttare i giullari e i buffoni di corte nel fossato dei coccodrilli se non riuscivano a intrattenerli in modo soddisfacente?

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Occorre capire bene in cosa consistesse la figura del giullare in una corte medievale.
Non erano tenuti esclusivamente per l'intrattenimento.
La corte del re tendeva ad essere composta da yes-men che dicevano sempre e solamente le cose che il re voleva sentirsi dire. Le persone comuni correvano dei rischi molto grossi nel dire al Re cose che non voleva sentire o nel dare consigli o nel fare critiche pesanti.
Funzionava così.
Il re doveva essere lì per diritto divino e quindi era infallibile.
Tuttavia, un re saggio teneva sempre con sè un Matto di Corte. Il Matto aveva carta bianca nel dire tutto ciò che gli piaceva, senza ripercussioni. In quel modo, il re sapeva cosa stava davvero succedendo nel Regno.
Perché allora fornire una così preziosa fonte di informazioni ai coccodrilli?






lunedì 14 giugno 2021

Alcuni fatti sorprendenti o inaspettati sui vichinghi

Quindi sediamoci intorno al fuoco e ascoltiamo le voci degli antichi norreni...



LE DONNE AVEVANO DOVERI E DIRITTI

Potremmo spesso immaginare le povere donne dell'era vichinga come praticamente schiave, come una sorta di oggetti lussuriosi per l'uomo, ma non potremmo sbagliarci di più.

In effetti, la civiltà vichinga era molto più complessa e progressista di quanto la maggior parte di noi pensi - le famose serie T.V. non aiutano a sfumare questa immagine distorta - e il ruolo delle donne aggiunge un ulteriore livello.

Vedi, nell'era vichinga in Scandinavia le donne potevano possedere proprietà e persino chiedere il divorzio!

Se il matrimonio fosse finito, avrebbero potuto reclamare la loro "dote", e certo: la maggior parte dei matrimoni sono stati organizzati e negoziati dalle famiglie coinvolte, ma in netto contrasto anche con alcune delle nostre società moderne in cui i matrimoni combinati sono ancora la norma, la sposa ha avuto voce in capitolo nell'accordo.

Ecco un'altra visione dell'atmosfera domestica di quel tempo:

Sebbene l'uomo fosse il "sovrano" della casa, la donna svolgeva un ruolo attivo nella gestione del marito, oltre che della famiglia. Le donne norvegesi avevano piena autorità nella sfera domestica, specialmente quando i loro mariti erano assenti. Se l'uomo di famiglia fosse morto, sua moglie avrebbe adottato il suo ruolo su base permanente, gestendo da sola l'azienda agricola di famiglia o l'attività commerciale. Molte donne nell'era vichinga scandinava furono sepolte con anelli o chiavi, che simboleggiavano i loro ruoli e il potere come gestori della casa.

E sebbene il termine "vichingo" sia usato quasi esclusivamente per i maschi, la presenza comune di formidabili donne guerriere nei testi antichi norreni - si pensi ad esempio alle famose "Valkyrjer" - suggerisce che dovremmo ampliare il termine.



I VICHINGHI ERANO AGRICOLTORI

Vivendo insieme ad altre famiglie nelle famose ed enormi longhouse centrali che originariamente contenevano oltre alle persone anche attrezzi, animali vivi, magazzini alimentari e laboratori, il luogo sociale centrale della longhouse era il grande focolare.

Molto probabilmente bruciava tutto il tempo, dato il clima nordico crudele.

E per questo motivo, non c'erano finestre né grandi spazi vuoti nelle pareti e nei tetti delle longhouse, in modo che sarebbero state scure e tetre.

Immagina solo le storie mistiche su dèi armati di martello e lupi giganti che sarebbero state raccontate intorno al fuoco della sera tra tutti i membri raccolti, con la morsa gelida dell'inverno alle loro spalle...



I VICHINGHI POTREBBERO AVER CREATO PIÙ DELLE LORO SPADE

Ci sono alcuni siti davvero fenomenali in Scandinavia che ospitano incisioni rupestri di simboli antichi e scene della vita storica vichinga.

I miei preferiti personali sono i petroglifi trovati a Tanumshede (Bohuslän, Svezia), un incredibile sito, patrimonio mondiale dell'UNESCO, contenente migliaia di immagini dell'età del bronzo e del ferro.

Si possono vedere barche, balene, figure maschili simili a Thor con grandi martelli, ma anche carri, uccelli e maschi con grandi erezioni.



Ciò che inoltre non è noto è che i vichinghi sciavano già per divertimento da circa 6000 anni; avevano anche un dio chiamato "Ullr" che veniva spesso raffigurato sugli sci attraverso alcune di queste incisioni rupestri:










domenica 13 giugno 2021

La linea di demarcazione fra alto e basso medioevo

 


L'Europa ed il Mediterraneo nell'anno 1100c.

L'Alto Medioevo comprende i secoli posteriori alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente (per convenzione, il 476) fino all'incoronazione di Carlo Magno come imperatore del Sacro Romano Impero (da lui creato), la notte di Natale dell'anno 800, a Roma.

Segue quello che potremmo, qui ed ora, definire Medio Medioevo, tra quella data e l'anno 1000 circa. Periodo nel quale l'impero carolingio si scompone, fino ad arrivare all'epoca della cosiddetta 'Anarchia Feudale'. E all'ultima invasione/serie di scorribande barbariche in Europa Occidentale, quella degli Ungari (che attraversano il nord Italia ancora nei primi decenni dopo l'anno 1000).

E dopo questi primi decenni post-1000, si parla di una prima Rinascita Europea (precedente il Rinascimento di circa quattro secoli). La popolazione aumenta, i Normanni dominano Inghilterra e sud Italia, l'Europa si riapre verso la sponda meridionale del Mediterraneo. Si arriva alla Prima Crociata (1099). Seguono due secoli e mezzo di sviluppo europeo, anche dopo il ritiro definitivo dalla allora detta Terrasanta (caduta di Acri, 1291, anche se in realtà già da un secolo la presenza, il dominio europeo in quelle zone si erano molto ridotte), fino alla terribile pandemia di peste del 1347–48, che riduce di un terzo la popolazione del nostro continente. L'Europa comincia a riprendersi verso la metà del 1400, e da allora si parla di Rinascimento, prima italiano e poi continentale, fino alla metà circa del '500.

Ma a metà del '500, convenzionalmente, il Medioevo è già terminato. Nel 1492, con la (ri)"scoperta" della (non ancora) America, le Indie Occidentali.

Dopo la metà degli anni 1000 si può parlare quindi di Basso Medioevo, fino al 1492 (in pieno Rinascimento) data dopo la quale il Mediterraneo si avvia a non essere più il centro del Mondo (Occidentale), ma si apre l'Atlantico.




sabato 12 giugno 2021

Il trattamento medico più scioccante del Medioevo

A quei tempi le emorroidi venivano trattate con il ferro caldo.



Avete letto bene. Il trattamento per le emorroidi era quello di bruciarle con il ferro caldo. C'è anche una storia su un monaco che, soffrendo di emorroidi mentre lavorava in giardino, si sedette su una pietra che miracolosamente lo guarì dal problema. La pietra esiste ancora oggi, con il marchio delle emorroidi del monaco, ed è visitata da molti che sperano di curare il loro "problema" ancora oggi.


venerdì 11 giugno 2021

Aveva senso puntare l'arco e le frecce verso il cielo? Oppure è solo un'invenzione della fiction cinematografica?

Questa strategia è nota come fuoco indiretto o fuoco di registro superiore, ed è stata il modus operandi di tutti gli arcieri che scoccavano frecce a raffica invece che mirare singoli target con frecce singole. Anzi, cavolo, pensa che pure i balestrieri potevano sparare in questo modo!

Qualsiasi proiettile può volare più lontano quando viene sparato ad un angolo di 45 gradi verso l'alto. Questo era ben noto già nel Medioevo e "la tempesta di frecce" –raffiche di frecce concentrate e scoccate a comando e con una certa frequenza di tempo– erano molto più letali dei colpi mirati individuali.